Per quanto detesti la locuzione, una cosa è innegabile: il servizio di posta elettronica Gmail.com di Google è diventato in queste ultime settimane un vero e proprio status symbol, qualcosa di cui vantarsi e di cui fare sfoggio con gli amici (a patto che sappiano ciò di cui si parla, ovviamente). E, fatto che ancor più detesto, io stesso ci sono cascato in pieno. Possiedo una casella di posta elettronica da 1 Gb e non ho perso occasione per bullarmente stupidamente con gli amici, manco avessi comprato una Ferrari. Ad alimentare la "frenzy" che si sta scatenando attorno al nuovo oggetto del desiderio hanno senz'altro contribuito i suoi concorrenti: Hotmail, Lycos, Yahoo! e finanche Libero, che in poco tempo hanno reso disponibili caselle di posta gratuite da 1 Gb o giù di lì. Ma di loro si parla molto meno che di gmail.com, ovviamente, che è stato il primo. Ecco scattare quindi una vera e propria "caccia" all'account, grazie anche alla furba politica di "inviti" di Google, che permette - sporadicamente - a qualche fortunato utente di regalarne altri sei: per rendersene conto basta fare un giro su Ebay.com o sul sito www.gmailswap.com, dove si trova gente disposta a dare qualunque cosa in cambio di una casella di posta di Google, da francobolli rari ai propri organi interni. I responsabili sono corsi al riparo come potevano vietando lo scambio e la compravendita di account, anche se ormai i buoi sono belli che lontani dalla stalla. A proposito, io ho ancora quattro inviti: fatevi sotto!