Ci ho provato a rileggere i promessi sposi dopo le superiori
Ci ho provato a rileggere i promessi sposi dopo le superiori
Si SEI un radical chic e della peggior specie, direi.La cultura che, leggendo di situazioni vissute o anche immaginate, permette di mettere in relazione e capire l'oggi, te stesso, il mondo che ti circonda, le persone che ti stanno intorno.
La cultura che, leggendo, ti toglie blocchi mentali, visione ristrette, limitate, imposte da quando sei nato da genitori, tutori, istruttori, maestri, professori.
La cultura che, sempre leggendo, ti rende davvero libero, nel senso più stretto del termine, l'unico possibile.
Questa cultura.
Leggendo i quotidiani, i manuali di Algoritmi e Strutture dati, le istruzioni del telefonino e alcuni romanzi, non la si fa.
Sono radical chic? Fico, lo aggiungo alla lista di appellativi strani con cui sono stato chiamato nella vita.
Di quelli che ritengono che esista QUESTA cultura e QUELLA cultura.
Ma ti do una notizia bomba: anche il manuale di Algoritmi e Strutture Dati insegna ad affrontare la vita e ti rende libero.
La letteratura e' DECISAMENTE sopravvalutata, sara' cosi' perche' ci sono troppi scrittori letterati che non riescono a vendere?
God bless audiobooks.
Letto niente...
Una delle tante cose che mi rendono una mxrda é il fatto di aver letto solo una decina di libri nella mia vità: Pancreas, Sesso fai da te e Dio li fa e poi lì accoppa di Giobbe Covatta, 6 Harry Potter (dopo il quarto facevano schifo ed é per questo che non leggero mai il settimo) e il pessimo seguito del libro di P.D. Kirk da cui era stato tratto il soggetto per il film Blade Runner ("sarebbe" Blade Runner 2 anche se non lo é), un'altro pessimo libro.
Ah, si... il Simalirion ma come il 99,999% della gente che l'ha letto non sono arrivato alla fine, mostruoso.
Metto anche 40 pagine del Signore dei Anelli, l'introduzione sui Hobbit é logoroica, peggior modo di aprire un libro tanto epico... ODIO GLI HOBBIT.
dovevi leggere i racconti perduti, i racconti ritrovati, i racconti incompleti.
In particolare ultimo. Mi sono fermato a Tevildo il principe dei gatti
Visione un po' razzista (concedetemi il termine) della cultura. Anche la statistica in incipit tradisce questa impostazione (sebbene non la falsi, supponendo che la lettura di manualistica varia sia equivalente nei vari paesi - lo dico casomai importasse a qualcuno). Pure nella letteratura tecnico-scientifica si distinguono libri da stile, eleganza, influssi culturali, e così via...e contribuiscono allo stesso modo di romanzi o poesie a dare una visione "ampia" della vita.La cultura che, leggendo di situazioni vissute o anche immaginate, permette di mettere in relazione e capire l'oggi, te stesso, il mondo che ti circonda, le persone che ti stanno intorno.
La cultura che, leggendo, ti toglie blocchi mentali, visione ristrette, limitate, imposte da quando sei nato da genitori, tutori, istruttori, maestri, professori.
La cultura che, sempre leggendo, ti rende davvero libero, nel senso più stretto del termine, l'unico possibile.
Questa cultura.
Leggendo i quotidiani, i manuali di Algoritmi e Strutture dati, le istruzioni del telefonino e alcuni romanzi, non la si fa.
Probabilmente sei un liceale o un umanista.
Nessuno dei due, diciamo wannabe umanista
Meglio così, allora!
Mi spiegheresti come (non sono ironico)?
Anche illetterati, ma il problema delle vendite dubito sia legato alla qualità degli scrittori (stiamo parlando dell'Italia, ricordo).La letteratura e' DECISAMENTE sopravvalutata, sara' cosi' perche' ci sono troppi scrittori letterati che non riescono a vendere?
E comunque di scrittori (italiani) che campano solo di scrittura ce ne saranno massimo una dozzina, l'ipotesi di un pompaggio pubblicitario mirato a far credere che la letteratura è migliore di quello che è mi pare una roba fantasy degna del peggior Dan Brown.
Rimanendo nell'esempio, un buon manuale di Algoritmi e Strutture Dati ti insegna ad usare il cervello, a cercare dei compromessi tra una idea e la realta', ti da una idea di cosa sia il pensiero laterale, di come si puo' ragionare a diversi livelli di astrazione, di cosa voglia dire ragionare in termini di "ordine di grandezza"...
Insomma ti da una buona base di strumenti utili per capire meglio quello che ti sta intorno e per riflettere su quello che accade.
Cercare di comprendere la realta' attraverso la matematica e' sicuramente piu' efficace che tentare di farlo tramite le fantasie e le metafore sperticate dei romanzi che spesso vengono male interpretate o semplicemente non capite.
Edit: visto ora l'altro quote
Ma infatti non dico che gli scrittori non vendano perche' sono tutti (o gran parte) mediocri o immeritevoli di pubblico.. Dico solo che forse sono TROPPI.Anche illetterati, ma il problema delle vendite dubito sia legato alla qualità degli scrittori (stiamo parlando dell'Italia, ricordo).
E comunque di scrittori (italiani) che campano solo di scrittura ce ne saranno massimo una dozzina, l'ipotesi di un pompaggio pubblicitario mirato a far credere che la letteratura è migliore di quello che è mi pare una roba fantasy degna del peggior Dan Brown.
Chiunque (anche tramite semplici blog o riviste on-line) puo' pubblicare qualcosa.. Bisogna vedere se a qualcuno interessa leggere l'ennesima idea-fotocopia (o carta carbone che permette qualche sbavatura in piu') sullo stesso argomento trito e ritrito.
Sinceramente non mi scandalizza che l'Italiano Medio(tm) legga "solo" 2-3 libri all'anno..
Mi stupisco soltanto di chi ne legge 2-3 alla settimana affermando di averne colto tutte le sfumature, avere compreso il pensiero dello scrittore, avervi riflettuto sopra ed essersi fatto una propria opinione a riguardo.
Questo mi pare una presa per il qulo, non un buon lettore acculturato.
Quindi mi aggrgo a chi diceva risultati statistiche != grado di cultura medio diffuso.
Quelle statistiche vanno bene si e no per il reparto commerciale delle case editrici
Ultima modifica di Trauma; 28-07-08 alle 11:35:09
i romanzi sono come i film solo che sono scritti meglio
ora, a parte l'ampliamento del proprio vocabolario, un romanzo è solo un diversivo a tante altre esperienze.
E perchè no?
Mah, citi casi limite che si rispecchiano solo a chi lo fa per mestieri (redattori, critici...). E' evidente che chi dice una cosa del genere spara fandonie (radical chic?) o ha seguito con particolare successo corsi di lettura veloce.Mi stupisco soltanto di chi ne legge 2-3 alla settimana affermando di averne colto tutte le sfumature, avere compreso il pensiero dello scrittore, avervi riflettuto sopra ed essersi fatto una propria opinione a riguardo.
Questo mi pare una presa per il qulo, non un buon lettore acculturato.
Mi hai fatto venire voglia di suicidarmi.
Ultima modifica di Obino; 28-07-08 alle 11:58:34
Buona reincarnazione
Perche' credo che la quantita' di libri letti (come mi sembra di aver gia' spiegato) non sia un indice significativo della cultura di una persona
Ma guarda, anche uno a settimana.. senza poi parlare dei corsi di lettura veloce..Mah, citi casi limite che si rispecchiano solo a chi lo fa per mestieri (redattori, critici...). E' evidente che chi dice una cosa del genere spara fandonie (radical chic?) o ha seguito con particolare successo corsi di lettura veloce.
Ti consiglio di frequentare corsi di drammaturgia.. potrebbe essere la tua stradaMi hai fatto venire voglia di suicidarmi.
Ma non ti viene il dubbio di essere tu lento? No, perchè io sono lentissimo, tipo un libro al mese, anche di meno se ne leggo due o tre contemporaneamente (ho gusti lunatici), ma facendo una stima non mi pare proprio una cosa impossibile leggerne tranquillamente uno a settimana.
Lord Yupa, utente di tgm, legge in ogni ritaglio di tempo per andare e tornare da lavoro, per esempio, e penso che ne legga anche più di uno a settimana, ma metterei la mano sul fuoco sulla sua comprensione del testo.
Ripeto quello che ho già detto: il tempo per leggere non c'è mai, bisogna ritagliarselo.
Ma tanto ho capito che diciamo due cose diverse, quindi tant'è.
PS: grazie Cherno, dopo 'sta vita penso me ne tocchi una da gatto domestico e poi il Nirvana.
Quando ho dato l'esame di Architettura dei calcolatori elettronici, per un paio di mesi ho continuato a stupirmi delle analogia che trovavo ogni giorno con le architetture multilivello
Oggi l'ho assimilata, ma continuo a pensare che si possano comprendere molte cose da trattazioni completamente fuori dal campo peculiare di investigazione.
P.S. ok, l'ultima frase forse non vuole dire nulla ma non mi va di riscriverla
Nono, ha senso invece. Si chiama Serendipità.
Son d'accordo.
Quello che non capisco è perchè bisogna assolutamente ritagliarsi del tempo per leggere... Se già devo impegnarmi per trovare il tempo, almeno di farlo per qualcosa che mi piace... Se Uno è appassionato a qualcosa di diverso dalla lettura si ritaglierà il tempo per quella passione, perchè dovrebbe assolutamente leggere? Da queste affermazioni sembra che la lettura sia il non plus ultra delle esperienze che va obbligatoriamente fatta anche a costo di altre cose, senza però possibilità di scelta... E tutti sono obbligati a farlo...
Mi riferivo a quelli che dicono "aaah, mi piacerebbe tanto leggere ma non ne ho mai il tempooooo povero meeee ho sempre da fareeee come sono impegnatooooo".
Figurati se obbligo qualcuno a fare qualcosa di intelligente, non ci penso nemmeno, sono troppo radical chic.
Neanche io leggo, semplicemente perchè è un'attività che non mi ha mai stimolato.
Sono fatto così e bon, ma non mi sento ignorante per questo.
Guarda che il mio discorso va oltre la "comprensione del testo". Anche io ho letto la trilogia del Signore degli Anelli in cinque giorni capendo perfettamente il susseguirsi degli eventi, i collegamenti logici che portano all'evoluzione degli eventi e la crescita dei vari personaggi.Ma non ti viene il dubbio di essere tu lento? No, perchè io sono lentissimo, tipo un libro al mese, anche di meno se ne leggo due o tre contemporaneamente (ho gusti lunatici), ma facendo una stima non mi pare proprio una cosa impossibile leggerne tranquillamente uno a settimana.
Lord Yupa, utente di tgm, legge in ogni ritaglio di tempo per andare e tornare da lavoro, per esempio, e penso che ne legga anche più di uno a settimana, ma metterei la mano sul fuoco sulla sua comprensione del testo.
Ma credo che il Signore degli Anelli (come ogni altro libro fatto con un minimo di testa) sia molto di piu' di questo e che sia fisicamente impossibile comprenderlo a pieno con una "lettura veloce". I libri di narrativa ad esempio nascondono sempre una precisa poetica dell'autore, il suo specifico modo di vedere la vita espresso in metafora nei libri.
Insomma penso che per trarre qualche insegnamento da un libro che vada ol tre al "ho letto una figata di storia e se capitera' anche a me avro' un bagaglio conoscitivo da utilizzare" ( ) sia necessario uno studio e una lettura molto piu' lenta del "divorare libri" come si fa di solito.
L'ultimo esempio di questo tipo di situazione per me e' stato "Vronika decide di morire" ci Cohelo: e' un libro di circa 150 pagine, in una giornata di vacanza lo si legge tranquillamente ma contiene tanti spunti, argomenti, riflessioni, idee che dubito si possano cogliere a pieno in una sola lettura o tantomeno in una lettura di una giornata.
Cercando di concludere: se per uno studioso (ovvero una persona con la mente allenata alla lettura e alla riflessione) riuscire a leggere un libro alla settimana e' piu' che ragionevole, per un operaio che lavora 8-10 ore al giorno a "cervello spento" riuscirne leggerne uno ogni 2-3 mesi e' altrettanto ragionevole. E non e' detto che quello dei due che "ha letto di piu'" abbia effettivamente arricchito maggiormente la propria conoscenza della realta' (e conseguentemente il proprio grado di liberta').
Mah, si, matematicamente hai ragione. Immagino però che l'assorbimento della lettura, quello di cui tu parli, sia una cosa molto variabile: a parte l'intelligenza dell'individuo che legge il libro, influisce anche l'esperienza, la maturità e il patrimonio intellettuale precedentemente accumulato. Insomma, è un processo che può richiedere anche anni (l'esempio più stupido è quello di rileggere a distanza di dieci anni un libro che si è adorato nell'infanzia e scoprire che non è poi 'sto granchè - o viceversa -)... Non credo debba essere considerato.
L'importante è leggere e capire quello che si legge, l'interpretazione è una fase successiva che non necessita necessariamente di avere il libro in mano.
beh, a volte capita pure di fare una prima lettura velocissima "per vedere come va a finire" e una seconda per esaminare meglio il sottotesto...
Che non serve decisamente a nulla.