ciao, io ho lo zio di mio padre che fu ferito in Afrika ma non so quasi nulla, invece il nonno della mia fidanzata che devo andare a trovare per farmi raccontare più in dettaglio fu fatto prigioniero in Russia, dove fu liberato se non erro negli anni 50, essendo conoscitore del russo fu trattato un pò meglio, e racconta la fame che fecero gli italiani, quando liberato non tornò subito perche si innamoro di una russa e fece tre figli, poi ritornò nel 56.
Ma oggi al bar del mio paese parlando con un aziano classe 25 ho scoperto essere un marinaio in Supermarina imbarcato nell'incrociatore principe Amedeo duca d'Aosta, come puntatore cannoniere. Era a Pola dove erano in 4500, già disturbati dai Titini. L'8 settembre la base fu presa dal panico è praticamente svuotata, la città in anarchia attaccata dai Comunisti. Un capitano di Vascello chiese aiuto a chi rimasse di aiutare i Carabinieri (non sbandati) di aiutarli nell'ordine pubblico. Cosa che fecero, un carabiniere e tre marinai, dato che non potevano fare arresti.
I tedeschi dal canto loro dissero che i rimasti dovevno o considerarsi traditori e prigionieri o combattere con loro.
Il signore avendo il pensiero che l'8 sett fu un tradimento accetto do contiinuare, e divenne marinaio della RSI, e fino al 45 difese Pola perdendo 30 camerati amici. Ogni giorni respingevano attaccgi dei partigiani (tra cui anche soldati sbandati).
A fine Aprile i superstiti conttattarono i Cln liberali, monarchici, cattolici proponendo di allearsi tutti per difendere la patria dall'orda Titina, ma non ci fu tempo e furono catturati...spacciandosi lui e tre amici per marinai artigiani carpentieri e falegnami riuscirono a salvarsi ma non seppero mai nulla degli altri, poi furono liberati grazie l'intervento delle suore (lui era anche fidanzato con una giuliana-dalmata) torno in Italia e si sposò.
lavorò nelle ferrovie dove trovò ostracismo e non gli furono mai riconosciuti i due anni sotto la RSI (vergogna) come combattente.
Sua moglie morte fu sepolta, con scritto "Esule giuliana morte in una patria che non seppe mai amare i suoi figli fuggiti dalle loro terre italiane"
ONORE AI CADUTI