Paradise City (sulle note di Smarcanda di Vecchioni)
Ridere ridere ridere ancora
oggi la guerra paura non fa
brucian le divise dentro il fuoco la sera
brucia nella gioia birra romulana
Musica di andorriani fino all'aurora
il ribelle che tutta la notte vegliò
vide sopra il colle quella nera signora
la vide con le piume e se ne innamorò
salvami salvami salvami Sybok
fammi fuggire fuggire di qua
al turno di guardia le ballava sul colle
e si muoveva con sensualità
dategli dategli una navetta
figlia dal lampo degna di un re
fate che a Paradise possa scappare
dategli la nave più veloce che c'è!
Vola vascello vola ti prego
fino a Paradise io ti guiderò
vola vascello a curvatura
vola fino a quando le gondole avrò
oh oh vascello ohoh
vasello ohoh vascello ohoh
stelle pianeti poi lo spazio era nero
deserto il pianeta che infine tocco
ma vide tra la folla quella nera signora
e stanco di fuggire verso di lei andò
eri fra la gente su rygel 7
so che mi guardavi con sensualità
son scappato con la nave della flotta astrale
son scappato via e ti ritrovo qua
non sbagli non t'inganni non sbagli soldato
io ti guardavo con sensualità
provavo il mio balletto disinibito
ecco che facevo l'altro ieri la
t'aspettavo qui per oggi a paradise city
preparavo l'imboscata per quelli la
ho temuto che per la birra romulana
non facessi in tempo ad arrivare qua