A chi fa il nostro lavoro, capita spesso di imbattersi in una serie di oggetti di culto tali da elevare un normale videogiocatore al rango di autentico Hardcore gamer. Mi riferisco ai gadget con cui i publisher infarciscono le versioni omaggio dei titoli che recensiamo, e che, molto raramente, includono nelle confezioni extralusso (le cosiddette Collector’s Edition) in vendita al pubblico. Nella maggior parte dei casi si tratta di paccottiglia attinente al gioco in questione, ma alcune volte la fantasia di chi prepara questi prodotti arriva a livelli inimmaginabili. Vogliamo fare qualche esempio? Se le magliette e i mousepad sono praticamente una consuetudine nemmeno degna di menzione, alla presentazione di GP4 ho recuperato un passamontagna ignifugo e relativi tappi per le orecchie, mentre a un’edizione di SMAU mi hanno rifilato una statuetta di Lara Croft da venti centimetri con testona molleggiata pesante come un macigno. L’ultimo tuttavia, batte qualsiasi primato: direttamente dalla scrivania del Toso ho trafugato (e avreste dovuto vedere la faccia della gente in metropolitana…) un portamunizioni da mitragliatrice in metallo con tanto di pattern mimetico. Già di per sé un pezzo da collezione assoluto, ma le vere sorprese sono iniziate con l’apertura del contenitore, un’autentica miniera d’oro d’inutilità assortite che ora vado ad elencarvi con voce fantozziana. Tre foto di Stalin con dedica (in russo), un paio di guanti sdruciti modello “manona” dal vago odore di petrolio, mappa sbruciacchiata di Stalingrado e dintorni, documento ufficiale della Vermacht bucato da un proiettile insanguinato, bottiglietta di Vodka autarchica, coltello, forchetta, e, meraviglia delle meraviglie, un paio di occhiali da neve collezione autunno- inverno ’44 che vedete indossati dal modello in foto.
E voi, qual è il gadget più fuori di testa che avete portato a casa con un videogioco?