Stupisce sempre notare come la mentalità di alcune persone possa essere, tanto per usare un termine tanto amato nel forum, "old": nelle Olimpiadi più tecnologiche di sempre, nelle quali ogni atleta ha una macchina fotografica digitale, una videocamera (avete visto la cerimonia di apertura? un tristissimo tripudio di atleti intenti a riprendere lo stadio o a raccontare al telefonino il momento dell'arrivo sulla pista), un blog personale, il Comitato Olimpico ha vietato - con rarissime eccezioni - agli atleti, agli allenatori e a tutto lo staff di supporto di scrivere commenti personali e/o pubblicare materiale relativo alle gare, almeno fino alla fine delle Olimpiadi, il 29 agosto, pena la squalifica immediata. La motivazione ufficiale? Che il lavoro degli atleti ad Atene non è quello di fare i giornalisti, e che per quello c'è già fin troppa gente. Impossibile non pensare ai mille intrecci economici legati ai diritti televisivi e tutto il resto: non sono ammessi video, registrazioni audio e immagini prese dagli atleti stessi, anche dopo la fine dei giochi. Sconcertante, non trovate? E' paradossale come l'infinita possibilità - a costo zero - di arricchire l'evento sportivo con i racconti degli atleti, le loro impressioni di una gara debbano essere sacrificate sull'altare dei soliti giri di soldi. Tanto più che il "supporto ufficiale", ossia il sito delle Olimpiadi, sia piuttosto loffio e non sempre aggiornato, e che le trasmissioni di mamma Rai siano a di poco pietose. Una voce in più, qualunque voce, sarebbe stata ben accolta.