michy79 ha scritto gio, 17 febbraio 2005 alle 15:48
JimmyPage ha scritto gio, 17 febbraio 2005 alle 15:21
Non capisco in che misura essere
attaccati alla religione sia meglio che non esserlo, francamente.
Ciao Jimmy!
io credo che Dt84 parlasse di coerenza, di fermezza nella confessione religiosa... un aspetto che interroga i tanti cristiani immersi in una societa' di "cristiani di nome ma non di fatto".
Io penso pero' si tratti di un atteggiamento che non sempre e' da considerare positiva. Una posizione cosi' coerente, del tipo descritto da DT84, puo' essere assunta in due situazioni:
- quando si fa una scelta di fede matura, a qualunque eta' siano, per qualunque fede, in qualunque paese;
- quando si e' "costretti" da condizioni sociali, culturali, ad esempio il fatto di essere una minoranza piccola, che esclude chi non si attiene ai regolamenti interni.
Mi pare che la discussione sulla Fede e queste due categorie sia uno dei fili conduttori di questo forum. Si crede perche' si fa una scelta matura, profondamente valutata? O si e' condizionati dalla societa' in cui si vive?
Penso che sia un interrogativo che puo' incuriosire sia credenti che non credenti, e forse e' questo il metro per dare una valutazione sulla bonta' di una professione, che ne dite?
Buona giornata,
Michele