Da qualche tempo, in particolare dopo la distribuzione di Half-Life 2 tramite il controverso Steam, si parla di un possibile cambiamento nel modo in cui vengono venduti e proposti attualmente i videogame, che potrebbe rivoluzionare il concetto stesso di gioco, inteso come prodotto da acquistare. Non più un cd o dvd con l'intero titolo pagato 50 o 60 euro, ma un pacchetto base (scatolato o da scaricare, come volete voi) venduto ad un prezzo decisamente più basso (se non addirittura gratuito), cui si possono aggiungere dei singoli "pezzetti" pagando cifre tutto sommato piccole. Qualche esempio? Uno sparatutto con i primi cinque livelli, e i successivi che vengono sbloccati a due dollari l'uno, magari con offerte speciali per chi acquista interi "pacchi" di mappe. Ci giochi per un po', supponiamo altri tre o quattro livelli: se non ti piace, hai speso sei dollari, se ne sei entusiasta compri anche il resto.
Oppure un gioco di corse nel quale hai a disposizione fin da subito e gratuitamente un paio di macchine e qualche tracciato, grazie ai quali hai modo di vedere come gira il tutto, e versando qualche spicciolo puoi comprarti macchine più potenti o circuiti più divertenti da guidare; esiste già un esempio in questo settore - anche se prevalentemente multiplayer: si chiama RC Racing, si scarica gratuitamente, e per 8 dollari ti permette di partecipare per un mese alle competizioni online. Giocare per un intero mese pagando otto dollari? Non sembra male: quanti titoli possono dire di durare così tanto?
Oppure ancora - riprendendo un esempio portato da qualcuno nel forum - pensiamo ad un titolo calcistico, venduto ad un quarto di quanto costa oggi, con alcune divisioni minori e la possibilità di comprarsi le varie leghe a cinque dollari l'una, gli stadi realistici a cinquanta centesimi, e così via: a me, che di giocare la Bundensliga nello stadio di Monaco non me frega niente, basta comprare la Serie A e le nazionali per la Coppa del Mondo, mi tengo lo stadio farlocco, gioco più che contento e ho speso comunque meno di quanto farei oggi. L'avvelenato di calcio simulato si comprerà invece l'intero "bundle", comprese le stringhe delle scarpe fotorealistiche, spendendo grosso modo la stessa cifra.
Insomma, il discorso è che così a caldo l'idea sembra offrire più benefici che svantaggi: si paga di meno la versione "base" di un prodotto, ed eventualmente si acquista solo quello che interessa davvero, tralasciando ciò che per noi è "fuffa" (e che non lo è per altri, evidentemente).
Queste mie sono solo riflessioni puramente teoriche: rimane da vedere come eventualmente si potrà evolvere un simile meccanismo, ammesso che prenda piede e non rimanga limitato a qualche sporadico esperimento, quali prezzi saranno davvero praticati dalle case e se saranno convenienti come da me auspicato. Anche perchè - come già segnalato da alcuni di voi - la possibilità che il tutto degeneri in una serie di porcherie di vario tipo è piuttosto concreta, soprattutto se gli acquisti condizionano il gameplay e l'esperienza di gioco nel suo complesso. Pensate ad uno sparatutto: al terzo livello trovi un fucile a pompa, arma basilare per proseguire nel gioco. Al che ti viene proposta una transazione economica in tempo reale: vuoi lo shotgun? Dammi tre dollari, altrimenti ti tocca andare avanti col piede di porco e la pistola...