keiser ha scritto sab, 02 ottobre 2004 alle 12:21
Una delle cose che maggiormente mi incuriosiva prima di partire per la Russia era il discorso legato alla pirateria, che come tutti immagino sappiate, da quelle parti è molto ben più radicata che da noi: ad ogni negozietto si potevano trovare - esposti in bella vista i DVD di Alien Vs Predator, Resident Evil 2, Collateral... Venduti a un paio di centinaia di rubli, più o meno sette euro. E i videogiochi? Beh, la strategia della Buka è tanto sconvolgente quanto impraticabile qui da noi. Molto semplicemente, vendono i giochi allo stesso prezzo dei pirati: dai tre ai cinque euro, a seconda del numero di CD. Pazzesco, vero? Beh, prima che lucidiate i cannoni e li portiate di fronte agli uffici dei publisher italiani, un paio di note: la prima è che il salario medio in Russia è sui 250/300 euro al mese (fatte le debite proporzioni, un gioco in Italia dovrebbe costare una ventina di euro, non cinquanta). La seconda è che il packaging è davvero modesto: un semplice jewel case trasparente, niente manuale o altro (la cosiddetta "soluzione cinese", dove i giochi costano venti centesimi di euro). Il bello è che - stando a quanto detto dai PR della Buka - la cosa sembra funzionare: un titolo come Far Cry su DVD (che sta a sei euro) ha venduto fino ad oggi qualcosa come trecentomila copie, cifre che dalle nostre parti ci possiamo solo sognare... Tutto questo nel giorno in cui alla CNN cominciano a parlare di
nuovi aumenti dei prezzi dei videogiochi in Occidente... sigh...