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Discussione: [CLUB] Juventus

  1. #5176
    *eddie*
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da frittole Visualizza Messaggio
    Oddio Mirkovic non e' che fosse una chiavica immonda, ne abbiamo avuti di peggio vedi Blanchard.
    Comunque spero possa essere invece come Jugovic...
    RICCHIONE?

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  2. #5177
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da *eddie* Visualizza Messaggio
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  3. #5178
    Shogun Assoluto L'avatar di frittole
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da *eddie* Visualizza Messaggio
    RICCHIONE?

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    Finche giocava bene in campo, poteva anche vendersi a kilo...

  4. #5179
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da frittole Visualizza Messaggio
    Ah NO! Non e' una scelta di portafoglio?bene poteva rimanere se non lo era,tanto lo sapeva che non gli avrebbero decurtato sicuramente lo stipendio,non ci prendiamo in giro per favore. Un minimo di gratitudine per chi ti ha portato ad essere quello che sei ,e per favore non iniziamo con le solite retoriche del piffero che "non ci sono piu' le bandiere,non esiste gratitudine etc..."
    Che bello scrivere una cosa e capire tutt'altro
    Ho detto che non è semplicemente una scelta di portafoglio.
    Tu credi davvero che se alla juventus gli avessero offerto più di quello che prende a barcellona, lui sarebbe rimasto sicuramente?
    Chiaro che i soldi contano, ma a quei livelli conta anche altro... e tra giocare nella juventus in B (con chissà quali aspettative per il futuro) ed andare in una delle squadre più forti del mondo a giocarti, ogni anno, campionato e coppa dei campioni, c'è una certa differenza...
    Poteva rimanere per gratitudine? Certo poteva farlo, ed io ne sarei stato felicissimo.
    Ma anche qui non ce la tiriamo troppo... zambrotta è diventato un fenomeno con la nostra maglia, ma era bravissimo di suo. Se non lo avessimo comprato noi probabilmente sarebbe approdato in qualche altra grande... non è che gli agnelli si siano messi a fare la carità ad un poverello che non trovava collocazione... è stato preso in squadra perchè poteva dare tanto alla maglia e alla causa. Anche lui ha datto un grande contributo ai successi della nostra società. Quindi direi che il rapporto di gratitudine, per quanto mi riguarda, funziona nei due sensi...
    Ma non mi sento assolutamente di dare addosso a chi, vista la situazione, ha deciso di andare altrove... e consideriamo anche che non è rimasto in italia, e non è andato all'inter (il che, data la situazione, era la destinazione peggiore per tutti i tifosi... quasi una mancanza di rispetto nei nostri confronti). Se ne è andato all'estero...


    Tra chi dice che ha fatto una scelta di vita e chi invece afferma che in B non vuole rimanere o che "potrebbe andare via" non c'e' nessuna differenza.
    Tra chi oggi mi dice "rimarrò anche in B" e domani è a fare feliciose fotografie con la maglia del Real... e chi, da subito, mette le cose in chiaro, senza troppe chiacchiere, senza false promesse... c'è semplicemente un abisso.
    La differenza non sta nella motivazione per giustificare l'addio.
    La differenza sta in quello che si dice prima.
    Io questo avevo scritto, ma anche qui non ci siamo capiti

  5. #5180
    Lo SPAM in BS sono io L'avatar di Angelo
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Mò anche tu me lo fai ingrifare il nonnetto?

  6. #5181
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  7. #5182
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da Angelo Visualizza Messaggio
    Mò anche tu me lo fai ingrifare il nonnetto?
    Te l'ho detto, non è colpa mia: è che ultimamente ha l'ingrifamento facile

    Saranno la fine delle vacanze forse

  8. #5183
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    Andropausa...






















    Ora sentiamo la risposta... minimo scatta un "trans" e un "bald"...

  9. #5184
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  10. #5185
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Terror hai la sign piu grossa della storia

  11. #5186
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    Perchè ne ho venduti 3, altrimenti...

  12. #5187
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    Citazione Originariamente Scritto da terrornoize Visualizza Messaggio
    Andropausa...
























    Ora sentiamo la risposta... minimo scatta un "trans" e un "bald"...
    PUPPAMELO!!!!

  13. #5188
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    Eccallà!

  14. #5189
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da Bobo Visualizza Messaggio
    Che bello scrivere una cosa e capire tutt'altro
    Ho detto che non è semplicemente una scelta di portafoglio.
    Tu credi davvero che se alla juventus gli avessero offerto più di quello che prende a barcellona, lui sarebbe rimasto sicuramente?
    Chiaro che i soldi contano, ma a quei livelli conta anche altro... e tra giocare nella juventus in B (con chissà quali aspettative per il futuro) ed andare in una delle squadre più forti del mondo a giocarti, ogni anno, campionato e coppa dei campioni, c'è una certa differenza...
    Poteva rimanere per gratitudine? Certo poteva farlo, ed io ne sarei stato felicissimo.
    Ma anche qui non ce la tiriamo troppo... zambrotta è diventato un fenomeno con la nostra maglia, ma era bravissimo di suo. Se non lo avessimo comprato noi probabilmente sarebbe approdato in qualche altra grande... non è che gli agnelli si siano messi a fare la carità ad un poverello che non trovava collocazione... è stato preso in squadra perchè poteva dare tanto alla maglia e alla causa. Anche lui ha datto un grande contributo ai successi della nostra società. Quindi direi che il rapporto di gratitudine, per quanto mi riguarda, funziona nei due sensi...
    Ma non mi sento assolutamente di dare addosso a chi, vista la situazione, ha deciso di andare altrove... e consideriamo anche che non è rimasto in italia, e non è andato all'inter (il che, data la situazione, era la destinazione peggiore per tutti i tifosi... quasi una mancanza di rispetto nei nostri confronti). Se ne è andato all'estero...



    Tra chi oggi mi dice "rimarrò anche in B" e domani è a fare feliciose fotografie con la maglia del Real... e chi, da subito, mette le cose in chiaro, senza troppe chiacchiere, senza false promesse... c'è semplicemente un abisso.
    La differenza non sta nella motivazione per giustificare l'addio.
    La differenza sta in quello che si dice prima.
    Io questo avevo scritto, ma anche qui non ci siamo capiti
    Le chiacchiere se le porta via il vento.

    La Juve retrocessa,
    1.Potevi rimanere come sono rimasti gli altri,tanto non gli hanno ridotto lo stipendio;
    2.Il Barca ti ha fatto vedere piu' soldi di quanti te ne dava normalmente la Juve;
    3.Troppo semplice dire "potrei andare via" quando ti danno un pacco di soldi.
    L'unica cosa che mi aggrada e' che non sia andato all'Inter,ma probabilmente non serviva piu' di tanto.
    Con noi e' diventato quello che e', visto che Lippi se lo e' inventato con un ruolo che gli ha permesso di brillare ancora piu di luce propria,al Bari era solo un buon giocatore,forse se fosse andato da un altra parte lo sarebbe diventato lo stesso ma era da noi.

    Ti ripeto tra uno che dice non rimango,un altro che dice potrei andare via ed un altro che fa le scelte di vita,preferisco Zlatan,almeno lo ha detto palesemente e senza fraintendimenti "IO IN B NON CI SCENDO". Per gli altri non vedo differenze.
    Non sono io che non capisco Bobone,poi se vogliamo fare a chi capisce e chi no..e tardi e vado a dormire.
    Ultima modifica di frittole; 09-09-07 alle 23:26:42

  15. #5190
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da terrornoize Visualizza Messaggio
    Eccallà!
    E ti aggiungo che godo di ottima salute,TROMBO regolarmente e con grande costrutto,vado 3 volte a settimana in palestra e mi alleno di norma 1,5-2ore,alla faccia vostra BALDCALABRISELLA, TERRONTRANS E VARI!


  16. #5191
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Nonno felice è scatenato!















  17. #5192
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    visto che ultimamente vi date alla polemica facile, vi aiuterò io a trattare argomenti decisamente più consoni

    Manzella: pena abnorme confusi slealtà e illecito.



    Riportiamo un’intervista di Massimiliano Nerozzi al Professor Andrea Manzella pubblicata su ‘La Stampa’ il 28/08/2006.

    «Dalle cose che ho letto, mi sembra che la pena data alla Juventus sia abnorme e sproporzionata, perché le condotte contestate e le prove raccolte, a mio avviso, possono provare la violazione dell’articolo uno del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà, non quello dell’articolo sei, l’illecito». Col tono pacato di chi non ha una fede pallonara da difendere, il professor Andrea Manzella, docente di diritto Costituzionale alla Luiss di Roma, senatore Ds, non deve salire su nessuna barricata, ma ha saggezza e codici per farsi un’idea delle disavventure di Calciopoli.
    Mezza Italia dice che, in B a meno 17, alla Juve è anche andata di lusso, e lei parla di «abnormità».
    «I giudici, ovviamente, hanno avuto il proprio convincimento, io le dico la mia impressione: penso siano stati provati comportamenti di slealtà, pure reiterati, ma sempre di slealtà».
    Secondo la Corte federale, tante azioni sleali fanno un illecito.
    «Concetto discutibile. Quando mai la quantità si fa qualità? Ho letto di un ambiente inquinato, ma l’illecito sportivo va provato. Certo, ci sono le intercettazioni, ma dove sono tutti gli arbitri condannati? Ci vuole il “truccaggio”, la manomissione delle partite e bisogna dimostrarlo. Per questo giudico la pena molto pesante».
    Magari lei è uno dei 12 milioni di tifosi bianconeri annidati lungo la penisola.
    «Guardi, sono nato a Palermo e la prima partita che vidi, al tempo della guerra, fu a Bari. Così provo affetto per i galletti di Matarrese. Ma in serie A sono vergine».
    Che ne dice del Milan in Champions League? «Non saprei. Piuttosto ho trovato strana un’altra cosa».
    Prego.
    «Avrei aspettato ad appuntare lo scudetto sul petto di un’altra squadra. La Costituzione dice che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva. E non mi pare che per la Juventus ci sia già stata. Mi sembra sia stato dato all’Inter un po’ frettolosamente».
    Forse bisognerà aspettare il Tar. Giusto andarci?
    «Faccio una premessa. Sono favorevole al principio dell’autonomia dell’ordinamento sportivo e allora comprendo come le istituzioni sportive nazionali e internazionali difendano la clausola compromissoria. Potrei dire che la Juve ha fatto bene, perché due anni fa è stata tolta la possibilità di adire l’arbitrato nei casi di penalizzazione. E, in questo caso, sarebbe venuto a mancare un grado di giudizio. Però, Figc e Coni lo permettono, nella sostanza: lo vieta l’articolo 27 dello statuto della Figc, non quello del Coni. Dunque la società può accedervi».
    Allora è stato un errore.
    «Penso solo sia pericoloso».
    L’ingente danno quantificato, e rischiato, dal club non sconfina nell’ordinamento statale?
    «La legge 280 del 2003, quella che fermò la pioggia di ricorsi al Tar, è sostanzialmente una buona normativa. E allora invito a riflettere: qualsiasi squalifica, a un campo o a un giocatore, comporta un danno pecuniario. O no? Secondo me, l’entità del danno dovrebbe essere uno dei motivi di un ricorso, non la ragione principale. Quella, nel merito, dovrebbe essere la sproporzione e l’abnormità della sanzione in relazione ai comportamenti accertati».
    Insomma non è stata raggiunta la prova dell’illecito?
    «Mi viene in mente, quando ho cercato di spiegare Calciopoli a un cronista dell’Observer, che mi chiedeva: No money, no girl. Niente soldi, niente ragazze. Dov’è la corruzione? mi chiedeva. Allora gli ho parlato del costume italiano, delle raccomandazioni. In un processo, però, bisogna superare il ponte delle prove».
    Massimiliano Nerozzi ‘La Stampa’ 28/08/2006

  18. #5193
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da terrornoize Visualizza Messaggio
    Nonno felice è scatenato!














    Fa in modo che non ci si incontri mai, che poi il nonno ti fa assaggiare il "perno del sommergibilista" magari ti piace e te ne compro uno...
    Non ti dico fottiti perche' proveresti piacere..... MA VAFF:....

  19. #5194
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da firewall76 Visualizza Messaggio
    visto che ultimamente vi date alla polemica facile, vi aiuterò io a trattare argomenti decisamente più consoni

    Manzella: pena abnorme confusi slealtà e illecito.



    Riportiamo un’intervista di Massimiliano Nerozzi al Professor Andrea Manzella pubblicata su ‘La Stampa’ il 28/08/2006.

    «Dalle cose che ho letto, mi sembra che la pena data alla Juventus sia abnorme e sproporzionata, perché le condotte contestate e le prove raccolte, a mio avviso, possono provare la violazione dell’articolo uno del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà, non quello dell’articolo sei, l’illecito». Col tono pacato di chi non ha una fede pallonara da difendere, il professor Andrea Manzella, docente di diritto Costituzionale alla Luiss di Roma, senatore Ds, non deve salire su nessuna barricata, ma ha saggezza e codici per farsi un’idea delle disavventure di Calciopoli.
    Mezza Italia dice che, in B a meno 17, alla Juve è anche andata di lusso, e lei parla di «abnormità».
    «I giudici, ovviamente, hanno avuto il proprio convincimento, io le dico la mia impressione: penso siano stati provati comportamenti di slealtà, pure reiterati, ma sempre di slealtà».
    Secondo la Corte federale, tante azioni sleali fanno un illecito.
    «Concetto discutibile. Quando mai la quantità si fa qualità? Ho letto di un ambiente inquinato, ma l’illecito sportivo va provato. Certo, ci sono le intercettazioni, ma dove sono tutti gli arbitri condannati? Ci vuole il “truccaggio”, la manomissione delle partite e bisogna dimostrarlo. Per questo giudico la pena molto pesante».
    Magari lei è uno dei 12 milioni di tifosi bianconeri annidati lungo la penisola.
    «Guardi, sono nato a Palermo e la prima partita che vidi, al tempo della guerra, fu a Bari. Così provo affetto per i galletti di Matarrese. Ma in serie A sono vergine».
    Che ne dice del Milan in Champions League? «Non saprei. Piuttosto ho trovato strana un’altra cosa».
    Prego.
    «Avrei aspettato ad appuntare lo scudetto sul petto di un’altra squadra. La Costituzione dice che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva. E non mi pare che per la Juventus ci sia già stata. Mi sembra sia stato dato all’Inter un po’ frettolosamente».
    Forse bisognerà aspettare il Tar. Giusto andarci?
    «Faccio una premessa. Sono favorevole al principio dell’autonomia dell’ordinamento sportivo e allora comprendo come le istituzioni sportive nazionali e internazionali difendano la clausola compromissoria. Potrei dire che la Juve ha fatto bene, perché due anni fa è stata tolta la possibilità di adire l’arbitrato nei casi di penalizzazione. E, in questo caso, sarebbe venuto a mancare un grado di giudizio. Però, Figc e Coni lo permettono, nella sostanza: lo vieta l’articolo 27 dello statuto della Figc, non quello del Coni. Dunque la società può accedervi».
    Allora è stato un errore.
    «Penso solo sia pericoloso».
    L’ingente danno quantificato, e rischiato, dal club non sconfina nell’ordinamento statale?
    «La legge 280 del 2003, quella che fermò la pioggia di ricorsi al Tar, è sostanzialmente una buona normativa. E allora invito a riflettere: qualsiasi squalifica, a un campo o a un giocatore, comporta un danno pecuniario. O no? Secondo me, l’entità del danno dovrebbe essere uno dei motivi di un ricorso, non la ragione principale. Quella, nel merito, dovrebbe essere la sproporzione e l’abnormità della sanzione in relazione ai comportamenti accertati».
    Insomma non è stata raggiunta la prova dell’illecito?
    «Mi viene in mente, quando ho cercato di spiegare Calciopoli a un cronista dell’Observer, che mi chiedeva: No money, no girl. Niente soldi, niente ragazze. Dov’è la corruzione? mi chiedeva. Allora gli ho parlato del costume italiano, delle raccomandazioni. In un processo, però, bisogna superare il ponte delle prove».
    Massimiliano Nerozzi ‘La Stampa’ 28/08/2006

    NOOOOOOOOOOOOOOOO come abbassi la guardia eccolo che arriva....

  20. #5195
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    L'influenza sulla Nazionale italiana



    Il potere di Moggi sarebbe talmente esteso da decidere persino le sorti della Nazionale azzurra. Questa la rivelazione clamorosa che ha scatenato l’onda moralizzatrice dei media, abbattutasi persino contro Lippi, Cannavaro e Buffon, colpevoli di essersi sottomessi all’onnipotente cupola moggiana (a Roma, poco prima dei Mondiali, giravano delle magliette con le scritte «Cannavaro non è il mio capitano», «Lippi non è il mio allenatore»). Ma da dove nasce questo sospetto? Da ben sette telefonate, tra il 12 e il 13 ottobre 2004, precedenti l’importantissima partita tra Italia e Bielorussia. Peccato che da quelle conversazioni si evinca che è Carraro a chiedere a Moggi di intervenire, come confermano i Carabinieri: «il dirigente bianconero viene contattato dal Presidente Federale Franco Carraro che gli chiede di intervenire sul CT Marcello Lippi affinché schieri in campo una determinata formazione in vista dell’imminente impegno della formazione italiana». Quindi, perché prendersela con Moggi?
    Stupisce poi che gli inquirenti stigmatizzino ogni contatto tra l’ex dg e Lippi, dimenticandosi che i due hanno lavorato insieme per quasi dieci anni e che l’instaurarsi di un rapporto di amicizia o anche solo di collaborazione professionale è quanto di più normale possa accadere. Secondo questa logica, al ct della Nazionale non sarebbe assolutamente permesso parlare né farsi consigliare da nessuno.
    Ma esaminiamo le singole telefonate al fine di riscontrare eventuali pressioni indebite:
    Prog.79 del 12/10/2004 (Carraro-Moggi): Carraro e Moggi parlano della coppia di attaccanti ideale da schierare contro la Bielorussia.
    Prog.98 del 12/10/2004 (Moggi-Mazzini): Mazzini chiede a Moggi se ha sentito Galliani. Moggi risponde che lo chiamerà. Mazzini parla male di Ghirelli («guarda che fa il doppio gioco») e Moggi conferma (ma Ghirelli non era “asservito”?). I due parlano poi di Nazionale. Prima Moggi dice di non avere tempo per stargli dietro e che, secondo lui, la coppia d’attacco deve essere Gilardino-Totti. Infine, Mazzini parla nuovamente male di Ghirelli, informando il suo interlocutore di averci litigato.
    Prog.145 del 12/10/2004 (Fedele-Moggi): Enrico Fedele, della Fedele Management, chiama Moggi per riferire che il suo assistito Cannavaro è scontento perché Lippi non l’ha inserito nella formazione titolare. Moggi, che probabilmente ha chiesto al ct di non schierarlo, spiega: «qui c’abbiamo il Messina, non è mica una partita facile e poi dopo abbiamo 10.000 giocatori che ci rientrano dalle Nazionali, abbiamo un momento di precarietà con gli attaccanti. Qui bisogna guardare anche queste cose qui. Digli che capisca la Juventus e presto, perché non è l’Inter. Qui non si gioca, qui si gioca veramente, ma non si gioca sulle cose, si fa seriamente».
    Prog.232 del 12/10/2004 (Giraudo-Moggi): Moggi spiega a Giraudo perché ha chiesto a Lippi di non schierare Cannavaro: «Gli interessi preminenti sono quelli della Juventus. È rientrato da poco… ora ci manca che si faccia male con la Nazionale!! Ma scherziamo davvero?». Cannavaro in realtà poi gioca, subentrando al 68°.
    Prog.749 del 13/10/2004 (Moggi-Mazzini): Moggi chiama Mazzini arrabbiatissimo perché non lo hanno fatto entrare negli spogliatoi dopo la partita della Nazionale (talmente potente che viene messo fuori dalla porta…). Mazzini gli risponde: «io ero dentro, che ***** ne so. non ti permetto di parlare così ad un amico» (ma Mazzini non era succube?). Moggi stizzito fa sapere che «in Nazionale ci vengo perché me lo ha detto Carraro!!!».
    Prog.752 del 14/10/2004: Moggi e Lippi parlano della partita.
    Segue poi un altro gruppetto di telefonate completamente inutili (per fare numero?): Moggi viene chiamato da tale Garofalo, arrabbiato per il rifiuto della Federazione di mandare la Nazionale in Libia (la quale aveva già pagato 350.000 euro); il dg chiede a Lippi se è possibile non convocare Del Piero in concomitanza di una tournée estiva della Juventus in Giappone. Il ct si dice d’accordo salvo che qualche infortunio degli attaccanti non lo costringa a chiamarlo. Un po’ poco per sostenere che fosse Moggi a decidere le convocazioni e le formazioni. Ma, anche qualora fosse, bisognerebbe ringraziarlo dal momento che se l’Italia si è laureata campione del mondo è stato anche e soprattutto merito dei cinque calciatori juventini convocati e del tecnico Marcello Lippi (nonché di tutto lo staff di preparatori, tra i quali figura Ciro Ferrara).

  21. #5196
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da frittole Visualizza Messaggio
    Le chiacchiere se le porta via il vento.

    La Juve retrocessa,
    1.Potevi rimanere come sono rimasti gli altri,tanto non gli hanno ridotto lo stipendio;
    2.Il Barca ti ha fatto vedere piu' soldi di quanti te ne dava normalmente la Juve;
    3.Troppo semplice dire "potrei andare via" quando ti danno un pacco di soldi.
    L'unica cosa che mi aggrada e' che non sia andato all'Inter,ma probabilmente non serviva piu' di tanto.
    Con noi e' diventato quello che e', visto che Lippi se lo e' inventato con un ruolo che gli ha permesso di brillare ancora piu di luce propria,al Bari era solo un buon giocatore,forse se fosse andato da un altra parte lo sarebbe diventato lo stesso ma era da noi.

    Ti ripeto tra uno che dice non rimango,un altro che dice potrei andare via ed un altro che fa le scelte di vita,preferisco Zlatan,almeno lo ha detto palesemente e senza fraintendimenti "IO IN B NON CI SCENDO". Per gli altri non vedo differenze.
    Non sono io che non capisco Bobone,poi se vogliamo fare a chi capisce e chi no..e tardi e vado a dormire.
    Non capisco dove stia la differenza tra uno che dice "in b non rimango" e zlatan che ha detto "io in B non ci scendo"...

    A me va benissimo come si è comportato thuram, va benissimo come si è comportato zambrotta, va quasi bene come si è comportato zlatan (il fatto che sia andato all'inter e che se ne sia uscito con "era la squadra per cui tifavo da piccolo" le ho digerite poco...)... vanno benissimo perchè sono stati chiari da subito.
    Mi da fastidio il comportamento di cannavaro, o di capello... che il giorno prima "rimarrò anche in B... amo troppo questa maglia", ed il giorno dopo a fare la passerella a madrid... questo mi da fastidio...

    Se tu sei convinto che zambrotta (e gli altri) se ne sia andato solo per una questione economica buon per te... che ti devo dire...
    Domanda, e qui chiudo: se non fossimo scesi in B e fosse arrivato il barcellona ad offrire tutti quei soldi a zambrotta, tu sei convinto che se ne sarebbe andato? Io no...

  22. #5197
    Shogun Assoluto L'avatar di frittole
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da Bobo Visualizza Messaggio
    Non capisco dove stia la differenza tra uno che dice "in b non rimango" e zlatan che ha detto "io in B non ci scendo"...
    Forse non riesco a spiegarmi,come ho detto nel primo post tra tutte queste affermazioni non vi e' assolutamente differenza,e' preferibile che uno lo dica palesemente che vuole andare via senza mezze misure o scelte di vita.

    A me va benissimo come si è comportato thuram, va benissimo come si è comportato zambrotta, va quasi bene come si è comportato zlatan (il fatto che sia andato all'inter e che se ne sia uscito con "era la squadra per cui tifavo da piccolo" le ho digerite poco...)... vanno benissimo perchè sono stati chiari da subito.
    Mi da fastidio il comportamento di cannavaro, o di capello... che il giorno prima "rimarrò anche in B... amo troppo questa maglia", ed il giorno dopo a fare la passerella a madrid... questo mi da fastidio...
    Te l'ho ripeto se a te va bene...

    Se tu sei convinto che zambrotta (e gli altri) se ne sia andato solo per una questione economica buon per te... che ti devo dire...
    Assolutamente,se ne sono andati via "per scelte di vita" mica per altro o perche' le rispettive famiglie volevano imparare lo spagnolo

    Domanda, e qui chiudo: se non fossimo scesi in B e fosse arrivato il barcellona ad offrire tutti quei soldi a zambrotta, tu sei convinto che se ne sarebbe andato? Io no...
    Zambrottone era gia' stato al centro di mercato per un paio di anni consecutivi ed era sempre stato rifiutato all'Inter,al Real, etc....
    Si, sarebbe rimasto sicuramente.

  23. #5198
    Shogun Assoluto L'avatar di firewall76
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Roma: Il Caso Bergamo-Sensi



    Il 4 luglio 2005 il quotidiano Il Tirreno esce con un articolo esplosivo su un presunto accordo tra il presidente della Roma Franco Sensi e il designatore arbitrale Paolo Bergamo: il primo avrebbe promesso contratti con la Ina-Assitalia (società assicurativa sponsor della Roma, nella quale lavorava Bergamo) in cambio di una lista di cinque arbitri graditi. Lo dico subito, è una vicenda spinosa che ha portato con sé minacce di querele. Al fine di restare fuori da ogni questione, mi limito a riprodurre solo alcuni articoli tratti da quotidiani e riviste, lasciando al lettore ogni eventuale considerazione. Cominciamo con l’articolo originario, quello de Il Tirreno:

    ROMA. Parlavano di un’altra bufera, Mario Saporito, imprenditore edile, e l’assicuratore Paolo Bergamo, designatore degli arbitri di serie A e B, amici e livornesi, in quel novembre del 2002. Non si spiegavano perché Igor Protti, artefice di quella squadra appena uscita dall’inferno, dopo una lite con gli ultrà, se ne stesse chiuso nella sua villa di Cecina a pensare se lasciare o meno il calcio giocato. Dal pallone di provincia, si sa, a quello nobile, il salto è breve. Anche perché quel giorno del 2002 Saporito - che qualche giorno fa è stato ascoltato come persona informata sui fatti dalla polizia giudiziaria - si trova a tu per tu con un personaggio, Bergamo, che nel mondo del calcio vive da sempre e ne conosce tutti i meandri.
    Così l’ex designatore si mette a raccontare di una visita fatta un mese prima a villa Pacelli, residenza romana della famiglia Sensi. E mentre nella conversazione l’affaire Protti passava in secondo piano, facevano la loro apparizione ben altri argomenti che sarebbero tornati d’attualità due anni dopo, oggi. Scatenando una bufera.
    Bergamo, dunque, racconta all’amico quella visita a Villa Pacelli a casa Sensi: «Ha dei quadri fantastici alle pareti», dice. «Sono dell’Ottocento, varranno 150 milioni l’uno. Mi ha fatto vedere anche quello che vuol regalare al Papa».
    Saporito ascolta e Bergamo si sfoga. Non si è ancora scrollato di dosso l’affare degli orologi, i Rolex che proprio Sensi due anni prima aveva regalato per Natale ai 35 arbitri professionisti e che li avevano portati di nuovo in prima pagina. «Uno degli orologi era d’oro, quello regalato al direttore di un importante quotidiano sportivo. E gli altri arbitri, i miei colleghi, a lamentarsi perché ci era toccato solo uno Swatch (così si legge ndr) d’acciaio». Di Sensi e della Roma i due amici parlano e riparlano, anche perché sono i giorni in cui il presidente si lamenta degli arbitraggi che ricorrono più volte nella discussione, anche perché è l’anno in cui la Roma si sente vittima delle terne.
    «Quella volta», rivela Bergamo, «Sensi mi parlò di una polizza. Mi disse: lei è assicuratore, vero? Perché io dovrei fare una polizza da due miliardi per una piattaforma petrolifera».
    Vai a pensare che sotto il tavolino dell’ufficio di Saporito, in via Marradi 4, a Livorno, i finanzieri avevano piazzato una microspia cercando tutt’altre cose, rivelazioni e conferme riguardo all’inchiesta che si stava conducendo in città sugli intrecci tra politica e appalti.
    E invece s’erano trovati nei nastri parole che avrebbero scatenato una tempesta nel mondo del calcio. Tanto da portare il sostituto procuratore del tribunale della capitale, Luca Palamara, ad aprire un fascicolo dove compaiono i nomi di Bergamo e di Franco Sensi, patron della Roma. L’ex arbitro,, sollecitato dal Tirreno, non lo ricorda proprio quell’episodio. «Io conosco Sensi come una persona perbene», ha detto al giornale e al suo legale di fiducia, Sergio Russo. «Come agente generale dell’Ina Assitalia per la provincia di Livorno non ho mai avuto a che fare col presidente della Roma. Contratti con una delle sue società con la mia agenzia? Mai stati fatti». Smentisce amareggiato.
    E amareggiato, pochi giorni dopo quelle dichiarazioni, nel luglio scorso, lascia il mondo arbitrale e il suo ruolo di designatore. «Troppi veleni», dirà ai giornalisti che gli telefonano.
    Eppure oggi è proprio quello il particolare illuminante che il magistrato romano cerca: la polizza che, secondo l’intercettazione, Sensi avrebbe promesso a Bergamo.
    L’arbitro livornese vi accenna mentre parla con Saporito: «Un contratto da due miliardi», specifica. Seicento milioni la provvigione che l’assicuratore ne avrebbe tratto. «Un mese e mezzo dopo mi chiama un amico dell’Ina, uno che conosco da anni e lavora al settore della responsabilità civile. Se mi mette seicento milioni lì non posso mica rifiutarli».
    Il registratore va avanti, macina minuti, e quelle parole oggi sono oggetto di un’indagine. Il rapporto della Guardia di Finanza è preciso, ma il magistrato vuole vederci chiaro e verificare se si tratti solo di parole ambigue e di sospetti oppure di episodi più concreti.
    Capire, per esempio, perché Bergamo non informò la giustizia sportiva, e soprattutto se e come quel contratto sia stato compilato. In maniera diretta o, come Sensi avrebbe suggerito (lo dice sempre Bergamo nella conversazione intercettata) attraverso un’altra agenzia dell’Ina a Roma e poi fatta arrivare nel pacchetto clienti a Livorno.
    Il pm Palamara ha già disposto l’acquisizione agli atti di quella polizza e quindi molte domande avranno presto una risposta. Tutti i protagonisti smentiscono con fermezza. Bergamo, soprattutto, ma anche la Roma, attraverso il suo direttore generale che annuncia querele e azioni giudiziarie contro i giornali che dovessero parlare ancora della vicenda: «Non c’è nessuna indagine, Sensi non è indagato». Un’indagine, invece, esiste, come il “Tirreno” documenta. E va avanti almeno da due anni. Prima è stata la polizia giudiziaria della Finanza a fare accertamenti. Addirittura gli inquirenti hanno fotografato dall’elicottero la piattaforma petrolifera al largo di Civitavecchia di proprietà della Italpetroli, società del gruppo Sensi. E sono anche andati alla ricerca degli eventuali favori che Bergamo avrebbe potuto fare a Sensi. In campo arbitrale, naturalmente, attraverso nomi di giacchette nere gradite ai giallorossi.
    Così sono stati passati al setaccio risultati di tutte le partite di quello che fu per la Roma un “annus horribilis” contrappuntato da continui arbitraggi sfavorevoli da prima ancora di quel novembre 2002 e almeno fino alla fine del campionato. Ma anche questo è un nodo che solo il magistrato, una volta completato il lavoro, potrà sciogliere.


    La vicenda era stata menzionata due giorni prima da alcuni giornali, ma il tutto si era limitato ad un pour parler. Vediamo cosa scrisse Repubblica il 2 luglio 2005:

    Una chiacchierata lunga mezz' ora durante la quale un autorevole personaggio del mondo del calcio parla a ruota libera, fa il nome di cinque arbitri disposti ad accettare regali o somme di denaro, sostiene anche ipotesi di "pilotaggio" di designazioni: è in questa intercettazione ambientale, riassunta in due pagine dalla Guardia di Finanza di Livorno, il nuovo scandalo che scuote il mondo del calcio.
    La cimice era stata messa in un ufficio all' inizio del 2002: gli inquirenti livornesi stavano indagando su una storia di tangenti (che ha portato al rinvio a giudizio di quattro persone) e soltanto casualmente si erano imbattuti nella chiacchierata "calcistica". Nella telefonata, oltre a quello degli arbitri, pare sia stato fatto anche il nome di Franco Sensi, presidente della Roma, che in quel periodo era particolarmente infuriato con Franco Carraro, numero 1 della Figc, e con i due designatori, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto. Il patron giallorosso si lamentava infatti per una serie di arbitraggi estremamente infelici nei confronti della sua squadra. È certo comunque che i cinque arbitri citati, e finiti nell' intercettazione, siano della Can di serie A-B.
    Arbitri che, stando a chi parlava, erano particolarmente malleabili. L' ipotesi potrebbe quindi essere quella della frode sportiva, ma nel caso venissero fuori anche sospetti di scommesse si potrebbe aggiungere la truffa. Livorno ormai ha chiuso il suo lavoro: strano, comunque, che pur di fronte ad una "notizia criminis", ci sia soltanto un' intercettazione su questo personaggio calcistico (che probabilmente mai ha saputo di essere stato ascoltato e che non è stato sentito sinora dai magistrati). La pratica adesso è passata a Roma. Il pm Luca Palamara, che ha aperto un fascicolo, non ha allo stato iscritto alcun nome nel registro degli indagati: nei prossimi giorni il magistrato procederà alla identificazione certa della persona intercettata.
    Per il momento nel fascicolo della procura capitolina vi sono soltanto le trascrizioni della conversazione telefonica (due pagine, appunto). Circostanze, nomi e atti che hanno ancora necessità di riscontri: se ne sta occupando la Guardia di Finanza di Roma. Ma anche l' Ufficio indagini della Federcalcio si è attivato, pur non avendo aperto alcun fascicolo in questo momento. Il generale Italo Pappa si è già incontrato, nei giorni scorsi, con i magistrati romani Torri e Palamara e ora attende i riscontri della Procura prima di decidere come (e se) muoversi. Tutto ruota, appunto, su quell' unica intercettazione.
    Ora dovrà essere chiarita, nei dettagli. Da parte della Figc c' è la volontà di accertare la verità, per non lasciare alcuna ombra su questa vicenda. Pappa martedì chiuderà personalmente gli interrogatori sul caso Genoa con Preziosi e Dal Cin (più avanti dal capoluogo ligure gli arriverà il secondo filone, quello relativo alle scommesse). Poi il capo dell' Ufficio Indagini, scritta la relazione su Piacenza-Genoa e Genoa-Venezia, si concentrerà su "fischietti" e dintorni. Già lo scorso anno due arbitri, Marco Gabriele e Luca Palanca, erano finiti nel mirino di un' inchiesta giudiziaria, quella legata alle scommesse: la Dia di Napoli li aveva indagati per associazione a delinquere, ma, dopo un periodo di sospensione cautelare, erano potuti tornare ad arbitrare (Gabriele 6 partite in A, Palanca 3 nell' annata appena chiusa). L' indagine giudiziaria da tempo è ferma.


    Il 3 ottobre 2005, Repubblica parla di una riapertura delle indagini:

    ROMA - Presto, prestissimo, il generale Italo Pappa, numero 2 della Guardia di Finanza e capo dell' Ufficio Indagini, potrebbe aprire un' inchiesta. La Federcalcio segue passo passo gli atti della Procura della Repubblica di Roma sulla pratica Bergamo-Sensi, e l' ha fatto sin dai mesi scorsi. La storia è di due anni fa, primavera del 2003: Bergamo venne intercettato (casualmente) a Livorno. Una cimice in un ufficio.
    Secondo quanto scrive "Il Tirreno", l' ex designatore arbitrale avrebbe accennato ad un colloquio avuto con il presidente della Roma. Sensi gli avrebbe presentato una lista di 5 arbitri "graditi", in cambio di favori: cioè un accordo con Bergamo, assicuratore, e le sue (tante) aziende. La Guardia di Finanza romana sta ancora indagando su alcuni particolari, che vanno chiariti. Vuole capire insomma con quali assicurazioni erano legate le aziende immobiliari e petrolifere di Sensi, un paio d' anni fa. La Roma ha escluso ipotesi di avvisi di garanzia, minacciando denunce. Il ds giallorosso Daniele Pradè ha spiegato: «Sensi si è fatto una risata, quando ha saputo: saremo molto duri con chi mette in giro cose assurde». Abbiamo raggiunto Paolo Bergamo in Perù, dove è impegnato come membro della commissione arbitri Fifa ai Mondiali under 17. La sua risposta è stata netta: «Di questa storia, anzi di questa bufala, se ne stanno occupando i miei legali: presto partiranno le querele. Nessun sequestro di documenti nella mia assicurazione a Livorno, nessun avviso di garanzia».
    Da fonti della Procura romana (indaga il pm Luca Palamara) la conferma: «al momento» non sono stati inviati avvisi, presto comunque si avvieranno gli interrogatori (ma è difficile che sia sentito Sensi perché ha problemi di salute). Secondo alcune fonti, non è nemmeno esclusa l' archiviazione. Almeno, dal punto di vista penale. Ma da quello sportivo?


    Il 14 novembre 2005 Il Giornale rende note le reazioni dei diretti interessati:

    Incredula Rosella Sensi, attuale amministratore delegato della Roma. “È un fatto di cui non ero assolutamente a conoscenza, posso dire che mio padre Franco non c’entra nulla”. Deciso il dirigente giallorosso Pradè dai microfoni di Italia Uno. “Ho parlato con il presidente, si è fatto una risata...
    Stiamo acquisendo tutte le informazioni diffuse su questa vicenda e saremo durissimi. Abbiamo letto di un avviso di garanzia e non c’è nulla del genere. Tuteleremo il nostro azionista e il club. Lo sponsor di cui si parla (Ina-Assitalia, società per la quale Bergamo è agente generale per la provincia di Livorno, ndr.) non era più quello in quella stagione, e il presidente era alle prese con altri problemi”. Paolo Bergamo, in missione peruviana ai mondiale Under 17 per conto dell’Uefa, è sorpreso come precisa al quotidiano Qs: “È un grosso equivoco, al mio ritorno farò tutti i passi decisivi perchiarire la mia posizione. Intanto dico che ho avuto sempre rapporti corretti con tutti, ma molto di più con Franco Sensi che ho sempre seguito con grande passione”.
    Emiliano Liuzzi, cronista de Il Tirreno che da tempo segue questo filone giudiziario e autore dell’articolo che ha provocato il polverone, precisa: “La smentita della Roma parte da un presupposto sbagliato, non abbiamo mai detto che Sensi ha ricevuto un avviso di garanzia. Ma non può smentire il fatto che esiste un fascicolo di indagine aperto dal magistrato Giuseppe Rizzo. L’inchiesta è partita tre mesi fa e si riferisce a fatti avvenuti nel gennaio 2003. E nell’intercettazione in questione Bergamo racconta a un amico la telefonata con Sensi”. Una difesa di Sensi e Bergamo arriva anche dal presidente della Lega Galliani: “Non conosco nulla e non posso far nessuna considerazione, anche se sono convinto della loro integrità morale. Non si può ragionare in base a delle ipotesi”.


    Il 13 giugno 2006 il Tirreno si chiede a che punto sia l’inchiesta in Federcalcio: perché Stagliano, vicecapo dell’Ufficio Indagini della Federcalcio, dice di non saperne nulla?:

    Intanto da Milano rimbalza la domanda: che fine ha fatto in Federcalcio il fascicolo intestato a Bergamo e Franco Sensi presidente della Roma? L'avvocato Mario Stagliano, fino alle scorse settimane vicecapo Ufficio Indagini dice che alla Federcalcio non è mai arrivato il fascicolo. Invece le procure di Roma e Livorno affermano di aver trasmesso una nota alla giustizia sportiva.

    Il giorno dopo, Fiorentina.it solleva altri dubbi:

    Si potrà anche decidere che l’inchiesta Piedipuliti rimanga tra due parentesi, aperte all’inizio del campionato 2004/2005 e chiuse quando i pm napoletani Narducci e Beatrice decisero di porre fine alle intercettazioni alla fine dello stesso campionato. Però c’è chi ha parlato di cupole, di sistemi e di rete, gli stessi giudici di Napoli parlano di associazione a delinquere. Un gruppo di persone che hanno agito nel calcio per molti anni. Presumibilmente. La storia recente di pallonopoli è infatti zeppa di piccoli episodi, fiammate presto sopite, scandaletti di cui non si conserva la memoria ed è difficile reperire tracce.
    Uno di questi fu il caso "Bergamo-Sensi", una storia di presunte "proposte indecenti" fatte dal patron della Roma all’allora designatore arbitrale per avere "fischietti di favore" ad arbitrare la Roma. Lo scoprì la Procura di Livorno, per caso, indagando su un giro di tangenti nella città labronica. Ne parlò per primo, nel luglio 2005, il quotidiano Il Tirreno, che approfondì successivamente l’inchiesta, se ne interessò anche il settimanale L’Espresso. Era il 2004 quando la Guardia di Finanza, per scrupolo, si andò a ripassare le trascrizioni di alcune intercettazioni ambientali su un’indagine di tangenti a Livorno, anche se aveva già trasmesso al pm Giuseppe Rizzo il materiale interessante. Ed ecco che salta fuori quel colloquio tra l’allora designatore arbitrale Paolo Bergamo ed un suo amico, un imprenditore locale. Tutto registrato da una cimice messa nell’ufficio di quest’ultimo.
    Bergamo racconta all’amico di essere stato invitato a villa Pacelli, residenza di Sensi, la descrive, e aggiunge che il presidente giallorosso gli prospettò la possibilità di stipulare una polizza di assicurazione per una piattaforma petrolifera posseduta dalla Italpetroli, la holding di famiglia, al largo di Civitavecchia. Un affare da due miliardi. All’epoca lo sponsor romanista era Ina-Assitalia, e Bergamo era l’agente ufficiale della compagnia a Livorno. Il pm livornese Giuseppe Rizzo, rilevata la propria incompetenza territoriale sul caso, come confermato a fiorentina.it, inviò il materiale, intercettazioni e rapporti, alla Procura di Roma. Il fascicolo finì nelle mani del giudice romano Palamara - oggi titolare assieme alla collega Palaia dell’inchiesta capitolina su Piedipuliti, quelle sulla Gea e sui falsi in bilancio di Lazio e Roma - l’intercettazione di Bergamo risaliva al 2003, fu trasmessa da Livorno a Roma verso la fine del 2005: nel gennaio 2006 Palamara chiese al Gip l’archiviazione. Un’archiviazione negata dal magistrato preposto, per cui il fascicolo è ancora aperto. I magistrati hanno accertato che la polizza è stata stipulata ufficialmente da un altro agente. Ma interessano non gli sviluppi dell’inchiesta penale, bensì quelli della giustizia sportiva. A quanto risulta a fiorentina.it, della storia era a conoscenza l’Ufficio Indagini, come è assolutamente normale che avvenga in situazioni del genere. Quell’ufficio presieduto all’epoca dal generale Italo Pappa e il cui vice era, l’ultimamente loquacissimo, avvocato Mario Stagliano. Che accertamenti ha fatto l’Ufficio Indagini? Tutto tace.
    Incomprensibilmente. A differenza di altre volte, non c’è traccia di un comunicato Figc che annunci un fascicolo aperto, un’inchiesta svolta, né tanto meno archiviata. Eppure, in passato ci hanno deliziato informandoci di tutto: leggiamo ad esempio un comunicato del 25 settembre 2003: "L’Ufficio Indagini della Figc, di concerto con la Procura federale, ha avviato un’inchiesta in merito alle dichiarazioni rese oggi ad organi di stampa dal presidente della S.S. Calcio Napoli Salvatore Naldi". Solerti e precisi, non c’è che dire. E anche attenti lettori di quotidiani dove, spesso, la Figc ha letto di inchieste aperte dalla magistratura ordinaria ed ha richiesto alla stessa gli incartamenti ai fini della giustizia sportiva.
    E l’inchiesta Bergamo-Sensi? Di quella in federazione sembrano non saperne nulla, l’ufficio stampa Figc, dietro nostra richiesta, ha ammesso di non esserne al corrente. Chissà se il fascicolo che ne parla è già sul tavolo di Borrelli? Chissà se mai ci arriverà?


    Il 6 settembre 2006, il giudice per le indagini preliminari della Procura di Roma, sollecitato dalle richieste del pm Palamara, archivia l’indagine. La giustizia sportiva non ha mai nemmeno pensato di prenderla in considerazione. Diciamo solo che ci sarebbe piaciuto sentire quella intercettazione con le stesse modalità con le quali hanno mandato in onda in televisione quelle di Moggi. Un’ultima constatazione: i pm Palamara e Palaia di Roma hanno indagato sul “doping amministrativo” di Cragnotti e di Sensi, sulle fidejussioni false, su Capitalia e su questa vicenda Bergamo-Sensi, per la quale ricevettero le carte da Livorno. Risultato: niente. I pm Palamara e Palaia hanno anche indagato sulle intercettazioni di Calciopoli. Risultato: Juventus in serie B, due scudetti in meno, fuori dalle coppe europee per due anni, enorme danno economico, cessione dei giocatori migliori. Nient’altro.

  24. #5199
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da firewall76 Visualizza Messaggio
    Un’ultima constatazione: i pm Palamara e Palaia di Roma hanno indagato sul “doping amministrativo” di Cragnotti e di Sensi, sulle fidejussioni false, su Capitalia e su questa vicenda Bergamo-Sensi, per la quale ricevettero le carte da Livorno. Risultato: niente. I pm Palamara e Palaia hanno anche indagato sulle intercettazioni di Calciopoli. Risultato: Juventus in serie B, due scudetti in meno, fuori dalle coppe europee per due anni, enorme danno economico, cessione dei giocatori migliori. Nient’altro.
    Giustizia è fatta Se in entrambi i casi hanno indagato e in uno non hanno trovato niente e nell'altro si, si vede che erano diversi i fatti...non è che se trovano del marcio in una zona ce n'è anche in un'altra. Al di là di questo non credo nemmeno io che si sia tutti completamente puliti (nemmeno la mia Roma), ma non capisco il senso di quest'ultima constatazione.

  25. #5200
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    Predefinito Re: [24] [CLUB] Juventus

    Citazione Originariamente Scritto da PinHead81 Visualizza Messaggio
    Giustizia è fatta
    ma anche no
    Se in entrambi i casi hanno indagato e in uno non hanno trovato niente e nell'altro si, si vede che erano diversi i fatti...non è che se trovano del marcio in una zona ce n'è anche in un'altra.
    a dir la verità non hanno trovato molto, nemmeno nelle intercettazioni juventine perlomeno in quelle finora pubblicate ma i risultati sono stati decisamente diversi.

    Al di là di questo non credo nemmeno io che si sia tutti completamente puliti (nemmeno la mia Roma), ma non capisco il senso di quest'ultima constatazione.
    il senso mi sembra chiaro invece: su faccende diocumentate si è assolto sia dal punto di vista della giustizia ordinaria sia da quella sportiva (ammesso che si sia indagato), su intercettazioni telefoniche invece si è proceduto come sappiamo.

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