Articolo di autore sconosciuto che m'è piaciuto un botto e vi riportoLa squadra più prestigiosa di Via Durini
Non se ne abbiano i dopolavoristi del McDonald's all'angolo con Via Borgogna, senza dubbio l'Internazionale è la squadra più prestigiosa di Via Durini. Internazionale per vocazione, tanto che, per dirne una, neanche un mese fa ha sparato 3 pappine al Chiasso in amichevole, non senza cancellare l'onta di quell'eliminazione dalla Uefa a opera del Lugano, nel primo anno dell'era Moratti. Com'e' lontana Lugano.
L'Internazionale si autocelebra, per i suoi cento anni, con un gusto un po' pacchiano e antistorico, ma glielo si conceda, sempre cent'anni sono, non importa vissuti come. Con l'ospitalità di sempre hanno aperto le porte e mostrato alla gente di Porta Vittoria la propria mensolina con i trofei. Sono accorsi in tanti. In quella che è sembrata una triste riedizione delle autocelebrazioni di Bokassa, una parata di "reali" sfigati ha invaso le sale della sede nerazzurra, portando in tributo la propria ammirazione.
C'era Gherardi, nuovo presidente del Parma. I suoi omaggi alla grande storia dell'Inter in cambio probabilmente di qualche buon consiglio. Ecco infatti che sulla panchina ducale arriva Cuper, indimenticato secondo.
C'era Marotta, plenipotenziario per la Sampdoria del collega petroliere Garrone. Tanto affetto. E la promessa di rivedersi presto, per la partita con il Liverpool, con un paio di amici al seguito, di quelli che fan fare bella figura.
C'era Laporta, presidente del Barcellona, che certo non ha il prestigio del Real Madrid, ma qualcosa in più dell'Espanyol, sì. Unisce le due squadre una comune sensibilità terzomondista, sensibilità che non ha però impedito alle due squadre di giocare il trofeo Gamper nel giorno seguente la morte di Antonio Puerta, con l'intero paese in lutto. Sò soldi. E comunque, tanto per chiarire la vocazione internazionale, è finita 5-0 per il Barcellona.
Poi la festa per tutti, allo stadio. Grandi protagonisti, osannati dalla folla, Roberto Baggio, Paulo Sousa, Angelo Peruzzi. Tutta gente che con la maglia dell'Inter ha vinto tornei estivi su tornei estivi. Qualcosina in più con la Juve. Avranno avuto i loro motivi per essere lì. Di Angelo Peruzzi, ad esempio, ricordo una grande prestazione per i nerazzurri il 5 maggio del 2002.
Commovente l'abbraccio tra Salvatore Fresi, attendibilissimo testimone contro la GEA, e il patron Moratti. Si brinda a champagne con gli ingressi di Zamorano, Djorkaeff, Taribo West, indimenticabili artisti della pedata che al tempo impegnavano le proprie energie per pulire le scarpe a un certo Ronaldo, che ovviamente alla festa non c'era.
E sotto questi auspici si va a giocare contro il Liverpool, per la grande rimonta. Come ai tempi di Herrera. Un tre a zero che la stampa inglese mise in discussione, ma ormai e' storia. E gli interisti ci credono. Vogliono fare la storia.
Alla fine sarà la solita storia. Tutta colpa dell'arbitro che doveva espellere un diciottenne che aveva messo insieme un'uscita dalla barriera un centesimo di secondo prima che Ibra calciasse e un fallo di mano involontario. Tutta colpa dell'arbitro che ha espulso Burdisso che entrava come un tir su un avversario.
Poi, naturalmente, si fischia Ibrahimovic che, non ci fosse lui, staresti ancora a collezionare Coppe Italia.
Gran finale con falli di frustrazione assassini ad opera dei vari Stankovic, Maicon e "nonazzeccomaiunapartitaimportante" vari...
La solita vecchia storia.
Risultato finale: Liverpool tre, Inter zero.
Come all'andata la Pravda Rosa scrisse che l'Inter prima della sconfitta di Liverpool non perdeva in trasferta in Europa da 6 mesi (in 6 mesi ha giocato 2 partite), ora forse qualcuno scrivera' che comunque sono almeno 6 anni che l'Inter non perde da una squadra svedese.
In realtà è un dramma.
In tribuna Valentino Rossi è triste. E' un vero interista lui. Di quelli che patteggiano.
Moratti è furioso e Tronchetti Provera, dietro di lui, lo guarda come si guarda un pirla.
Mancini, infine, lascia la barca. E in genere quando lascia una barca, quella affonda.
Destinazione? La squadra più prestigiosa di Manchester.
Moratti ha capito: è il City.![]()
Marketing estremo o sgub?
"Restituisca subito quello scudetto di cartone che gli fu consegnato, contro il parere di una commissione di esperti, da Guido Rossi."
Con un'inversione di marcia assolutamente sbalorditiva, la Pravda Marroncina di De Paola torna oggi a fare il Tuttosport con questa accorata ingiunzione al presidente degli indossatori.
Ma Coccia Pardolesi e Aigner non avevano detto sì?
Oggi i giornalisti hanno preso il viagra e a noi ci tocca una di quelle giornate in cui sembra che a Vinovo debbano mettere i tornelli per fermare l'incredibile numero di fenomeni che vuole giocare nella juve
Io direi che più che l'europeo è fortemente compromessa la carriera....Juventus: Andrade operato di nuovo al ginocchio
20:58 del 13 marzo
Il difensore portoghese della Juventus Jorge Andrade e' stato operato oggi al ginocchio sinistro. Per lui Europei a rischio. Andrade, 29 anni, si era infortunato il 23 settembre scorso nella gara di campionato contro la Roma e da allora non aveva piu' recuperato nonostante un primo intervento chirurgico effettuato a Marsiglia. Non e' stata indicata alcuna data per il suo rientro in campo ma secondo i media portoghesi la sua partecipazione a Euro 2008 e' fortemente compromessa.
Io ho letto su un sito inglese, che la juve sta contattando Superman, l'Uomo Ragno, Batman e Wolverine......scherzi a parte ormai per i giornalisti nei giorni dispari la juve punta sui giovani (ieri c'era piatti) nei giorni pari sui Big, il lunedì mattina o si parla di scudetto o di retrocessione e un giorno alla settimana di una società allo sbando...Verità sul mercato Juve
Nato a Torino il 10 maggio del 1955, dopo essere stato assunto alla sede Rai di Torino, nel 1980, diviene una delle voci del programma radiofonico "Tutto il calcio minuto per minuto". Volto simbolo della Rai per Juventus e Torino.
14.03.2008 00.00 di Carlo Nesti articolo letto 1469 volte
Fra le mille voci, ricorrendo a fonti assolutamente certe, tento di fare il punto sul mercato della Juventus della prossima estate. In difesa, appare scontata la decisione di schierare Chiellini, anche in futuro, come centrale, al fianco di Mellberg (Aston Villa), con Legrottaglie rincalzo di lusso. Sono da escludere, al momento, le piste che portano a un altro centrale, oltre allo svedese: Lugano (Fenerbache), Richards (Manchester City) e Zapata (Udinese). La società cerca un esterno sinistro, al posto di Molinaro: il rientrante De Ceglie (Siena), Dossena (Udinese) o Clichy (Arsenal). E’ a centrocampo, come previsto, che si disputa la partita più importante, nel senso che la spesa più rilevante verrà compiuta per l’uomo capace di garantire il salto di qualità. Sono in grado di escludere, in maniera definitiva, Van der Vaart (Amburgo), mentre resta in piedi la candidatura di Diego (Werder Brema). Ranieri non ha mai nascosto la sua preferenza per Lampard, che potrebbe entrare in gioco se proprio Diego andasse al Chelsea. Nessun mistero sui consensi riscossi da Marchisio, di ritorno dall’Empoli, Flamini (Arsenal) e Aquilani (Roma). La trattativa per Hamsik (Napoli), invece, è complicata dal grave infortunio di Zalayeta. In attacco è evidente la necessità di trovare un’alternativa valida per i periodi di astinenza di Trezeguet, senza per questo rinunciare a Iaquinta. Amauri (Palermo), Elmander (Tolosa), e, a una certa distanza dai colleghi, Huntelaar (Ajax) sono i predestinati per il ruolo di punta di peso. Come dopo-Nedved, a sinistra in un centrocampo a 4, si fa largo Giovinco (Empoli), mentre come dopo-Camoranesi, a destra, gode di stima Lanzafame (Bari). Si è parlato spesso di Aguero (Atletico Madrid), ma qui si tratta di decidere se optare per un ariete o una seconda punta, e la priorità assoluta spetta al primo ruolo.
John Elkann: "Ottimo lavoro. L’obiettivo? Solo la Champions"
«Ranieri ha creato un gruppo coeso, la squadra ha voglia di vincere»
FABIO VERGNANO
Adesso lo sappiamo. La Juventus ha sempre avuto un unico obiettivo: la Champions League. Lo ha confermato ieri mattina John Elkann, presente all’allenamento della mattina insieme a Blanc e Secco. Proprietà e dirigenza hanno pensato fosse utile intervenire perché dopo la confessione di Ranieri («Mi è stato detto che l’importante era andare in Coppa Uefa»), fra giocatori e tifosi s’era creato un certo disorientamento. E in questo momento decisivo per il raggiungimento degli obiettivi di partenza la Juve ha bisogno di tutto, fuorché di perdere il senso dell’orientamento. Il vicepresidente della Fiat ha provveduto a dare le coordinate giuste. Così adesso Ranieri è stato riprogrammato come si fa con i navigatori satellitari quando smarriscono il segnale.
Il comando vocale dell’ingegner Elkann porta diritto alla meta: «C’è tanta voglia di tornare in Europa e l’obiettivo di tutti, tifosi e squadra, è quello della Champions». Un ordine travestito da augurio. Sarebbe economicamente disastroso e deleterio anche dal punto di vista dell’immagine, restare a mani vuote. Lo ha detto Buffon: «Mi manca la Champions, due anni senza Europa possono bastare». John Elkann, nei minuti trascorsi nello spogliatoio insieme a Ranieri e Del Piero, ha ricevuto garanzie che tutto il possibile sarà fatto. Così alle telecamere di Juve Channel ha poi spiegato: «Ranieri ha svolto un ottimo lavoro. La squadra ha voglia di vincere e dunque le restanti undici partite saranno preparate e giocate con questo spirito». Ma a Vinovo John Elkann non è andato soltanto per confermare progetti già noti e messi in dubbio dalle parole di Ranieri, che forse ha commesso l’errore di essere sincero sui programmi post promozione. La visita è servita anche per tranquillizzare il tecnico che negli ultimi giorni è apparso più nervoso del solito. Come non capirlo: prima la voce di Lippi come suo sostituto a fine stagione, poi ancora l’ombra di Marcello in versione tutor-direttore tecnico (ipotesi subito cancellata dall’Ifil). La sensazione è che neppure lui si senta più sicuro. Nel calcio certi rumors non sono mai casuali, si trascinano sempre appresso un fondo di verità. Ranieri non è un tecnico con la scadenza, ma sotto osservazione sì. Come del resto lo sono i giocatori che hanno davanti un traguardo da raggiungere. La società conferma piena fiducia, tuttavia più che la stima di facciata di Blanc e Cobolli Gigli, saranno i risultati a decidere.
Quattro punti in più sulla Fiorentina, e cinque dal Milan, rappresentano in teoria un’ottima assicurazione contro ribaltoni, che in questo momento non sono all’ordine del giorno della proprietà. Alla fine peserà anche il parere dei senatori dello spogliatoio. Non sarà, ovviamente, vincolante, però non gioverebbe né alla società, né a Ranieri ripartire con un gruppo non del tutto convinto delle capacità del timoniere. Importante per la Juve è conservare il vantaggio in classifica, congelando perplessità sul mercato e sulla qualità del gioco. Spiega il pragmatico Nedved: «Ranieri dà ordini, io li eseguo. Il suo futuro non è affare mio, ma della società».
Jonh Elkann deve ancora farne di strada per arrivare al nonno.
Lo spero Camus, lo spero, ma giocatori di valore, non altri Tiago.
Io prevedo l'arrivo di un altro paio di Tiago, prima di assestarci e di cominciare a non comprare più nessuno.
Secondo me è che non sono troppo tempestivi quando vogliono comprare un giocatore interessante.
Anche perchè, è vero che non siamo una società ricchissimissima, ma è anche vero che forse abbiamo più soldi di molte società che, però, hanno DS più scaltri.
Ultima modifica di hansolo; 14-03-08 alle 07:44:58
bellissimoSpoiler:La squadra più prestigiosa di Via Durini
Non se ne abbiano i dopolavoristi del McDonald's all'angolo con Via Borgogna, senza dubbio l'Internazionale è la squadra più prestigiosa di Via Durini. Internazionale per vocazione, tanto che, per dirne una, neanche un mese fa ha sparato 3 pappine al Chiasso in amichevole, non senza cancellare l'onta di quell'eliminazione dalla Uefa a opera del Lugano, nel primo anno dell'era Moratti. Com'e' lontana Lugano.
L'Internazionale si autocelebra, per i suoi cento anni, con un gusto un po' pacchiano e antistorico, ma glielo si conceda, sempre cent'anni sono, non importa vissuti come. Con l'ospitalità di sempre hanno aperto le porte e mostrato alla gente di Porta Vittoria la propria mensolina con i trofei. Sono accorsi in tanti. In quella che è sembrata una triste riedizione delle autocelebrazioni di Bokassa, una parata di "reali" sfigati ha invaso le sale della sede nerazzurra, portando in tributo la propria ammirazione.
C'era Gherardi, nuovo presidente del Parma. I suoi omaggi alla grande storia dell'Inter in cambio probabilmente di qualche buon consiglio. Ecco infatti che sulla panchina ducale arriva Cuper, indimenticato secondo.
C'era Marotta, plenipotenziario per la Sampdoria del collega petroliere Garrone. Tanto affetto. E la promessa di rivedersi presto, per la partita con il Liverpool, con un paio di amici al seguito, di quelli che fan fare bella figura.
C'era Laporta, presidente del Barcellona, che certo non ha il prestigio del Real Madrid, ma qualcosa in più dell'Espanyol, sì. Unisce le due squadre una comune sensibilità terzomondista, sensibilità che non ha però impedito alle due squadre di giocare il trofeo Gamper nel giorno seguente la morte di Antonio Puerta, con l'intero paese in lutto. Sò soldi. E comunque, tanto per chiarire la vocazione internazionale, è finita 5-0 per il Barcellona.
Poi la festa per tutti, allo stadio. Grandi protagonisti, osannati dalla folla, Roberto Baggio, Paulo Sousa, Angelo Peruzzi. Tutta gente che con la maglia dell'Inter ha vinto tornei estivi su tornei estivi. Qualcosina in più con la Juve. Avranno avuto i loro motivi per essere lì. Di Angelo Peruzzi, ad esempio, ricordo una grande prestazione per i nerazzurri il 5 maggio del 2002.
Commovente l'abbraccio tra Salvatore Fresi, attendibilissimo testimone contro la GEA, e il patron Moratti. Si brinda a champagne con gli ingressi di Zamorano, Djorkaeff, Taribo West, indimenticabili artisti della pedata che al tempo impegnavano le proprie energie per pulire le scarpe a un certo Ronaldo, che ovviamente alla festa non c'era.
E sotto questi auspici si va a giocare contro il Liverpool, per la grande rimonta. Come ai tempi di Herrera. Un tre a zero che la stampa inglese mise in discussione, ma ormai e' storia. E gli interisti ci credono. Vogliono fare la storia.
Alla fine sarà la solita storia. Tutta colpa dell'arbitro che doveva espellere un diciottenne che aveva messo insieme un'uscita dalla barriera un centesimo di secondo prima che Ibra calciasse e un fallo di mano involontario. Tutta colpa dell'arbitro che ha espulso Burdisso che entrava come un tir su un avversario.
Poi, naturalmente, si fischia Ibrahimovic che, non ci fosse lui, staresti ancora a collezionare Coppe Italia.
Gran finale con falli di frustrazione assassini ad opera dei vari Stankovic, Maicon e "nonazzeccomaiunapartitaimportante" vari...
La solita vecchia storia.
Risultato finale: Liverpool tre, Inter zero.
Come all'andata la Pravda Rosa scrisse che l'Inter prima della sconfitta di Liverpool non perdeva in trasferta in Europa da 6 mesi (in 6 mesi ha giocato 2 partite), ora forse qualcuno scrivera' che comunque sono almeno 6 anni che l'Inter non perde da una squadra svedese.
In realtà è un dramma.
In tribuna Valentino Rossi è triste. E' un vero interista lui. Di quelli che patteggiano.
Moratti è furioso e Tronchetti Provera, dietro di lui, lo guarda come si guarda un pirla.
Mancini, infine, lascia la barca. E in genere quando lascia una barca, quella affonda.
Destinazione? La squadra più prestigiosa di Manchester.
Moratti ha capito: è il City.
Articolo di autore sconosciuto che m'è piaciuto un botto e vi riporto![]()
Articolo di Moggi, da LIBERO
Non riesco a capire di quali aiutini all'Inter parli Moggi...Pace armata fra Mancini e Moratti, ma il divorzio è solo rimandato. La retromarcia è stata indecorosa, i tifosi vogliono capire. Cercherò di fare chiarezza. Moratti ha messo una pezza, ma i problemi restano: Mancini, anche per volontà del patron, se ne andrà a fine stagione. Mancini ha perso tutti i suoi lodatori, a cominciare da Cannavò che ieri lo definito “isterico” e la sua retromarcia “una lettera di contrizione”. Poi ha continuato dicendo tutto quello che la Gazzetta aveva nascosto fino ad adesso:le fratture interne,Figo che detesta Mancini e viceversa, il carisma vacillante del tecnico nei confronti della quadra, persino le accuse dell’allenatore ai medici. E’ cominciata insomma la distruzione mediatica di Mancini, fino a ieri osannato come il migliore. C’è altro. Cannavò scopre “che i risultati avevano coperto tutto, l’involuzione del gioco, la crisi degli attaccanti”, ma si guarda bene dal ricordare gli aiutini degli arbitri che, quelli sì, hanno sorretto la squadra e tenuto lontano la Roma. Ricorda anche che Ibrahimovic da 5 mesi fa gol solo su rigore.
E poi ancora: questa situazione da manicomio, come potrà influire sulla squadra?
Io capisco tutte queste preoccupazioni di Cannavò: il suo amico Moratti ha preso uno scudetto che non gli apparteneva, ha vinto uno sul campo senza avversari,se quest’anno dovesse perdere uno scudetto già vinto, meriterebbe molto di più di un tapiro.
Passiamo ora alla questione Guido Rossi consulente dell’IFIL. I tifosi della Juve, e non solo, non credono ai loro occhi. Ma John Elkann, che dice di essere il primo tifoso della Juve e certo ne è il maggior azionista, si rende conto di quello che ha fatto? E’ stato lui ha scegliere Guido Rossi o glielo hanno “consigliato” Gabetti e Franzo Grande Stevans? Sia nel primo caso che nel secondo c’è da restare allibiti. Anche perché Stevans era il presidente della Juve quando è stata mandata in B: ed è strano che un “Grande”, in tutti i sensi, avvocato come lui non abbia battuto un ciglio quando il suo collega Zaccone ha chiesto la condanna alla serie cadetta.
Qui mi sa che hanno perso la memoria tutti, o vogliono far credere di averla persa. Scelgono come consulente la stessa persona che ha mandato la Juve in B e ha messo fretta ai giudici sportivi per castigare i bianconeri. Una domanda sorge spontanea: cosa penseranno di ciò i tifosi juventini?
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Andrade stagione finita?????? Ma perchè, era per caso cominciata?????AMAURI, LAMPARD, ZAPATA: TRE COLPI JUVE PER BUFFON
Il portiere ha firmato perché rassicurato dai progetti: 60 milioni da investire, nel mirino anche Diego,Xabi Alonso e Capel. Intanto Andrade si opera di nuovo: stagione finita.
Dentro le decisioni del portiere più forte del mondo, ecco cosa ha spinto a restare a Torino per sempre. Un rinforzo importante per ogni reparto, in attacco piace molto anche Diego. E serve un regista doc: Lampard il grande sogno. In attacco per Ranieri c’è un nome solo: Amauri. La Juve ritiene di aver fatto delle offerte buone a Zamparini. Poi ci sono Elmander e Huntelaar. In difesa, visto l’acquisto già effettuato di Mellberg, si cerca un altro solo obiettivo: Zapata è quello che convince di più.
Rakitic, la stellina dello Schalke: bello piacere alla Juve.La trattativa vera non è ancora iniziata e non ho preferenze, ma la Juve è un grande club.L’unica cosa che mi interessa è scegliere la squadra che più mi può aiutare a crescere come giocatore.
Parla della prossima stagione![]()
Se qualcuno lo paga per scrivere evidentemente qualcuno che vuole leggerlo c'è, che poi sia discutibile sono d'accordo.
Notiziucce varie, prese da tuttosport
Non so se la cosa più triste sia il fatto che qualcuno compri un quotidiano per leggere queste notizie, che qualcuno le pubblichi su internet o che io le posti in questo topic....PIATTI? IL MIGLIORE CHE ABBIA MAI VISTO. Sensini: è un talento unico. Ha numeri fuori dal comune. Con il sinistro può fare ciò che vuole: tiri,dribbling e assist. E’ molto serio e intelligente,uno studente che si applica in maniera feroce. Assimila rapidamente i concetti che cerco di inculcargli giorno dopo giorno. Lo consiglio alla Juve.
CAPEL, LA NUOVA FURIA ROSSA: Io e Alex, che meraviglia. La squadra bianconera è ricca di campioni che ammiro: Del Piero, Nevded, Trezeguet sono tra i più forti in assoluto.
RAKITIC IN FUGA DALLO SCHALKE: Cerco traguardi prestigiosi. Sapere che un grande club come la Juve mi segue è motivo di gioia e d’orgoglio. Ma non ho aperto trattative.
GOMEZ, ADESSO E’ SFIDA A TRE. Bianconeri con Roma e Inter. In estate la Juve lo cercò e lo Stoccarda minacciò di rivolgersi all’Uefa. Gaudino: ha molte richieste, nulla è ancora deciso.
LAMPARD LANCIA UN MESSAGGIO- Ieri Lampard ha manifestato un chiaro malessere riguardo ai suoi rapporti con i dirigenti del Chelsea. Ha più volte chiesto incontri e risposte al Club. Ma se il Chelsea non chiama, possono farsi avanti altri club.
Io, vero?
Triste che tu lo riporti.
Ma chi è sto Piatti?![]()
A Fm è fortissimo piatti![]()
e dove sarebbe la discutibilità di grazia?
mi sembra che sia incensurato o sbaglio?
Deve annichilirsi?
massì cosa vuoi che siano i diritti costituzionalmente garantiti![]()
Ultima modifica di firewall76; 14-03-08 alle 12:42:08
Secondo me no: tratto dalla costituzione italiana tuttora vigente.
Art. 13.La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.Art. 21.Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Acquisto numero 1 in modo categorico : Pierpaolo Marino
Su questo non ci piove