Qui si sta a fare tante chiacchere e retorica come se i "conservatori" dei CRPG volessero bloccare l'evoluzione, ma mi chiedo se vi rendiate conto che quello che indispone gran prte dei fan più hardcore del genere è la sua costante involuzione.
Sì, perché non parliamo di una questione di mera nostalgia, parliamo di un vero divario di contenuti, sorprendentemente (ed amaramente) a favore del passato.
Pochi giorni fa, in altra sede, si discuteva dell'ormai prossimo Bioshock e qualcuno osservava quanto sia improbabile, viste le nuove tendenze, che eguagli in complessità i suoi antenati spirituali System Shock 1 e 2.
Da lì partiva poi una digressione su quanto poco si sia evoluta (ed anzi spesso involuta) la tecnologia e complessità alla base dei titoli che giochiamo, se non da un punto di vista meramente cosmetico (grafica, sonoro, interfaccia).
Prendete un Darklands, un System Shock o un Ultima VII e ditemi se vi viene in mente un qualche titolo che ne eguagli la complessità o la varietà di situazioni.
E la cosa paradossale è che risalendo di qualche anno si ritrovano titoli relativamente meno complessi (Fallout, Arcanum, Deus EX e pochi altri) ma che fanno comunque a loro volta sospirare rispetto a quella che è l'offerta attuale.
Nulla contro il progresso delle tecnologie (anzi), purché non faccia da contraltare ad un impoverimento dei contenuti.
Quando l'involuzione è invece chiaramente percepibile, forse è il caso di chiedersi se non ci sia qualcosa che non va.