scua ma quale società ha dimostrato di saper perdere?dichiarazione concordate? ma dai, moratti era verde di rabbia l'altra sera dopo aver appreso quello che aveva detto mancini, che la si voglia far passare per una brillante strategia del mancio mi pare eccessivo.
diciamo semplicemente che è stata una figuraccia, bisogna saper perdere, altre società hanno dimostrato sia come si vince sia (ed è non meno semplice) come si perde. quando succede all'inter, sono sempre teatrini. non sarebbe bastato assumersi le proprie responsabilità tecniche dopo la partita e basta?
Mancini è umano, e dietro quelle dichiarazioni possono esserci mille risposte: le mie ipotesi sono due. O la sparata serviva a tastare il polso alla società e far capire che sono mesi che non ci sono dimostrazioni di fiducia nei suoi confronti (Moratti elogia tutti tranne lui, gli dice di limare il carattere, non lo protegge quando sistematicamente ci mette la faccia, fa capire che Combi è intoccabile..)e che lui vorrebbe solo quella fiducia che, ad esempio, uno come Spalletti ha avuto da subito, oppure che il dado è già stato tratto, non ci sono le condizioni per proseguire e ormai si attende soltanto la fine della stagione per l'estremo saluto. Non vedo tutto questo scandalo che vedete voi, visto il comportamento che la dirigenza ha avuto nei suoi confronti, non difendendolo praticamente MAI.Mancini con quel gesto ha dato dimostrazione di mancanza di professionalità.. un gesto completamente fuori luogo soprattutto in quel momento e soprattutto ora che la squadra si sta giocando ancora obiettivi importanti.. ha creato malumori nello spogliatoio e soprattutto instabilità.. a questo punto veramente spero che se ne vada fuori dalle balle, e se Moratti nn si da una svegliata e non ha imparato dagli errori del passato.. allora spero che se la pigli nel c*** pure lui
infatti io non ci vedo nessuno scandalo, ma neanche una strategia così sottile come dici tu: semplicemente mancini ha agito di impulso facendosi prendere dal momento, per poi ripensare a tutti quei soldi e pentirsiMancini è umano, e dietro quelle dichiarazioni possono esserci mille risposte: le mie ipotesi sono due. O la sparata serviva a tastare il polso alla società e far capire che sono mesi che non ci sono dimostrazioni di fiducia nei suoi confronti (Moratti elogia tutti tranne lui, gli dice di limare il carattere, non lo protegge quando sistematicamente ci mette la faccia, fa capire che Combi è intoccabile..)e che lui vorrebbe solo quella fiducia che, ad esempio, uno come Spalletti ha avuto da subito, oppure che il dado è già stato tratto, non ci sono le condizioni per proseguire e ormai si attende soltanto la fine della stagione per l'estremo saluto. Non vedo tutto questo scandalo che vedete voi, visto il comportamento che la dirigenza ha avuto nei suoi confronti, non difendendolo praticamente MAI.![]()
e tu davvero credi che Mancini abbia scritto la dichiarazione che si legge sul sito ufficiale? io ritengo sia soltanto uno scritto concordato con la dirigenza per evitare altri attriti e cercare di finire la stagione nel migliore dei modi...ribadisco, con un adirigenza seria Mancini non sarebbe arrivato a sbottare all'improvviso; se hai in mente un progetto e tutti ti remano contro, è ovvio che prima o poi parte lo sfogo.
vabbè che c'entra, quello è un comunicato scritto dopo per salvare capra e cavoli, non fa testo come il comunicato con le scuse di cassano dell'altra domenicae tu davvero credi che Mancini abbia scritto la dichiarazione che si legge sul sito ufficiale? io ritengo sia soltanto uno scritto concordato con la dirigenza per evitare altri attriti e cercare di finire la stagione nel migliore dei modi...ribadisco, con un adirigenza seria Mancini non sarebbe arrivato a sbottare all'improvviso; se hai in mente un progetto e tutti ti remano contro, è ovvio che prima o poi parte lo sfogo.
sono curioso di sentire che dirà mancini stasera su sky: è ospite di vialli e rossi, non credo che potrà glissare sull'argomento come ha fatto in questi giorni.
a tal proposito copio.incollo un articolo di Laura Alari che mi trova d'accordo al 100% e che rivela come l'uscita di Mancini non fosse assolutamente una sorpresa:
Pizzeria in zona Fiera, sabato 10 luglio 2004, l’aria è calda e l’atmosfera rilassata. Fra qualche ora Mancini partirà per il suo primo ritiro a Brunico. Più che un’intervista è una rimpatriata fra vecchi amici, ci sono anche Orsi, Salsano, Nuciari, Carminati, e si parla di tutto: passato, presente, futuro. Poi, al momento dei saluti, l’ultima rivelazione. L’avventura non è ancora cominciata eppure Roberto vede già il quadro finale. “Ricordati di quello che ti dico stasera: vincerò con l’Inter e dopo aver vinto sarò l’unico allenatore della gestione Moratti che se ne andrà per scelta, non perché lo cacciano”. Dunque, era già tutto previsto.
VIA DALL’ITALIA - Il giorno del suo arrivo in nerazzurro Mancini aveva già ben chiaro anche un altro concetto: “L’Inter sarà la mia ultima grande sfida in Italia, non ne vedo altre che possano affascinarmi di più. Vinco qui poi saluto tutti e me ne vado all’estero”. Quattro anni dopo, resta questa la motivazione più importante che l’ha portato alla decisione di lasciare. Questione di stimoli, si sa che il tecnico è innamorato da sempre del calcio inglese. Ma anche della stanchezza per il clima che si respira in Italia e che negli ultimi tempi ha fatto salire la sua tensione al livello di guardia. Basta ripensare agli scontri quasi quotidiani con i giornalisti, al clamoroso sfogo di qualche settimana fa a Mediaset, alle polemiche arbitrali e sugli scudetti vinti, a tavolino e in campo.
Senza contare lo scontro con l’associazione dei medici sportivi e le frizioni con i suoi colleghi allenatori. Più passa il tempo più ci si rende conto che Mancini è diventato un corpo estraneo al nostro sistema calcio.
LA FRONDA INTERNA – Che nessuno lo volesse all’Inter, tranne Moratti, si sapeva fin dall’inizio. E negli anni non è cambiato nulla, se non in peggio. A parte gli uomini scelti personalmente e il presidente, l’unica persona di cui l’allenatore si fida ciecamente è Lele Oriali. Per il resto, intorno a sé ha trovato nel migliore dei casi indifferenza e comunque tutta una serie di personaggi che se proprio non remano contro ci vanno molto vicini. Frequenti i dissidi con Branca, il più plateale la scorsa estate quando rischiò di saltare l’affare Suazo, inesistenti i rapporti con il direttore generale Paolillo, per non parlare del braccio di ferro con il dottor Combi. Del resto basta frequentare un po’ l’Inter per capire che aria tira. Le tute non vanno bene? Colpa di Mancini. I tifosi non possono più salire sull’aereo della squadra? Colpa di Mancini. Adriano si ubriaca? Colpa di Mancini. Piove? Colpa di Mancini. Vero che in un mestiere da cinque milioni di euro l’anno qualche imprevisto si può anche mettere in conto, ma disgraziatamente per l’Inter non sono i soldi il problema di Roberto: ne ha anche troppi. Il problema è poter lavorare seriamente, in un ambiente dove l’obiettivo comune venga prima delle beghe personali.
MORATTI E LA SQUADRA – La fase dell’innamoramento si era già esaurita due anni fa quando il presidente fu sul punto di prendere Capello. Da allora il suo rapporto con Mancini si è consumato sempre sul filo della battuta, della provocazione, di frizioni più o meno latenti. Quanto al rinnovo del contratto, in quel momento era la scelta più giusta da fare ma nessuno dei due lo ha firmato pienamente convinto di volerlo rispettare fino in fondo. In realtà l’allenatore quest’anno si è ritrovato quasi sempre solo, sia nella sua battaglia contro i nemici esterni (tra l’altro per difendere gli interessi della società), sia nella gestione dei casi interni più spinosi. A questo proposito, la lista dei giocatori che lo hanno attaccato negli ultimi mesi si è pericolosamente allungata: dopo Recoba e Adriano anche Figo, Crespo e l’altra sera pure Vieira e Ibrahimovic. Nel frattempo, Moratti non ha perso occasione per sottolineare alcune cose che sicuramente non hanno fatto piacere al tecnico.
In ordine sparso: “Con l’età anche Mancini imparerà a smussare certi spigoli del suo carattere e a non prendersela troppo per cose che non hanno importanza”. “Combi è un ottimo medico e io starò sempre dalla sua parte”. “E’ vero, sono andato molto vicino a Capello due anni fa”. “Mourinho è sicuramente un allenatore che mi piace tantissimo”.
Fino allo scontro di lunedì, vigilia di Inter-Liverpool. “Anche se andiamo fuori dalla Champions restiamo sempre una grande squadra” aveva detto Roberto in conferenza stampa. Parole che Moratti non ha digerito, rimproverandole duramente al tecnico durante un lungo colloquio in ritiro.
Tutto questo per spiegare che l’annuncio choc di martedì notte, giusto o sbagliato che sia, non è un colpo di teatro. Nasce da molto lontano. E ha radici profonde.
Laura Alari
uccio il culetto settimAnale stà diventando mensile![]()
Differenza tra uomini e pagliacci
un uomo sa quello che dice
un uomo sa quello che fa
un uomo sa quello che dice e che fa
un uomo sa quello che dice e che fa ed è coerente
un uomo sa quello che dice e che fa e non si mangia la parola
O se ne va prima di pasqua oppure il risultato è :
MANCINI = Pagliaccio
30 giocatori e non sapere fare la formazione
30 giocatori e solo 2 italiani
30 giocatori e continuare a comprarne
gli infortuni non sono una scusante quando hai 3 squadre
onore alla Roma che con 13 giocatori gioca alla grande, e con molti italiani
accidenti Moggi ha pagato Burdisso per farsi espellere o ha pagato l'arbitro
ecco un altro che scrive per tenere in allenamento i tendini![]()
L'esempio non calza affatto.
Dato che il "prestigio" di Empoli e Verona va calcolato sull'intera storia delle due società (50-60-100 anni??? boh!) mentre le carriere di Mourinho e Mancini si valutano in base ad una "manciata di stagioni".
E una CL vinta col Porto pesa eccome!
Mourinho lo vedo molto piu' simile a Capello rispetto a Mancini: pretende i campioni VERI, è piu' "Sergente di Ferro", raramente si crea amici/simpatie all'interno del gruppo (Totti lo odiava a Don Fabio!), ecc.
E ritengo Capello il prototipo di allenatore che serve per allenare una BIG.
P.S.: lo scudetto dello scorso anno lo avrebbe vinto CHIUNQUE all'Inter. Quindi lasciamo stare 'ste scuse..![]()
Ultima modifica di SimoSky; 13-03-08 alle 14:58:27
L'esempio era li per dire che lo scudetto del Verona è un'anomalia irripetibile.L'esempio non calza affatto.
Dato che il "prestigio" di Empoli e Verona va calcolato sull'intera storia delle due società (50-60-100 anni??? boh!) mentre le carriere di Mourinho e Mancini si valutano in base ad una "manciata di stagioni".
E una CL vinta col Porto pesa eccome!
Mourinho lo vedo molto piu' simile a Capello rispetto a Mancini: pretende i campioni VERI, è piu' "Sergente di Ferro", raramente si crea amici/simpatie all'interno del gruppo (Totti lo odiava a Don Fabio!), ecc.
E ritengo Capello il prototipo di allenatore che serve per allenare una BIG.
La straordinarietà di una CL vinta dal Porto (sul Monaco....) unita alla considerazione che quando le cose sono andare come dovevano (leggi squadre "grosse" nelle fasi finali) Mourinho è andato fuori, mi inducono a ritenere che Mourinho abbia inciso ben poco su quel risultato...
Poi sono d'accordo che oggi di meglio non c'è come tecnici senza squadra, ma non credo che prendendo Mourinho si debbano avere tantissime speranze in più di vincere la CL rispetto a tenere Mancini, magari qualcuna in più, ma giusto qualcuna.
O meglio rispetto a tenere Mancini pre-show dell'altra sera, perchè ormai è chiaro che Mancini non può restare più all'Inter.
Capello lo vorrei per vincere, ovviamente non per giocare bene.
EDIT: aggiungo che Mourinho è più personaggio che altro, il rapporto pretese/risultati finora è nettamente in rosso per lui mi pare.
Per pretese intendo investimenti onerosissimi e carta bianca assoluta su tutto.
Ultima modifica di kyashan; 13-03-08 alle 15:04:04
una precisazione:L'esempio era li per dire che lo scudetto del Verona è un'anomalia irripetibile.
La straordinarietà di una CL vinta dal Porto (sul Monaco....) unita alla considerazione che quando le cose sono andare come dovevano (leggi squadre "grosse" nelle fasi finali) Mourinho è andato fuori, mi inducono a ritenere che Mourinho abbia inciso ben poco su quel risultato...
tutti che dicono che quell'anno il porto ha battuto il monaco in finale,quindi nulla di che. come se gliel'avessero regalata
ora io non sono tifoso del porto
però per onestà tocca dire che:
1) è arrivata seconda nel gironcino dietro al real madrid di soli 3 punti
2) ha passato gli ottavi di finale con il manchester united
3) ha battuto il lione ai quarti e il deportivo in semifinale
il monaco invece oltre a passare prima nel girone,eliminò nelle fasi seguenti lokomotiv - real madrid e chelsea
insomma non mi è sembrata proprio una passeggiata ecco
magari l'avesse fatto la mia squadra sto percorso
Oddio alla fine, se andiamo a vedere i risultati in coppa negli ultimi anni, sembra quasi che per vincere (o cmq andare bene) in Champion's sia necessario avere BENITEZ o ANCELOTTI.
Il mio discorso era piu' in generale, non tanto rivolto alla Champion's.
Ritengo Mourinho piu' adatto di Mancini a guidare una "corazzata".
(e cmq, per quanto possa valere, il palmares del tecnico portoghese è senz'altro superiore a quello del Mancio..)
Poi, converrete con me, che piu' compri campioni su campioni e piu' la bravura dell'allenatore passa in secondo piano.
Assolutamente no! Tanti campioni poi bisogna gestirli...Oddio alla fine, se andiamo a vedere i risultati in coppa negli ultimi anni, sembra quasi che per vincere (o cmq andare bene) in Champion's sia necessario avere BENITEZ o ANCELOTTI.
Il mio discorso era piu' in generale, non tanto rivolto alla Champion's.
Ritengo Mourinho piu' adatto di Mancini a guidare una "corazzata".
(e cmq, per quanto possa valere, il palmares del tecnico portoghese è senz'altro superiore a quello del Mancio..)
Poi, converrete con me, che piu' compri campioni su campioni e piu' la bravura dell'allenatore passa in secondo piano.
diciamo comunque che senza il suicidio di lacoruna quella coppa sarebbe stata nostra agevolmenteuna precisazione:
tutti che dicono che quell'anno il porto ha battuto il monaco in finale,quindi nulla di che. come se gliel'avessero regalata
ora io non sono tifoso del porto
però per onestà tocca dire che:
1) è arrivata seconda nel gironcino dietro al real madrid di soli 3 punti
2) ha passato gli ottavi di finale con il manchester united
3) ha battuto il lione ai quarti e il deportivo in semifinale
il monaco invece oltre a passare prima nel girone,eliminò nelle fasi seguenti lokomotiv - real madrid e chelsea
insomma non mi è sembrata proprio una passeggiata ecco
magari l'avesse fatto la mia squadra sto percorso![]()
[quote=SimoSky;4961888]Oddio alla fine, se andiamo a vedere i risultati in coppa negli ultimi anni, sembra quasi che per vincere (o cmq andare bene) in Champion's sia necessario avere BENITEZ o ANCELOTTI.
Il mio discorso era piu' in generale, non tanto rivolto alla Champion's.
Ritengo Mourinho piu' adatto di Mancini a guidare una "corazzata".
(e cmq, per quanto possa valere, il palmares del tecnico portoghese è senz'altro superiore a quello del Mancio..)
Poi, converrete con me, che piu' compri campioni su campioni e piu' la bravura dell'allenatore passa in secondo piano.[/quote]
Eh beh, infatti lo stesso Mourinho e l'attuale Rjikaard ne han dato piena dimostrazione...è storia vecchia come il cucco.
bah, grazie anche a Mihajlovic ha compattato lo spogliatoio in un modo che dal 1990 non si era mai visto, se non con Simoni, se ti pare poco...
poi è ovvio che adesso sian venuti fuori alcuni attriti dovuti più alla minchionaggine dei protagonisti che a specifiche colpe di Mancini: Vieira e Figo hanno precise responsabilità, e se saranno messi definitivamente fuori rosa sarà SACROSANTO
mia idea : Mourinho per il calcio italiano (tattica ed extra tattica- leggi in campo e fuori) non va bene, nell'Inter vedrei bene un Prandelli, uno Spalletti e al limite perchè no un Simoni2.
E poi allenatore straniero?
La champions non è la coppa campioni ricordiamocelo
io non penso che allenare l'inter sia facile, con quella rosa di campioni che si ritrova, indubbiamente difficili da gestire.
Allo stesso modo ritengo che non sia assolutamente facile "convivere" con moratti e le sue bizze da tifoso, più che da presidente, tipo gli "innamoramenti" assurdi per recoba, adriano e figo (che fosse dipeso dal Mancio starebbero a svernare da tutt'altra parte...vabbè alla fine è rimasto giusto figo, ma tanto a settembre il chino e l'imperatore torneranno all'ovile), così come tutte le volte che è intervenuto a cippa di minchia anche contro il proprio allenatore....insomma sicuramente non è facile occupare quel posto.
Però, se tu sei un professionista e non un bambino viziato, non te ne esci a fine gara nel modo in cui se n'è uscito lui, per poi rimangiarti tutto il giorno dopo (si vabbè concordato quanto volete, ma la frittata è fatta).....devi imparare a controllare le tue emozioni e a fare certi discorsi davanti a chi di dovere (presidente, prima ancora che squadra).
Ha fatto una figura pessima, e rischia davvero di perdere lo spogliatoio, perchè se io fossi un giocatore tra quelli che non lo sopportano tanto, come ho già detto, lo manderei a cagher due volte sì e la terza pure.
Il fatto è questo Uccio, Mancio stà sul ca.zzo a tutti e questo non può essere un caso.bah, grazie anche a Mihajlovic ha compattato lo spogliatoio in un modo che dal 1990 non si era mai visto, se non con Simoni, se ti pare poco...
poi è ovvio che adesso sian venuti fuori alcuni attriti dovuti più alla minchionaggine dei protagonisti che a specifiche colpe di Mancini: Vieira e Figo hanno precise responsabilità, e se saranno messi definitivamente fuori rosa sarà SACROSANTO
Da quando ha iniziato ad allenare senza patentino, a oggi è sempre stato nell'occhio del ciclone e la sua carriera è stata sempre costellata da atteggiamenti poco simpatici nei confronti di chi lo pagava.
Io ricordo quando era alla Lazio, pur di vincere la Coppa Italia s'inventò un turn over allucinante a Brescia in campionato dove la Lazio venne clamorosamente sconfitta e dovette rinunciare alla Champion's proprio per quei punti....
L'anno dopo mi pare, fu quello dell'addio costellato da mille polemiche e le "interferenze" sui trasferimenti di Stankovic e Stam(che però rimase fedele alla parola data al Milan".
Da lì in poi ha sicuramente avuto il merito di portare lo scudetto a Milano...ma come?
Vogliamo scordarci infatti che nel 2005-2006 Mancio arrivò 3°? e che Moratti ne meditava già l'esonero? diciamo che lo scudetto targato Guido Rossi ebbe una fondamentale spinta alla sua carriera...
Passando per lo scorso campionato senza avversari, le delusioni in Champion's e Coppa Italia veniamo ai giorni nostri.
Ecco, questo se sarà scudetto, sarà la vera consacrazione di Mancini.
Quest'anno lotta contro una Roma fortissima, contro tutta la Serie A al completo e senza penalizazzioni e con una barca di infortunati...
Aiutato e non poco dagli errori arbitrali, l'Inter non ha cmq subito, fin'ora il tracollo.
Mourinho invece, è riuscito in un piccolo capolavoro tecnico, portare ai vertici europei il Porto...e come God ricordava non l'ha fatto eliminando pizza e fichi, ma signore squadre..andato al Chelsea ha vinto scudetti e coppe Nazionali, gli è mancata la consacrazione a livello internazionale come al Mancio...
Ma ha dalla sua i risultati, scudetti e coppe in Inghilterra, scudetti e coppe internazionali col Porto..
Quando, Mancio riuscirà a vincere con una squadra del genere dirò che è meglio di lui...
Sì, ma non dimenticare che Mourinho, dalla sua, aveva anche un nababbo come Abramovich pronto a soddisfare ogni suo desiderio e che, nonostante tutto, non è riuscito a far trionfare il Chelsea in CL (anche per colpa di un aribitraggio orrendo come quello che subì contro il Barca), finendo poi per crollare anche in premiership; non sto dicendo che Mancini sia migliore, attenzione, ma cerco solo di dare al Mancio quel che è suo.
Vorrei ricordare che prima del suo arrivo l'Inter, come squadra e come società, era lo zimbello di chiunque, una terra di nessuno: Mancini in 3 stagione è riuscito a darle una identità, solidità e continuità di risultati, portando vittorie che, seppur con qualche attenuante, non arrivavano da secoli, sportivamente parlando. Mancini aveva, ed ha, in mente un progetto specifico, che presuppone una gestione totale sulle scelte tecniche ed anche su quelle inerenti settore sanitario e giovanile, alla maniera dei manager inglesi che a Mancini tanto piacciono. Visto che i risultati ci son stati e che comunque, nonostante gli errori che ancora fa e che in CL son stati evidenti, è difficile arrivare primi in campionato e trionfare anche in CL (specialmente nelle condizioni di quest'anno), non vedo perchè Mancini non dovrebbe avere ancora fiducia.
L'impressione è che lui abbia capito di essere di troppo in una società guidata da un folle come Moratti che, come ben sai, in 13 anni non ha mai dimostrato neppure un barlume di capacità gestionale, e che si è imbizzarrito come il peggiore dei bambini quando ha scoperto che Mancini aveva comunicato le dimissioni ai media prima che a lui.
Per questo credo che una volta per tutte il patron dovrebbe sì far capire a Mancini che sia stato sbagliato sbottare in questo modo a quesot punto della stagione, ma dovrebbe lui stesso capire che il suo allenatore ha soltanto scelto un modo estremo per porre tutti davanti alle proprie responsabilità, facendo intuire che il progetto sarebbe questo ma se la proposta non venisse accolta lui è pronto a togliere il disturbo.
Ribadisco però che a mio avviso lo strappo è duro da ricucire, e che l'abbandono è molto probabile: il problema è che uno come Mourinho sarebbe ancora più difficile da gestire del Mancini attuale. Ed ecco che lo spettro del ritorno al passato diventa sempre più ingombrante, quando gli allenatori venivano fatti fuori dopo una vittoria sul Real Madrid.
A tal proposito ritengo opportuno farvi leggere un articolo di Stefano Olivari, grandissimo giornalista pensante, che sposa alla perfezione il mio pensiero sulla vicenda:
Il ritorno dei baciamaglie
di Stefano Olivari
1. Annunciando la fine della sua avventura interista in conferenza stampa, Roberto Mancini ha sorpreso i talebani del morattismo, ancora con il cervello pieno di interviste del centenario, libri di Oliviero Toscani (il cui figlio ha casualmente prodotto un film sulla storia nerazzurra), documentari di Salvatores (la cui assistente è una delle figlie di Moratti), celebrazioni di un’era poco credibile in ogni caso: lo sporco duopolio Galliani-Moggi, con intermezzo geronziano, ha reso spazzatura dodici anni di albi d’oro, ma non è detto che chi è arrivato dietro fosse più forte o più meritevole. Insomma, Moratti è rimasto Moratti. Per avere molte certezze bisogna essere molto tifosi, ed i tifosi del morattismo si erano così affezionati alle belle sconfitte, alle immagini in bianco e nero ed ai mezzi giocatori da non concepire l’arrivo sulla loro panchina di un vincente come Roberto Mancini. Vincente non nel senso becero della bacheca, secondo cui Trapattoni varrebbe cento Zeman, ma nel senso di provare a vincere. Che, come si è visto con il Liverpool ed in poche altre occasioni, non significa riuscirci: a volte c’è chi è più forte, chi nel momento giusto sa essere più forte, chi è bravo nello sfruttare le tue mancanze ed i tuoi sbagli (e Mancini sia con il Valencia che con il Liverpool ne ha fatti: peggio l’insistenza su Stankovic, con Jimenez trascurato, che la scelta di un Burdisso al quale per mancanza di fiducia i compagni non passano la palla quando si sovrappone). Ci sarà tempo e modo per tornare su quello che ha significato Mancini per l’Inter, forse anche prima dei due mesi e mezzo da lui ipotizzati e che ieri sera Moratti ha ipotizzato non essere gli ultimi della sua vita interista. E’ invece evidente che si tratti solo di una tregua, per rimanere attaccati ad uno scudetto che prima di Mancini sembrava un traguardo pazzesco e che adesso sembra quasi un premio di consolazione. Solo la rimonta della Roma ha fatto cambiare idea riguardo alla malsana idea del traghettatore: l’emergente Mihajlovic, al presidente molto più caro di Mancini, l’autocandidato Zenga e via peggiorando. Di sicuro una buona parte del mondo Inter si merita allenatori che dicano che Recoba è una grande risorsa, Adriano uno attaccato alla maglia e Coco un fenomeno incompreso. Mourinho non fa parte di questa razza, il più diplomatico Benitez forse sì.
2. L’unica cosa sicura è che Moratti, ormai da mesi invidioso del carisma del suo ex idolo e che prende come pugnalate espressioni tipo ‘L’Inter di Mancini’, ha preso malissimo il fatto di essere stato mediticamente scavalcato anche martedì sera. Tanto che nell’incontro avvenuto alla Saras, secondo quanto fatto trapelare da alcuni cortigiani (non necessariamente la verità), il petroliere avrebbe usato nei confronti del tecnico toni durissimi, mai adoperati nemmeno nei confronti di farabutti del passato che lavoravano per altre società facendogli strapagare cariatidi e svendere giocatori validi. Mancini ovviamente non si è scusato (di cosa poi?), come invece si dedurrebbe dalle sue stesse dichiarazioni ufficiali, ma ha preso e portato a casa: meglio chiudere con uno scudetto sofferto e le dimissioni che con un esonero. Traghettatore o non traghettatore, annunciando personalmente la fine della propria era l’allenatore è riuscito nella più facile delle sue imprese interiste: mettere a nudo la pochezza di una società e di un’ambiente che si erano illusi di avere fatto un salto di qualità. Con vari effetti collaterali. Primo: ha evitato di essere messo quotidianamente sulla graticola da Moratti nella quotidiana esternazione sotto gli uffici della Saras, come capitato a tutti, ma proprio tutti i suoi predecessori, da Ottavio Bianchi a Zaccheroni. Secondo: se Moratti non lo caccerà prima, come è ancora possibile, Mancini avrà ottenuto da quella parte di squadra che rema dalla sua parte una dedizione totale, decisiva per resistere al ritorno della Roma. E pazienza per il dirigente in pectore Figo, che per amore della maglia ha rinunciato agli Emirati Arabi, per il declinante Materazzi, l’idolo della Gazzetta Toldo o il presuntuoso Vieira: sei punti, anzi sette visti gli scontri diretti, su una squadra che penserà anche alla Champions League li si potranno mantenere anche con Pelé e Balotelli. Terzo: ha permesso a giornali e tivù di rimpiere spazi con le reazioni livorose dei suoi antipatizzanti, i tromboni del ‘Mancini non ha fatto la gavetta’. Mentre Ancelotti, Van Basten, Rijkaard hanno iniziato dalla squadra del condominio…Da quella brava persona di Moggi, che aveva capito tutto da tempo (è pronto per Berlusconi, basta che gli tolgano qualche anno di squalifica) a Gino e Michele (!), tutti a parlare di gesto inopportuno ed a prendere le parti di Moratti dimenticando chi metteva in campo squadre orrende pur potendo contare sul miglior Ronaldo o sul miglior Vieri. Ma fra poco partirà comunque la restaurazione: dentro tutti quelli simpatici, fuori Mancini. Che non si attaccherà al contratto con scadenza 2011, nonostante al mondo solo Juande Ramos guadagni più di lui: al di là di ipotesi e scambi di telefonate non ha niente in mano, a parte la certezza di non poter più allenare in Italia a questo livello. Il moggismo sopravvive a Moggi e si trova benissimo con Moratti ed i baciamaglie a lui devoti.