quoto in toto.... non avrei potuto scrivere meglio il mio pensiero... GGL'esercito non serve a niente.
A Napoli non c'è un problema di criminalità ma un problema di CIVILTA'.
Quando gli automobilisti ti tagliano la strada o ti sorpassano a destra in autostrada, quando rischi di finire sotto un'auto o un motorino ogni singolo giorno che cerchi di andare all'Università, quando la gente di cammina per dosso come se niente fosse, quando anche nei corridoi della facoltà non si sentono altro che urla e schiamazzi...beh, non mi sembra che c'entri la criminalità.
E qusti sono solo piccolissimi esempi di quello che noi siamo quotidianamente costretti a subire.
Io non me ne voglio andare per la criminalità, io me ne voglio andare perchè la mia gente, anche la cosiddetta gente "onesta", ignora anche le più basilari regole del vivere insieme.
Detto chiaramente, me ne voglio andare perchè la gente di questa città mi fa schifo.
Provate a prendere un treno che faccia Nord-Sud e passi per la Campania.
Il peggioramento del livello umano è evidente.
Ho passeggiato per Napoli stamattina, perchè all'università c'era Mastella con il ministro francese.
Ho passeggiato per Napoli ed ho visto una città che è ampiamente oltre il limite della decenza :
in un'ora e mezza, due zingari hanno spinto la mia ragazza, una signora che veniva contromano mi ha quasi investito ed ha poi cominciato ad inveire contro di me perchè non mi toglievo in fretta dalla strada, un abusivo mi ha impedito di uscire dal parcheggio dell'università per più di 20 minuti perchè con la sua fila di macchine (parcheggiate abusivamente) ostruiva l'uscita.
Ma si può vivere così?
Ma altro che esercito...
capisco. come mai la situazione sta precipitando?Non credo di avere le forze per sostenere un tale confronto. Quando persino al cimitero ti chiedono il pizzo (la "sicurezza") per lasciare la cappella dei tuoi nonni in pace, sinceramente ti viene voglia di andartene senza neanche salutare.
Perché? Perché ti senti in minoranza. Perché quando esci il sabato sera non sai mai se torni a casa, e non sto scherzando: qua basta tamponare l'auto sbagliata, o guardare la persona sbagliata, e subito ti ritrovi una coltellata da qualche parte. Perché vedi i tuoi simili, gente che non butta la carta per terra o che semplicemente paga l'abbonamento del treno, affrettare il passo nelle strade che fino a pochissimo tempo fa erano considerate tranquille.
Dove vivo, a Quarto, in pochi mesi si sono visti diversi episodi di violenza (l'ultimo, un uomo gambizzato e poi morto per l'emorraggia: c'era una chiazza di sangue enorme, non pensavo che un corpo umano ne potesse contenere tanto). Tre anni fa lasciavamo l'auto aperta in strada e nessuno la toccava. Questo per darti l'idea di come sia peggiorata la situazione.
quando parlo di guerra civile, comunque, intendo qualcosa che si differenzia molto dalla situazione attuale, dove la persona per bene, che ha qualcosa da perdere, è ovviamente destinata a soccombere. non solo alla prepotenza, ma anche ad eventuali, paradossali grane legali se decide di sparare in faccia al camorrista che gli chiede il pizzo, come diceva qualcuno prima. purtroppo occorrerebbe quindi una ulteriore degenerazione, uno scontro in stile Bagdad, in cui la gente sia chiamata a scegliere tra lo stato e la camorra. qualcosa di piuttosto remoto al momento, ma non impossibile continuando di questo passo
La spiegazione é semplicissima, ma non ho voglia di andare off topic più di quanto abbia già fatto. Se ti interessa la risposta apri un topic nella sezione adatta o se preferisci, fammi un fischio su MSM.
Update:
Diverse persone hanno esploso colpi di pistola contro la vittima
Napoli, omicidio in deposito di videogiochi
Perde la vita il titolare del magazzino, Rodolfo Pacilio, 36 anni, pregiudicato con piccoli precendti. Il delitto a Sant'Antimo
NAPOLI - Prosegue l'ondata di criminalità a Napoli: il titolare di un deposito di videogiochi è stato ucciso all'interno dell'edificio in cui lavorava a Sant'Antimo, comune vicino a Napoli, sulla via Appia. L'uomo, Rodolfo Pacilio, aveva 36 anni, ed era un pregiudicato con piccoli precedenti. Titolare di un ingrosso di videogiochi da bar è stato ucciso questo pomeriggio nel deposito del suo esercizio commerciale. Secondo quanto si è appreso, l'uomo è stato raggiunto da numerosi colpi di pistola da alcune persone che sono entrate nel negozio di via Appia.
31 ottobre 2006
Oggi quasi tutti i giornali titolavano: "emergenza a Napoli". Quanto mi fanno girare le palle.
Non saprei dirlo. Forse la fine dell'operazione Alto Impatto, che fino alla guerra interna al clan Di Lauro aveva funzionato; oppure l'abbandono della regola - applicata per due mesi, e che ha dimezzato il numero degli scippi a Napoli - che prevede il sequestro del motorino per chi lo guida senza casco; oppure ancora il ridisegnarsi della geografia della camorra; oppure ancora l'affermarsi di un fenomeno comune a tutte le metropoli, cioé la diffusione incontrollata della microcriminalità. O forse tutti questi elementi insieme.
[...]
Per il procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore però «allo stato, non ci sono elementi tali da far ritenere che c'è in corso una guerra di camorra». Il magistrato inoltre "boccia" l'ipotesi dell'impiego dell'esercito a presidio degli obiettivi sensibili: «Non siamo contrari all'esercito in linea teorica - spiega - ma vedere Napoli con i suoi mali anche militarizzata ...proprio per i cittadini, per non farli sentire in gabbia, e io come cittadino mi ci sentirei, è meglio evitarlo».
[...]
Questo qua, o ci è, o ci fa. Davvero.
da corriere.it
Bassolino e gli altri
Le grida contro chi viene dal Nord
e «non capisce» la città
C’è ’o sole, ’o mare, ’o babà, ’a sfogliatella, ’a granatina, ’o presepe e se volete possiamo andare avanti a scrivere di quanto è bella e colta e gentile Napoli e quanto è migliorata con Bassolino rispetto ai tempi di Pomicino e con Pomicino rispetto ai tempi di Lauro e con Lauro rispetto ai tempi di Liborio Romano e giù giù ai tempi di Franceschiello... Ma servirebbe?
Ieri sera è arrivato il 72˚morto ammazzato del 2006 e i dati sono questi: con un ventesimo della popolazione italiana, il capoluogo campano e la sua provincia ospitano un nono di tutti gli omicidi. Certo, sarebbe ingeneroso non riconoscere al Governatore diessino e a Rosa Russo Iervolino qualche buona ragione, quando si lagnano di chi della loro città non vede le cose positive fatte negli anni.
Chi conosce un po’ Napoli sa che non esiste in Europa una città più complicata da amministrare. E sa che non c’è niente di più facile che intingere il pennino negli aspetti più insopportabili. La camorra, il racket, gli scippi, la truffa alle assicurazioni, il mercato nero di griffe false... Provateci voi, dicono. Provateci voi a governare una città dove lo Stato ne ha sbagliate troppe e già Montesquieu scriveva che «non c’è palazzo di giustizia in cui il chiasso dei litiganti e loro accoliti superi quello dei tribunali di Napoli» giacché «lì si vede la Lite calzata e vestita». A risolvere il dramma della spazzatura che si trascina da quando i commissari dell’inchiesta parlamentare di Stefano Jacini inorridivano per la «nauseabonda sozzura che si riscontra nei contadini del Napoletano».
A trascinare fuori la città e il suo hinterland sgarruppato dall’incubo di una disoccupazione atavica, dove già nel 1863 i carabinieri che volevano smascherare dei pompieri abusivi (tutti i pompieri, volevano fare) furono presi a fucilate. Tutto vero. Tutto giusto. La realtà, però, è sotto gli occhi di tutti. Sono sicuri, Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino, di fare davvero un buon servizio a Napoli e ai napoletani, levandosi ogni volta a difendere il decoro della loro città contro chi «non capisce »? Perché, diciamolo, sempre così finisce: Giorgio Bocca scrive «Napoli siamo noi» dove denuncia la delusione per la drammatica sfioritura della «primavera napoletana »? Non capisce. Roberto Saviano scrive quel formidabile atto di accusa che è il libro «Gomorra»? Non capisce. L’Espresso fa una copertina titolandola «Napoli addio »? Non capisce.
Michele Santoro dedica una puntata di «Anno Zero» al cancro che pare divorare questa città amatissima che è nel cuore di tutti? Non capisce. Anni fa, dopo l’ennesima denuncia, lo scrittore Domenico Rea si sfogò: «Ho scritto venti libri su Napoli, migliaia di articoli, sono napoletano da cinquemila anni: resto sempre molto sorpreso quando arriva un giornalista dal Nord che in pochi giorni, o in pochi mesi, pretende di scoprire quel che io non ho visto in 72 anni». Ma è davvero così? C’è «un’altra Napoli» che viene quotidianamente sfigurata e stravolta e stuprata solo dal pressappochismo, magari un po’ razzista, dei polentoni? Aleggere il Corriere del Mezzogiorno, il suo «Osservatorio sulla camorra e sull’illegalità», i commenti dei suoi editorialisti, nella stragrande maggioranza meridionali, non è così.
I primi a porre il problema della mancanza d’ossigeno civico, oggi, a Napoli, sono i napoletani. Capitale di una regione che ha un decimo della popolazione italiana ma produce solo un quindicesimo della ricchezza nazionale, che ha gli stessi abitanti ma esporta meno di un settimo del Nordest, che ha un ottavo di tutte le pensioni d’invalidità, che piazza quattro centri (Casalnuovo, Lettere, Crispano e Melito) agli ultimi quattro posti per reddito pro capite dei comuni italiani, che ha visto negli ultimi anni sciogliere per rapporti con la criminalità ben 71 Comuni (più che tutto il resto d’Italia messo insieme) Napoli appare sempre di più, perfino al di là dei meriti e degli errori di chi l’amministra, come la grande emergenza nazionale.
Il 33% dei ragazzi intervistati attraverso il «Questionario» dell’Associazione Studenti Napoletani contro la camorra ha dichiarato di aver subito almeno una aggressione. I Comuni sciolti per camorra in provincia sono 39, sette dei quali sciolti due volte. Carabinieri, polizia e finanza nel solo 2005 hanno sequestrato 90 chili di eroina, 294 chili di cocaina, 2.104 chili di marijuana... Per non dire del racket che strangola le attività economiche. Il dossier «SoS impresa » della Confesercenti di Napoli denuncia «un "prelievo" che costa complessivamente alle imprese 77 miliardi di euro di cui quasi 30 miliardi escono dalle tasche dei commercianti per finire in quelle dei mafiosi». Le «assicurazioni» offerte dal racket in cambio di protezione sono «aumentate in media del 30% ed in alcuni casi, con l’introduzione dell’euro, addirittura raddoppiate. Un salasso che negli ultimi cinque anni ha provocato la chiusura di 357 mila imprese».
Un negozio del centro paga alla camorra da cinquecento a mille euro al mese, un supermarket tremila, un cantiere edile dal 5 al 7% del lavoro. Ottantamila negozianti hanno «posizioni debitorie, di cui almeno 8.000 con associazioni per delinquere di tipo mafioso finalizzate all’usura». Antonio Bassolino, disperatamente deciso a difendere non solo l’immagine della città ma anche quella del suo lavoro in questi anni, dice che sì, certo, i napoletani «sono seduti su un vulcano», ma l’esercito no, l’esercito non lo vuole. E con lui, salvo dissensi, sembrano schierate anche le altre autorità locali. Può darsi abbiano ragione. Ma certo l’emergenza c’è. È sotto gli occhi di tutti. E non serve a niente esorcizzarla con qualche grido di dolore contro chi «non capisce ».
Gian Antonio Stella
31 ottobre 2006
Una situazione del genere, il sistema Italia non la sana piu'. Ne quello di prima ne' quello di adesso.
Non e' retorica e' impossibile la soluzione buona, bella e democratica che accontenta tutti. Qua bisogna andare giu' pesanti. Molto pesanti. E i politici e amministratori locali che non hanno un ***** di soluzione ma ale' pronti a dire no questo non va bene no questo non lo vogliamo vanno tutti, TUTTI rimossi. Perche' sono al 99% collusi.
Andiamo a sparare per motivazioni che non ci tangono minimamente per il resto del mondo e a casa nostra non siamo in grado di ridare pan per focaccia alla criminalita' ? Ma altro che esercito bisogna dare ordine alla polizia di sparare proiettili di gomma e lacrimogeni su chi difende gli arrestati, i boss e vari quando presi vanno trasferiti immediatamente al nord e messi ai lavori forzati.
E questo perche' non si possono usare sistemi piu' efficaci contro certa gente. Democrazia... ma dove e' la democrazia quando lo stato non difende gli italiani dai criminali ?
va bhe'.. la pianto
31 ott 18:24 Napoli: due uomini uccisi a Torre del Greco
NAPOLI - Due persone sono state uccise a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Si tratterebbe di due pregiudicati, uccisi non lontano dalla locale caserma della Guardia di Finanza. (Agr)
insostenibile.. davvero insostenibile..
qua ci vorrebbero esercito, nocs, cia, fbi..
Dovrebbe fare il comico questo procuratore,fantastico il passaggio "per non farli sentire in gabbia," a prescindere dall'impiego o no dell'esercito,non si e' accorto che i cittadini sono gia' in gabbia,ostaggi della citta?[...]
Per il procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore però «allo stato, non ci sono elementi tali da far ritenere che c'è in corso una guerra di camorra». Il magistrato inoltre "boccia" l'ipotesi dell'impiego dell'esercito a presidio degli obiettivi sensibili: «Non siamo contrari all'esercito in linea teorica - spiega - ma vedere Napoli con i suoi mali anche militarizzata ...proprio per i cittadini, per non farli sentire in gabbia, e io come cittadino mi ci sentirei, è meglio evitarlo».
[...]
Questo qua, o ci è, o ci fa. Davvero.
Sarebbe da prendere come esempio Taranto,negli anni 80 era invivibile,furti,scippi,sparatorie in pieno centro,c'e voluto un sindaco delinquente per ripristinare un minimo di legalita' e tranquillita'.
Prodi è in visita a Napoli.
A fare cosa?
A fare cosa, visto che sa benissimo chi sono gli amministratori, sia in Regione che in Comune ?
Ma l'esercito, oltre che mostrare le armi, cosa potrebbe fare??? Non possono manco sparare...
Esistono metodi e sistemi adatti a un contesto urbano simile. Peccato che siano sistemi da "guerra civile in un paese del terzo mondo" che ben poco verrebbero accettati in una città italiana.
Voglio vederli a napoli i checkpoint con rallentatori e "trappole" per le auto e i mitraglieri sui blindati che spianano una 12,7 Browning, con perquisizioni e sequestri dei veicoli, fucili con proiettili di gomma e granate lacrimogene da 40mm
Nei primi 10 minuti ci sarebbero un centinaio di morti per resistenza ai controlli, una decina di migliaia di motorini sequestrati e conflitti a fuoco ogni 10 secondi.
Funzionale, ma chi sosterrebbe mai una cosa simile?
politicamente, voglio dire.
io nel 92 dell' ar 70 ne avevo giusto sentito parlare. Tanto è vero che sto ancora aspettando la chiamata per il corso di aggiornamento "atto ad istruirmi nell'uso et manutenzione della nuova arma di fanteria"
Va bhe', senza arrivare allo scontro urbano, proiettili di gomma, lacrimogeni e linea dura VERAMENTE applicata gia' darebbero un buon risultato.
Gia' se soltanto quando la folla si scaglia contro i militari gli si desse il via libera a cariche di alleggerimento vedi che dopo due o tre volte gli passa la voglia, certo che se poi tutta la classe politica si scaglia subito contro la brutalita' delle forze dell'ordine non ci siamo
La manutenzione del 70/90 è una cagata di proporzioni immonde. Ci son giusto quattro pezzi da pulire, non c'è neanche il divertimento...
a proposito, stamattina ho sentito la soluzione finale per combattere la camorra.
Una bella manifestazione nazionale
Io se fossi un camorrista mi starei già cagando addosso.
Ovviamente il copyright è tutto di rifondazione.
Che faccio? Adesso che abbiamo scoperto come estinguere la camorra chiudo il topic?
fa niente IO voglio fare un mesetto in caserma da sergente esente servizi.
Un mese in cui l'unica mia preoccupazione sia quella di centrare la sagoma. E visto che sono generoso non pretendo neanche le uniformi nuove
a proposito, stamattina ho sentito la soluzione finale per combattere la camorra.
Una bella manifestazione nazionale
Io se fossi un camorrista mi starei già cagando addosso.
Ovviamente il copyright è tutto di rifondazione.
Che faccio? Adesso che abbiamo scoperto come estinguere la camorra chiudo il topic?
il metodo c'è. Ma è inapplicabile politicamente, perchè nessuno ha i coglioni di sobbarcarsi le conseguenze sul piano pubblico. Nessuno ha le palle di mettere l'interesse dello stato sopra quello della camorra. Non c'è. quindi basta lagne.
Che poi lo vedi TeoN? E' lì nell'angolo che si tiene, che si chiude la bocca con lo scotch, ché vorrebbe dire che ci vorrebbe un bel Mori anche a Napoli ma non può.
Tendenzialmente sarei d'accordo a commissariare la città, e andare dalla jervolino e da bassolino (ma anche da altrim questi sono i primi che mi vengono in mente), e chiedergli, con l'espressione da Humprey Bogart migliore possibile perchè non hanno fatto un ***** di niente per sistemare le cose. Dopo le loro ovvie e inconsistenti scuse, sole a scacchi per un paio d'anni, per omissione in atti d'ufficio, concorso colposo in reati legati alla criminalità organizzata, quello che vi pare. Chi comanda ha anche le responsabilità. Quindi al gabbio senza tante storie. E poi si passa all'azione. Prima si creano aree di contenimento, con checkpoint di controllo (solite robe: sequestro di armi, di droga, di mezzi non idonei, controllo documenti a tappeto). Poi si passa a misure di carattere sociale, piani occupazionali eccetera. Una volta che si ha il controllo, non dovrebbe essere difficile.
Ma son fantasie dai, chi ce l'ha la faccia per proporre cose simili...