Mi scuso con tutti quelli che non ne possono più di sentir parlare di questo ormai famigerato decreto legge, ma li posso tranquillizzare dicendo che sono in buona compagnia: io stesso ne ho le orecchie piene, ma non posso per questo astenermi dal tenervi aggiornati sulle ultime novità in materia, soprattutto quando paiono indirizzate verso un maggior buon senso e una ridefinizione di alcune delle aberrazioni che contiene. Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha confermato, come auspicato da molti, che alcuni punti verranno modificati, in primis quello riguardante le pene per chi mette in rete file protetti da copyright.
Dalla colpa per chiunque agisca "per trarne profitto" (e cioè tutti, dal pirata di professione al ragazzino che scarica qualche mp3) si trasferisce verso coloro che agiscono "a fini di lucro", restringendo così l'ambito di applicabilità della norma. Dovrebbe inoltre venir limitato il balzello dovuto alla Siae sui supporti e i dispositivi di memorizzazione (hard disk, masterizzatori, CD e DVD vergini, ecc.); per quanto riguarda il famigerato bollino Siae, verrà istituita una commissione per la sua completa ridefinizione. Credo che simili iniziative siano importanti, in sè e perchè recepiscono molte delle - giuste - lamentele di questi giorni. Rimane da vedere a quali risultati porteranno, anche se giace senza risposta l'interrogativo principale: non potevano pensarci prima di approvare il decreto?