Nedved: "Ci divertiremo"
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Il fuoriclasse della Juventus ai tifosi: "Dateci tempo, non dobbiamo pensare ora allo scudetto, ma ci toglieremo belle soddisfazioni". E confessa: "Meglio il 4-3-3 del 4-4-2. Ranieri? Sembra Eriksson"

Pavel Nedved, 35 anni, il 30 agosto. Ap
TORINO, 21 agosto 2007 - Pavel Nedved possiede il dono della sincerità: mai fuori dalle righe, soprattutto realista. A quattro giorni dall'esordio in campionato contro il Livorno (sabato, ore 20.30), parla in conferenza stampa con il tono del veterano. Di quello che la sa lunga e che non dà nulla per scontato. A cominciare dalla squadra toscana.
PRUDENZA E TEMPO - "Non posso dire se riusciremo a vincere le prime partite o meno - chiarisce - ma una cosa è certa, ci proveremo. Non dobbiamo pensare ora allo scudetto o a eventuali piazzamenti. Scendiamo in campo domenica dopo domenica, poi ci guarderemo dietro e vedremo quello che siamo stati capaci di fare. Anche perché non ci siamo solo noi, sono molte le squadre che puntano ai primi posti". Insomma, Pavel predica prudenza e chiede tempo. Questione di rodaggio e di nuovi arrivi: "I più giovani devono ancora integrarsi, ma è normale, diamogli tempo. Quando arrivai io impiegai sei mesi ad abituarmi al calcio italiano, il più difficile del mondo. Lasciamoli lavorare tranquilli, tutti, le responsabilità ce le prendiamo noi".
MEGLIO IL 4-3-3 - Non illude nessuno: "Quanto ci vorrà per arrivare al top? Sarei contento se fosse tra un mese, magari due, ma forse servirà di più, nessuno lo può sapere". E lancia un messaggio a Ranieri: "Mi dispiace che sia stato abbandonato il 4-3-3 per il 4-4-2, perché giocare con quel modulo è stato divertente. Attaccare l'avversario è stimolante, anche se bisogna correre molto e ci si deve aiutare tanto nella fase difensiva. Alla Juve ci sono giocatori per il 4-3-3, per il rombo e per qualsiasi altro modulo".
CAPELLO - La Juve più forte? Nessun dubbio: "Quella di Capello, due anni fa, la più bella in cui abbia mai giocato. Quanto vale quella attuale, invece, non posso dirlo, sta ancora nascendo e paragoni non se ne possono fare. In questo momento dobbiamo pensare positivo perchè i risultati prima o poi arriveranno. In questa stagione voglio divertirmi giocando belle gare nel derby col Torino e contro Milan e Inter, tutte partite che nella passata stagione ci sono mancate. Saranno confronti difficili, ma sono convinto che qualche soddisfazione ce la leveremo".
RANIERI COME ERIKSSON - E respinge al mittente la fama di cascatore: "Ne ho sentite tante e lascio andare, non voglio essere simpatico, penso alla squadra e alla vittoria, del resto non me ne frega niente". Per poi paragonare Ranieri a Eriksson: "Si somigliano come persone, nella signorilità, per come educano i giovani. Diversi, invece, nella visione di gioco perchè Ranieri è più offensivo rispetto a Eriksson". E a proposito di Manchester City, la squadra allenata dall'ex c.t. dell'Inghilterra e della "sua" Lazio, Nedved rivolge un saluto particolare all'ex compagno di squadra Bojinov, infortunatosi seriamente (ne avrà per almeno 5 mesi, domenica durante il derby di Manchester: "Mi dispiace molto per Valeri; ho provato a chiamarlo, ma il calcio è anche questo".