Il dibattito sull'esistenza-inesistenza di Dio si è sempre risolto con un nulla di fatto. Con questo topic vorrei spostare l'attenzione su interrogativi ad esso correlati ma leggermente diversi per centratura e approccio.
Per sana metodologia, prima di discutere sull'esistenza-inesistenza di una qualsiasi cosa, si dovrebbe prima definire la cosa di cui si tratta, altrimenti si rischia usare la stessa parola per significati diversi e rendere quindi impossibile il giungere ad una conclusione. Posso ben discutere se esiste o meno un unicorno solo dopo che ho definito che cosa è.
Quindi il passo numero 1 è: Cosa s'intende per Dio?
Perchè se lo identifico con il creatore, l'idea di creazione non obbliga a pensare che vi sia un unico demiurgo (credo )
Se dico eterno, non escludo che sia mortale, ne se per eternità s'intende l'immutabilità assoluta o un continuo mutare per l'eternità (e in quest'ultimo caso Dio non sarebbe sempre identico a se stesso).
Se lo reputo perfetto, devo dire che è immutabile poichè altriemnti ogni mutamento lo allontanerebbe dalla perfezione; ed inoltre si pone il problema del riferimento a cosa debba essere perfetto (a nessuno verrebbe in mente di contestare l'eventuale perfezione di un cespuglio secondo le categorie di un treno e quindi lamentarsi perchè sta fermo).
E per concludere gli interrogativi legati alla domanda iniziale, c'è da domandarsi quali sono le caratteristiche di Dio; è onniscente? Giusto? Buono?
Passo numero 2: nella nostra posizione di ignoranza, possiamo dire che Dio è per noi quello che il gatto era per Schrodinger (o se preferite siamo noi quelli chiusi nella catola e non sappiamo se Dio-Schrodinger è là fuori) e quindi considerare Dio nè esistente nè inesistente. Cosa farci dunque con questa scatola dato che non possiamo aprirla e andare a vedere qual è la realtà? Credo che un approccio interessante sia quello di trattarla come una scatola nera, ovvero osservarne quali output per capirne la funzione. Quindi quali sono gli output che possiamo sicuramente attribuire a Dio e cosa ci dicono di lui?
Passo numero3: Suddetti output non si spiegano in altro modo, se non ricorrendo a Dio? Detto in altri termini non è possibile spiegare la realtà (e viverci) in termini più semplici, senza la necessità del concetto di Dio a chiusura del sistema? Vi sono le condizioni di recidere Dio con un colpo del rasoio di Ockham, o no?
Se la risposta è sì, mi sa che siamo andati avanti per migliaia di anni come quel tipo della barzelletta che batteva le mani ovunque per tenere lontani gli elefanti rosa, e quando uno gli fece notare che non c'erano elafanti rosa, rispose: "visto che funziona? "
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Non ho una tesi da sostenere, solo un approccio metodico da sperimentare e che credo possa permettere di dar vita ad una discussione interessante.
Quindi non picchiatemi