A rendere la vita del collaboratore uno schifo totale oltre alle leggi fatte male ed eseguite peggio adesso ci si mettono anche le sentenze della Magistratura.
Mi spiego; fino ad oggi la collaborazione a progetto si basava su due pilastri fondamentali: l'assenza di vincolo gerarchico con relativa autonomia del collaboratore, e la presenza di un progetto (d'altronde si chiameranno contratti a progetto per una ragione no?). In caso di mancanza certificata di uno dei due pilastri il contratto a progetto si sarebbe automaticamente tramutato in contratto a tempo indeterminato.
Questo fino a quando il tribunale del lavoro di Genova, con sentenza del 06 aprile 2006 decise che il povero datore di lavoro soffriva troppo nelle gabbie di questi rigidi automatismi e che quindi, anche stante l'assenza di un progetto, il contratto di co.co pro era da considerarsi valido se il datore di lavoro fosse stato in grado di dimostrare l'autonomia del collaboratore.
Tale sentenza sembra abbia fatto giurisprudenza. dato che ad un anno di distanza dalla sentenza genovese, il tribunale del lavoro di Torino, ha prodotto una sentenza uguale basta proprio sull'esperienza genovese.
Quindi sembra proprio che una delle poche tutele riservate al lavoratore a progetto sia destinata a scomparire, così il datore di lavoro non sarà soggetto a principi draconiani e l'ingegnere a progetto la mattina lavorerà in ufficio, e la sera pulira i cessi del medesimo ma in totale autonomia....
Se volete approfondire: http://www.microsoft.com/italy/pmi/l...articolo1.mspx