Siete appassionati di giochi sportivi? Allora date un'occhiata all'articolo pubblicato dalla CNN, nel quale viene posta la domanda se i videogame siano più una minaccia o un'opportunità per lo sport (giocato). Di tutto l'articolo, che ad un certo punto prende una piega a mio avviso un po' banale (il maggior appeal dei videogiochi sui ragazzi, che li portano meno a frequentare i campi da calcio/baseball/basket e più il salotto e la GiocoStazione - discorso trito e ritrito che vale anche per la televisione), lo spunto più interessante viene da una dichiarazione di Greg Lassen, responsabile delle licenze per l'NBA.
«Ci rivolgiamo entrambi (videogiochi e sport, NdCT) allo stesso pubblico, maschi tra i diciotto e i trentaquattro anni. In passato i videogiochi volevano assomigliare il più possibile alla televisione. Ora la televisione vuole assomigliare ai videogiochi».
Gli si può dar torto? Vi ricordate i titoli sportivi della Cinemaware, con tanto di cronista e telecamere sul campo? E quante volte, parlando di FIFA, si è detto che più che un simulatore di calcio, sarebbe più corretto definirlo "simulatore di partita di calcio alla televisione" (non mi assalite in troppi, vi prego)? E oggi? Siete d'accordo con il signor Lassen? Le parti si sono davvero invertite, secondo voi? Le partite giocate - e viste in tivù - tendono ad assomigliare sempre più ad un videogame?