La ricercatrice Marleen Brink ha compiuto uno studio intitolato "Violenza contro i computer", nel quale emerge che il 70% delle persone intervistate picchia il proprio PC, inconsapevole vittima di una nuova e strisciante forma di violenza domestica e sul posto di lavoro. Windows va in crash? Qualcosa fa rallentare in maniera insopportabile il sistema?
BUM! PAM!
Un paio di cavolotti ben assestati sono quello che ci vuole per far capire allo scassone chi comanda. Non che la cosa serva a qualcosa (anzi, solitamente sortisce effetti deleteri sulla stabilità e sull'affidabilità dei componenti), ma senz'altro aiuta a scaricare la tensione.
Nella ricerca emerge anche una particolare classifica del componente hardware più bistrattato: al primo posto troviamo il mouse, per la sua particolare forma e predisposizione aerodinamica, in particolare nella versione senza fili, ideale per essere scagliato ovunque (pare anche fuori dalla finestra...); seguono monitor e case, anche se io personalmente prediligo la tastiera, più a portata di pugn--- ehm, mano, e senza dubbio più economica di qualunque altra cosa.
Notizia divertente e a suo modo interessante, e che mette in evidenza il legame sempre più stretto tra uomo e macchina, peraltro molto "egoista": tutti insultiamo (e alcuni vanno oltre) il PC quando non va, ma non credo che ci sia qualcuno che lo ringrazia (o lo accarezza) quando fa semplicemente il suo lavoro senza intoppi...