Il mondo diventa ogni giorno più difficile, anche da raccontare, in particolare quando il discorso si sposta sulle nuove tecnologie. L'informatica ha sempre abusato in maniera esagerata degli acronimi, ma devo ammettere che ultimamente si fa davvero fatica a stare al passo. I telefonini sono un condensato di sigle: una volta c'era il TACS, poi è arrivato il GSM, ora ci sono GPRS ed UMTS, ma presto arriveranno le reti HSDPA ed HSUPA (ogni volta aggiungono una nuova lettera, fra dieci anni le sigle dei cellulari sembreranno un catalogo ikea). E se siete su rete fissa, cosa preferite? Il VoIP, SDP, RTP, RTCP, CNG, i NAT trasversali o lo STUN?
Ma il meglio arriva - ovviamente - quando si parla di computer. Cominciamo dai monitor: ci sono i CRT, gli LCD, fin qui è facile, poi i TFT, con risoluzione XGA o WXGA. E poi le RAM DDR, DDR2, SDRAM, SoDimm... Potrei ovviamente continuare per pagine e pagine, ogni singolo componente o periferica è corredata da dozzine di sigle incomprensibili, formati supportati, che stordiscono e confondono, sembrano quasi messi lì per "imbellire" l'acquirente che può dire che la sua macchina foto supporta schede SD, MMC ed XD...
Quanti di voi conoscono le porte di espansione per portatili, chiamate PCMCIA? Quasi tutti, probabilmente. Ma quanti conoscono il significato di questo delirante acronimo? Sta per «Personal Computer Memory Card International Association», ma forse è meglio la versione ironica «People Can't Memorize Computer Industry Acronyms».