Parcheggio sotto un lampione così c’è meno possibilità che mi scassinano la macchina. La chiudo, Tiro fuori la valigetta dal bagagliaio e mi avvio verso casa. Ho la testa al lavoro che devo fare. Ad un tratto mi puntano una torcia elettrica in faccia. Strizzo gli occhi. Entro in allarma. La luce mi percorre fino ai piedi. La polizia, penso. E’ la fine, perché dentro la valigetta ho due chili di cocaina importata fresca fresca, roba sopraffina. Varrà un quarantamila sterline o dodici anni di vita, dipende da come la vedi, da quale tariffa vuoi usare. Ho anche dei bilancini elettronici da gioiellere e il Manatol, un lassativo italiano per bambini. Sono distrutto, perché il lavoro a casa non me lo porto praticamente mai e se mi beccano proprio questa rara volta è la fine. Non fare stupidaggini, anzi non fare proprio niente, respira profondo e guai a te se corri. Rilassati, ragiona, e smettila di trattenere il fiato, fossero venuti per te staresti già faccia a terra in manette, a sentire la solita solfa “hai il diritto di non parlare, bla bla bla”.
- Mi scusi, signore. Tutto a posto? – Si sta scusando sul serio – Il fatto è che ci era giunta vocew di un malintenzionato da queste parti.
- Un malintenzionato, avete detto, ma guarda un po’. E siete solo in due? Magari sarebbe il caso di chiamare rinforzi
- Stasera siamo già contati, signore.
- Che roba. Telefono in commissariato se vedo o sento qualcosa
- Grazie, signore. Buonanotte. E stia attento.
- Certo, certo.
Procedono la caccia al ladro tra i cespugli e io salgo su a casa a fare quel numero di magia bianca che trasforma due chili in tre.