Già più volte, nelle scorse settimane, ho avuto modo di esprimere il mio disappunto per Segway (http://www.segway.com), il "rivoluzionario" marchingegno su due ruote che, nelle intenzioni dell'inventore, avrebbe dovuto cambiare per sempre il modo di intendere la mobilità urbana. Se non sapete ancora di cosa si tratta, fatevi un giro sulla sua home page.
La rivoluzione mancata parte innanzitutto dal prezzo: per quando cool e high tech possa essere, cinquemila dollari per un aggeggio apparentemente instabile, che ha un'autonomia di 25 chilometri e che raggiunge la velocità massima di venti Km/h sono oggettivamente tanti, per non dire troppi. Che poi, a venti all'ora su quel trabiccolo io non ci vorrei mai andare... Tant'è che è previsto un programma d'uso per "niubbi" che va a 10 Km/h, ossia poco più dell'andatura a passo veloce.
Il mio scetticismo si sente meno solo, perchè è venuto a sapere che la collinare città di San Francisco, famosa per i suoi tram e gli inseguimenti in macchina visti in centomila film, ha deciso di bandire Segway dal suo suolo. A meno di un mese dalla messa in commercio di Ginger, la decisione giunge come una mazzata per Amazon.com (http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/B 00007EPJ6/ref=nosim/segwayofficia-20), il sito che vende Segway in esclusiva mondiale. Qualcuno ha gentilmente fatto notare che un oggetto che pesa 30 chili e va a 20 all'ora, guidato da persone inesperte (non è richiesto alcun patentino, però è consigliato avere almeno 16 anni e indossare un casco) in mezzo ad una folla di persone a piedi rischia di far fare gli straordinari al reparto di ortopedia (specialisti in stinchi e arti inferiori in genere) della città... Come dargli torto?