Non intendevo dire che devi dialogare. È che con atteggiamenti alla Chuck Norris politicamente raccogli poco. Poi meno male che non tutti ragionano come me, altrimenti non si combinerebbe mai niente di nuovo...
stamattina a Super partes (italia 1) intervistavano un rappresentante della lista di ferrara e questo non sapeva la differenza tra RU486 e pillola del giorno dopo tanto che ne parlava come se fossero la stessa cosa.
Per molti è così anche se il meccanismo è totalmente diverso e purtroppo quando entra in campo il fanatismo religioso c'è poco da appelarsi ai fatti o al buon senso.
che poi in teoria ferrara non ha nulla di religioso
e se vogliamo dirla tutta ferrara alla fine non dice nulla di nuovo, visto che ha dichiarato di non voler abolire l'aborto
Sisi, il senso religioso di Giussani. C'era un sito su altervista che si chiamava qualcosa come :" il senso del ridicolo " e confutava capitolo per capitolo quel libro delirante ( che ribadisco di aver letto tutto pure io per cercare di capire come mai fossero cosi' fuori di testa, oramai cmq qualche anno fa ), ma è stato tirato giu' dopo qualche tempo dalla messa online.
Ultima modifica di defmaka; 12-04-08 alle 17:23:14
giusto per dire quanto sia tutta questione di quella casta mafiosa che si fa chiamare CL... (ironia antifrastica, of course)
Da Wikipedia (ovvero, valore circa 2% ma tant'è) sulle regole della Pillola del Giorno Dopo:
Italia [modifica]
La pillola del giorno dopo può essere venduta solo dietro prescrizione medica con ricetta non ripetibile. Per poter assumere il farmaco è quindi necessario rivolgersi a un medico generico o a un ginecologo. In Italia il diritto all'obiezione di coscienza è concesso per legge solo nell' interruzione volontaria di gravidanza, ma la FNOMCEO ha ammesso la possibilità di appellarsi alla "clausola di coscienza" (equivalente all'obiezione) per il medico contrario alla prescrizione per motivi etici, in accordo a quanto previsto dall'art.22 del Codice Deontologico secondo cui il medico a cui vengano richieste prestazioni che contrastino con i propri convincimenti scientifici o etici, ha il diritto di rifiutarsi, pur essendo tenuto a fornire all'utente ogni utile informazione e chiarimento. Tale interpretazione riprende anche un parere del Comitato nazionale per la bioetica che si è espresso in tal senso
Ora... forse sono io a non capire, ma da come lo leggo sempra che, per quanto riguarda l'articolo citato da maxpay, Bagnasco ha tutto il diritto di negarlo.
Se ho capito male, mi si illumini, per cortesia
Ultima modifica di Jedi-78; 12-04-08 alle 17:18:17
ti grassetto le parti illuminanti:Ora... forse sono io a non capire, ma da come lo leggo sempra che, per quanto riguarda l'articolo citato da maxpay, Bagnasco ha tutto il diritto di negarlo.
Se ho capito male, mi si illumini, per cortesia
In questo gioco di fioretto, però, l'assessore non ci sta a passare da ingenuo: «Ho mandato una lettera al Galliera con cui in sintesi dico che devono garantire la presenza di un medico non obiettore di coscienza in ogni turno. Nella lettera chiedo che il Galliera mi informi su come intende attuare questa direttiva regionale che è valida per tutte le Asl». Al di fuori del linguaggio burocratico con cui sono stilate tutte le comunicazioni fra assessorato e ospedale, il succo è che il Galliera deve organizzarsi per dotare il pronto soccorso di un ginecologo non obiettore che possa prescrivere — sempre salve le valutazioni sanitarie — la pillola del giorno dopo. L'assessore non aspetta un sì o un no, la direttiva impegna il Galliera a dare seguito alle disposizioni della Regione, l'ospedale deve ora informare l'assessorato su «come » intende attuarle. Fino a pochissimo tempo fa il Galliera non aveva ginecologi non obiettori di coscienza, solo ultimamente sono stati assunti due medici non obiettori ma la politica dell'ospedale, il cui consiglio di amministrazione è presieduto dal cardinale Bagnasco e che ha avuto come ex presidenti Tettamanzi e Bertone, è contraria all'interruzione di gravidanza. Non è la prima volta che le linee guida della Curia si scontrano con la politica sanitaria regionale in tema di applicazione della 194 e di fecondazione assistita. La soluzione attuale, per le interruzioni di gravidanza, è di praticarle altrove e con personale di un altro ospedale, l'Evangelico. «Ma il Galliera — dice l'assessore— è convenzionato con il servizio sanitario pubblico e non può di fatto negare la possibilità di prescrizione della pillola del giorno dopo».
Attenzione.... capiamoci, si ha il diritto di essere obiettori di coscienza ( cosa per me delirante, ma fino a quando la mancanza di professionalita' basata su canoni di 2000 anni fa non è reato poco male ), ma questo diritto diventa ABUSO quando a me non obiettore di coscienza, o ateo, o che ***** me ne frega mi tocca subire la tua coscienza e non mi si fornisce una alternativa immediata e punto. Da qui la necessita' di almeno un medico non obiettore in ogni turno, cosa sacrosanta.
non ho capito, e' l'Ordine dei Medici, e non la Repubblica, a decidere in cosa materialmente consista l'obiezione di coscienza?
tranquillo, Repubblica giocando a fare previsioni sulle nomine per i ministri ha scelto per la sanità un ciellino, tale Maurizio Lupi. Dai, che mettiamo un pò a posto le cose!
Ma infatti la mafia si manifesta quando si rifiutano di farti l'amniocentesi per non farti sapere che tu abbia figli con malattie gravi.giusto per dire quanto sia tutta questione di quella casta mafiosa che si fa chiamare CL... (ironia antifrastica, of course)
Da Wikipedia (ovvero, valore circa 2% ma tant'è) sulle regole della Pillola del Giorno Dopo:
Italia [modifica]
La pillola del giorno dopo può essere venduta solo dietro prescrizione medica con ricetta non ripetibile. Per poter assumere il farmaco è quindi necessario rivolgersi a un medico generico o a un ginecologo. In Italia il diritto all'obiezione di coscienza è concesso per legge solo nell' interruzione volontaria di gravidanza, ma la FNOMCEO ha ammesso la possibilità di appellarsi alla "clausola di coscienza" (equivalente all'obiezione) per il medico contrario alla prescrizione per motivi etici, in accordo a quanto previsto dall'art.22 del Codice Deontologico secondo cui il medico a cui vengano richieste prestazioni che contrastino con i propri convincimenti scientifici o etici, ha il diritto di rifiutarsi, pur essendo tenuto a fornire all'utente ogni utile informazione e chiarimento. Tale interpretazione riprende anche un parere del Comitato nazionale per la bioetica che si è espresso in tal senso
Ora... forse sono io a non capire, ma da come lo leggo sempra che, per quanto riguarda l'articolo citato da maxpay, Bagnasco ha tutto il diritto di negarlo.
Se ho capito male, mi si illumini, per cortesia
ma se tu mi vendi una pillola che poi io uso per abortire che peccato commetti? in virtu' di cosa richiedi l'obiezione di coscienza? allora anche i venditori di coltelli dovrebbero far firmare un accordo al cliente col quale questo si impegna a non usarli per ammazzare qualcuno, altrimenti non glieli vendono?
è un pò diversa la cosa. Se proprio vuoi paragonarla alla vendita dei coltelli dovrebbe essere: un venditore di coltelli si rifiuta di venderli quando è il dipendente e non vede l'ora di venderli quando va nel suo negozio.ma se tu mi vendi una pillola che poi io uso per abortire che peccato commetti? in virtu' di cosa richiedi l'obiezione di coscienza? allora anche i venditori di coltelli dovrebbero far firmare un accordo al cliente col quale questo si impegna a non usarli per ammazzare qualcuno, altrimenti non glieli vendono?
Ecco,così, dovrebbe dare maggiormente l'idea
mi aspettavo + un'obiezione del tipo: coi coltelli hai molti usi leciti mentre con la pillola solo illeciti.
in ogni modo io distinguerei nettamente fra il fare una cosa "proibita" e il consentire ad un altro di fare una cosa "proibita", ovvero fra il praticare un aborto e il vendere una pillola del giorno dopo. non sono mica convinto che ci debba essere obiezione di coscienza nel primo caso (hai voluto fare medicina? owned), ma sono sicuro che non ci dovrebbe essere nel secondo.
definisci illecito e proibitomi aspettavo + un'obiezione del tipo: coi coltelli hai molti usi leciti mentre con la pillola solo illeciti.
in ogni modo io distinguerei nettamente fra il fare una cosa "proibita" e il consentire ad un altro di fare una cosa "proibita", ovvero fra il praticare un aborto e il vendere una pillola del giorno dopo. non sono mica convinto che ci debba essere obiezione di coscienza nel primo caso (hai voluto fare medicina? owned), ma sono sicuro che non ci dovrebbe essere nel secondo.
esatto
Per me è una questione di lana caprina.
Andrebbero nuclearizzati e bon.
pensieri, parole, opere e omissioni, splashwolf.
dal loro punto di vista, se ti do una cosa che so che serve a peccare, commetto omissione, ovviamente.
omissione e' omettere di fare il bene... cosa c'entra col fare qualcosa?
Mah, spamlupo, se restiamo dal punto di vista dell'obiettore di coscienza cattolico temo che il principio che hai esposto risulti inaccettabile In effetti non c'è solo il dovere a non peccare, ma anche quello a non dare appoggio al peccato altrui, e ostacolarlo laddove possibile - e qui starebbe l'omissione. Perché in questi anni hanno tanto rotto le scatole se no?
Poi fosse per me si aplicherebbe il principio che hai detto, eh. Intendiamoci.
Ultima modifica di the_lamb; 23-04-08 alle 09:00:32
C'è, su La Repubblica di oggi, un'intervista di un medico obbiettore che sostiene sia lecito dal suo punto di vista abolire la 194, fregarsene dei servizi teoricamente garantiti ma non effettuati e ritiene legittimo scioccare una donna per convincerla a non abortire.
Credo che questo dia un'idea della gente che si definisce obbiettore di coscienza e che ciancia a vanvera di problemi etici..
Guarda caso certi tipi vanno a beccarli proprio quelli di Repubblica...
Sicuramente sarà il primo che hanno trovato, non sono andati a cercarlo apposta...
Per quanto riguarda la questione degli ultimi post: non so se sia proprio "omissione", quanto volontà di non collaborare con qualcosa di negativo...
Direi si tratterebbe di "complicità", piuttosto che di omissione
boh, alexdon, il 70% dei ginecologi oramai è obiettore (almeno, ufficialmente... ), non penso che si faccia fatica a trovar persone così, come ce ne sono nella popolazione, ce ne saranno anche tra i medici.
che poi il punto IMHO non è che la pensino in un certo modo; è che pur pensandolo hanno uno stipendio pubblico, lì sta il problema.