Pioggia di smentite: Il padre di Gatti smentisce orlandoni
IL CASO BLASI - In aula erano state fatte ascoltare registrazioni telefoniche tra Antonelli, ex procuratore di Blasi, lo stesso calciatore e Claudio Blasi, padre del centrocampista. In una telefonata tra Antonelli e Claudio Blasi (che ricordiamo non sono intercettazioni ambientali, ma telefonate registrate dallo stesso Antonelli e poi consegnate al maggiore dei carabinieri Attilio Auricchio), il padre afferma: «Noi siamo ricattati, la posta in palio è alta e quindi dobbiamo fare un passo indietro. Ogni tanto bisogna abbassare la testa». In un'altra, invece, è lo stesso Blasi a spiegare ad Antonelli la necessità di lasciarlo come agente per passare alla Gea: «Se sto con te non mi fanno firmare il contratto, con te si sono impuntati. Non mi fanno prendere i soldi». Praticamente la Gea e Moggi gli avevano proposto un contratto da 1,3 milioni con la Juventus a patto che avesse revocato la procura con Antonelli e l’avesse data alla Gea.
ANTONELLI COSTRETTO A LASCIARE LA PROCURA DI BLASI - Successivamente è stato ascoltato anche Stefano Antonelli (procuratore di Blasi dal luglio 2004 alla fine dello stesso anno, momento in cui la sua procura passa alla Gea). Antonelli ha riferito che il giocatore gli disse chiaramente, dopo aver parlato con Luciano Moggi, che doveva dare la sua procura alla Gea: quella era la sua unica possibilità per rinnovare il contratto con la Juve. Antonelli ha anche aggiunto che ha più volte tentato di contattare Alessandro e Luciano Moggi per colloqui di lavoro, ma dopo una prima telefonata a Luciano fu lo stesso dg a chiedere a Blasi di contattare Antonelli per dirgli che i due non avevano nulla da dirsi: «Manuele mi disse chiaramente che per avere il suo rinnovo doveva passare alla Gea».
SMENTITA - Il momento centrale dell’udienza si è rivelata la testimonianza dello stesso Emanuele Blasi. Il giocatore, attualmente al Napoli, ha infatti detto che nelle telefonate di cui sopra si era inventato tutto pur di "liberarsi" del suo agente: «Le pressioni da parte della Gea - ha detto Blasi in aula - sono tutte mie invenzioni. Ho pensato che fosse l’unico modo per liberarmi di Antonelli, con cui non avrei mai rinnovato il contratto con la Juve. In realtà, io non ero contento del suo lavoro e avevo preso contatti con Davide Lippi dicendogli che avrei dato a lui la procura se mi avesse consentito di rinnovare con la Juve a cifre maggiori». Alla fine della sua deposizione, infarcita di molti “non so” e “non ricordo”, il pubblico ministero Luca Palamara ha chiesto la trasmissione degli atti alla Procura per l’apertura di una fascicolo a carico del giocatore con l’ipotesi di reticenza, falsa testimonianza e, soprattutto, calunnia nei confronti degli imputati.
LA DICHIARAZIONE - L’udienza si era aperta con la deposizione di Giorgio Chiellini, difensore della Juventus, che ha detto di aver scelto la Gea spontaneamente nel 2001 e di non aver mai ricevuto pressioni e minacce da parte di Alessandro Moggi. A domanda se avesse mai ricevuto promesse da parte di Davide Lippi riguardo ad una sua convocazione in Nazionale, Chiellini ha dichiarato: «Non ho mai avuto né promesse né assicurazioni riguardo alla Nazionale». La Procura ha incassato e chiesto un confronto tra il calciatore e Franco Baldini, che, invece, aveva detto nelle scorse udienze cose diverse in merito al passaggio alla Juve di Chiellini, allora in comproprietà tra Livorno e Roma.
LE ALTRE TESTIMONIANZE - A fine udienza è stato sentito anche Franco Gatti, padre di Fabio, il quale ha smentito Orlandini, ex procuratore del figlio, che aveva riferito di pressioni da parte di Luciano Gaucci, ai tempi in cui il giocatore militava nel Perugia, perché Gatti desse la sua procura alla Gea. Vista la discordanza tra le deposizioni di Gatti padre e quella in precedenza resa da Orlandini, è stato confermato un confronto tra i due testimoni.