Ho sempre temuto il giudizio degli altri per questo le cose che ho scritto non le ha mai lette nessuno. Ma in fondo sono io che sono un cretino, se sono boiate pace, se sono decenti tanto meglio per me. Non sono molto prolifico dal punto di vista "artistico", ma mi capita che quando sono in particolari stati emotivi io senta l' impulso di scrivere qualcosa, credo sia una "malattia" piuttosto comune. Riporto giuste due cose che ho scritto che mi sembrano presentabili, il resto magari prossimamente se non mi avrete ricoperto di cacca
Saluto come fosse l' ultima volta
Meriggio inoltrato sul luogo dell' addio
Rosso il cielo, brucia la terra
Immagini
Alzo il braccio timidamente, controvoglia
Lo scuoto ma sono io a tremare
Tu te ne vai e io resto qui, per sempre
Abbasso il braccio, mi volto
Te ne sei già andata
Cammino, piano, silente e silenzioso
Addio
Se non vi è rimasta un pò d' amarezza ho fallito nell' intento, che era quello appunto di suscitare malinconia attraverso la descrizione di un semplice gesto.
Per il secondo scritto ho un dubbio....non ricordo di averlo scritto!!! Ma è sicuramente una delle cose migliori che io mi ritrovi sul blocknote dove scrivo queste cose. I fatti sono tre: o l' ho scritto completamente da ubriaco o ho semplicemente riportato questo pezzo da un' antologia, quindi scusatemi nel caso fosse solo una copiatura o semplicemente non me lo ricordo.
Sonno eterno
La vita come un arido deserto colpito da perenni bufere
La morte come l' unica oasi raggiunta dopo tante fatiche
Mai più ci sveglieremo e così mai sapremo di aver vissuto per niente o non aver vissuto affatto. Tutte le nostre gioie e i nostri dolori, amori e odi, costruiti e accumulati per tanto tempo spazzati via dal soffio mortale, da noi stessi, dal nostro ultimo respiro. Per cosa tutto questo? Per cosa? Siamo ora in un eterno sogno, qui possiamo finalmente vivere.