Olengard ha scritto lun, 01 marzo 2004 alle 01:44
goku76 ha scritto lun, 01 marzo 2004 00:52
Se nei precedenti suoi lavori si partiva rendendosi conto di trovarsi di fronte ad una fiaba, e si usciva commossi e colmi di una morale mai retorica, ma sempre consci di essere di fronte ad un racconto inventato che si trasforma in mito e quindi in un mondo per certi versi distaccato dalla realtà, qui si parte con la consapevolezza di essere di fronte ad una fiaba, ma si arriva alla fine con la certezza che questa leggenda è dentro di noi, perchè per diventare tale è indispensabile annientare quello che della storia è troppo falso per essere vero.
Rubo questa parte al commento di Goku solo per dargli pienamente ragione... sinceramente, temevo davvero che Big Fish non sarebbe stato un film indovinato, avevo paura che Burton si fosse lasciato prendere la mano... invece...
Invece si può tranquillamente dire che va a volte un po' per accumulazione, che ci sono forse troppe cose per raggiungere la poesia, che la prima parte è un po' a corrente alternata... ma che personaggi meravigliosi regala Burton, che immagini che ti riempiono gli occhi, che atmosfera che sa infondere...
Poi arrivi al finale, e lì non ci pensi neanche a darti spiegazioni tecniche, a giudicare, perchè gli ultimi dieci, quindici, venti minuti o quello che sono partono e il film se ne va via in un volo, in un sogno, in un circo... un finale intelligente, commovente, incantevole... come questi aggettivi possano andare d'accordo, chiedetelo a Burton.
Tim è di nuovo qui, dal primo all'ultimo minuto. Che bello.