Inauguro questo spazio, appena eletto, affinchè voi intraprendenti Pomerani possiate donare al mondo il frutto delle vostre ricerche.
Nel mio piccolo, volevo parlarvi dell'accoppiamento tra marmotte: essendo io stesso un po' porco, il mio viaggio da voyeurista nel magico mondo del sesso in pelliccia m'è piaciuto assai
Dunque, innanzitutto ho il dovere di illustrare le principali differenze tra il maschio della marmotta Pomerana e la femmina.
Maschio:
La marmotta pomerana maschio è roditore caratterizzato da tutte le caratteristiche che, se fosse stato umano, avrebbero fatto di lui un perfetto camionista. E' brutto, con la pelliccia unta, sporca, grosso, puzza fortemente di terra, c'ha il vocione, le manone ed è anche piuttosto ottuso. Tristemente non regge l'alcool, bastano pochi sorsi a mandarlo al tappeto, l'unica bevanda che riesce a malapena a reggere è l'Idromele e perciò alla sera, i pub, se guardate con attenzione, vedrete che sono pieni di marmotte completamente ubriache che agitano scompostamente grandi boccali e cantano in coro canzonacce d'osteria.
Femmina:
La marmotta femmina è l'esatto opposto del maschio. Perennemente in tiro, gira in crocchi fissi di cinque o sei marmotte che ridacchiano gaiamente e fanno l'occhiolino ai marmotti più prestanti. Ama il cinema d'avanguardia, ed è il tipo di marmotta che porterebbe il ragazzo a vedere "Il Cappotto dello zio Kojack - Segue Dibattito" quando nella sala a fianco del cinema proiettano "Star Wars 9 - Minaccia Ipergalattica". E' una patita della Novelle Cousine (per quanto i due termini siano applicabili ad una marmotta) , e passa le serate ad insistere di essere portata fuori in quel localino là che ha sentito che ci fanno un delizioso timballo di insetti.
Orbene, ora avrete una panoramica un filo più dettagliata della situazione. C'è da dire che il corteggiamento è il pensiero fisso del maschio, e pure della femmina (che è un po' zoccola), quindi devo ammettere che documentarlo al meglio mi è riuscito piuttosto facile.
In primis c'è la selezione del maschio dominante. Ecco, quello viene scartato a priori perchè obbiettivo fisso della mafia delle marmotte, un capo non resta in carica per più di due settimane prima che sparisca misteriosamente nel nulla e la sua famiglia si trovi una testa di scarafaggio nel letto (hanno provato col cavallo ma tenerlo fermo mentre lo decapitavano aveva richiesto 15 marmotte, di cui 12 erano rimaste schiacciate dagli zoccoli dell'equino imbizzarrito. Hanno optato quindi per lo scarafaggio, più mansueto e facilmente maneggiabile).
Tolto dai piedi, anche in senso letterale, il maschio dominante, ogni marmotta femmina si sceglie il suo compagno. Al posto di prendere il primo che capita come succede in tutto il regno animale, la marmottina passa mesi a fare la sua scelta, poi fa il filo al suo gradito, ovviamente non viene cagata manco di striscio, quindi passa dei mesi bruttissimi in cui piange e scrive a Donna Marmotta minacciando il suicidio.
Quando la marmotta femmina s'arrende e smette di guardare il maschio, ecco che quello, spinto dall'ago della bussola che tiene abilmente nascosto tra le zampine, viene irrimediabilmente attratto dalla roditrice in questione. Il problema è che passa da una vita dissoluta a bere Idromele, a fare gare di scurenge e rutti con i suoi compari, a dover diventare un vero gentle-marmòt per conquistare la sua bella.
Ed ecco che mentre il marmotto s'inventa mille ed una scusa per andare a chiedere come si chiama la marmotta, questa verso il terzo giorno si rompe, gli va vicino, gli appoggia una mano sulla spalla e gli fa "Senti, qui entrambi si vuole ciulare, ma per l'economia del racconto ora dovresti riuscire ad avere il mio numero. Quindi facciamo che questo pezzo lo saltiamo che sennò qui non ci si muove più".
Il marmotto rimane abbagliato da tanto coraggio e decide d'invitarla a cena fuori, un'uscita che si rivela puntualmente un fiasco, sotto tutti i punti di vista. Ma il marmotto, tornato dagli amici, racconta tronfio come l'abbia posseduta "come una delle tante", continua a ripetere, per guadagnarsi l'ammirazione del pulpito, sul tavolo in mille modi; mentre la marmotta si dilunga a raccontare alle amiche che in quel posticino si mangiava una favola, davvero, quando invece avevano mangiato un panino Primavera ed un Vasco de Gama all'autogrill sulla A3.
... continua...