non scherziamo. chiamo a testimonio il generale Giovanni Messe (per il csir), egisto corradi e giulio bedeschi (autore di centomila gavette di ghiaccio). per esempioscutum 2 ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 14:10
L'ARMIR non era gravemente carente, come si ritiene comunemente, da questo punto di vista... i russi in condizioni analoghe
http://www.cronologia.it/mondo35z.htm (uno dei tanti link); leggilo, e informati sulle dotazioni: scarponi alpini (spesso leggeri) che una volta tolti non si potevano più rimettere invece di stivali, berretti e passamontagna di filati di ortica e "autarchici", cappotti scoperti (quelli russi e tedeschi si chiudevano sulla testa ed erano imbottiti), calze normali.
Gli episodi di "caccia" ai valenki (le indispensabili calzature russe, una specie di calze di feltro alte fino oltre il ginocchio) sono una costante di tutti i resoconti dei sopravvissuti.
E queste non sarebbero gravi carenze?
Certe cose non si possono dire. Sarò io che sono troppo suscettibile, e me ne scuso, ma davvero non è possibile rimanere calmi di fronte ad affermazioni come queste.
epperò è davvero così come ho scritto (non avrei problemi ad ammettere altrimenti). Spesso intervengo in questo forum solamente per precisare frasi che mi sembra possano prestarsi a una lettura revisionista (o negazionista, o neofascista, tutti termini ai quali attribuisco, per mie convinzioni, una valenza indubbiamente "allargata": è un mio limite), anche indipendemente dalle intenzioni dell'autore.scutum 2 ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 14:10
Poco logica.Quote:
analisi logica:
De Felice è un esempio tipico: è indubbio che egli non sia stato nè negazionista nè revisionista (nel senso negativo di revisione, cioè alleggerimento delle responsabilità), ma è altrettanto indubbio che una lettura malintesa di De Felice (sub-defeliciana, appunto) spopola in certi ambienti neo o post fascisti. La mia frase, di cui a questo punto mi scuso, visto che non intendevo darti del neofascista, andava intesa in questo senso.