
Originariamente Scritto da
Ken Shabby
Non necessario, assolutamente. A me è piaciuto (senza esagerare: mi è piaciuto come può piacere un episodio di Tex, o un giallo di Simenon-di quelli "medi", lasciamo stare i capolavori) però anche per questo suo rifarsi, che è quasi un affidarsi, a determinati elementi ricorrenti di un certo tipo di narrazione. Ha dato un senso di "sicurezza", di certezza: non sono queste le cose che personalmente ricerco nè nel cinema nè nei libri nè nella musica nè in niente, ma ogni tanto fa piacere vedere, leggere o sentire qualcosa che non vuole rompere o innovare con una certa tradizione (un po' come mi fa piacere ascoltare, per esempio ultimamente, l'ultimo cd dei Black Crowes-che è uguale spaccato ai loro primi cd e a tutta una falange di altre band, ma va bene così), ma porsi al suo interno.
Per quanto riguarda la tua distinzione tra le due accezioni di critica alla "televisività" di un film (o di un'intero sistema cinematografico, come nel nostro caso) io mi riferivo alla critica più grossolana, alla quale questo film scopro solo ora che ha fornito elementi di attacco, ma dalla quale questo film secondo me si difende più che bene, badaben senza scimmiottare le produzioni d'oltreoceano, ma ,semplicemente, curando tutti quegli aspetti che nella produzione televisiva italiana sono trattate in modo superficiale e poco attento (dalla recitazione alla fotografia, fino alla cura nei particolari del dialogo).