A Francoforte ho avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Bill Roper, capoccia di Blizzard, personaggio che molti descrivono come antipatico, borioso e ricolmo del proprio ego; l'ho trovato invece piuttosto simpatico e molto, molto stanco. Nel corso dell'intervista ne ho approfittato per chiedergli cosa ne pensava dell'idea della Rockstar Games di rendere freeware il primo GTA (http://www.tgmonline.it/news/marzo2003/2 0030308012340), e se non fosse una buona soluzione per risolvere - almeno in parte - la questione dell'abandonware, ossia di quei giochi così vecchi da non essere più in commercio ma che appartengono comunque ai loro legittimi proprietari, e che dunque, se scaricati da Internet, rientrano a pieno titolo (almeno dal punto di vista legale) nella categoria dei giochi pirata.
L'idea mi è venuta ri-pensando ai vecchi titoli della Blizzard che stanno per uscire in una nuova reincarnazione per Game Boy Advance: Lost Vikings, Rock'n'Roll Racing, Black Thorne e presumibilmente altri nei mesi a venire. Visto che non li vendete più, perchè non regalarli?
Il buon Bill, che nel corso dell'intervista è stato perfetto nel descrivere la bontà del lavoro della sua software house, che non si è mai tolto i panni di chi crede fermamente nel suo prodotto (e probabilmente è vero), ci ha pensato un po' su, poi mi ha risposto, com il suo modo di fare tipicamente americano, quasi felice della domanda: «l'abandonware è una delle cose che ci ha spinto a lanciare la serie Blizzard Classics [...]. Ehi, cosa c'è di meglio, per uno cresciuto con questi giochi, di poterli riprendere in mano, e pensare "accidenti, sono divertenti come me li ricordavo!"; ma anche per chi non ci ha mai giocato, un'ottima occasione per scoprire l'eccellente gameplay e bla bla bla». Allora incalzo: «perchè non lo fate anche voi? perchè non li regalate?», e mi confessa che quella della Rockstar è stata una great idea, una «grande idea»; per un attimo, Bill sembra togliersi la maschera di PR di sé stesso, e pare sul punto di confessarmi che gli piacerebbe molto. Poi si ferma, guarda il bicchiere di acqua frizzante economica davanti a sè, e mi dice «vedi, abbiamo questi titoli che hanno ancora un forte impatto sul pubblico e, quale miglior modo di farglieli conoscere che trasportarli su GBA, e bla bla»... Alla fine, ancora una volta, il PR ha vinto sull'uomo.
E' un peccato che il PR abbia vinto sull'uomo, anche perchè penso che ne avrebbero dei vantaggi anche loro. Se da un lato i consumatori potrebbero conoscere pezzi di storia del videogioco in maniera gratuita e senza infrangere la legge, le software house potrebbero sfruttarla appieno come strumento pubblicitario efficace e a basso costo. Vorrei sapere chi provando un bel gioco di qualche anno fa e reputandolo davvero bello, non sarebbe curioso di sapere cosa stanno facendo attualmente gli stessi programmatori.
Penso che se le sotware house supportassero l'abandonware ci sarebbero vantaggi per tutti.
Consentire al pubblico di entrare in possesso, gratuitamente e legalmente, di un viedeogioco obsoleto ma ancora divertente, può costituire un piccolo investimento anche per la SO: può infatti suscitare curiosità sulle nuove release della stessa compagnia.
L'abandonware, consentito dalla azienda, potrebbe essere una buona pubblicità gratuita e valutare se una vecchia idea può essere ancora valida. Ma dev'essere la ditta che detiene i diritti a voler questo per legalizzare.