Originariamente Scritto da
JimiBeck
India sì, assolutamente, perchè si sta (si è già) sviluppando in un settore altamente futuribile (l'ingegneria elettronica e la programmazione), mettendo sul mercato elementi di grande professionalità e preparazione, che hanno dalla loro anche un ottima conoscenza della lingua inglese, essendo loro una ex colonia britannica.
Ma la Cina si sta costruendo una brutta fama, senza tirare in ballo i diritti umani (quanto tempo ci metteranno gli stessi cinesi ad accorgersi che altrove si vive meglio?), il prodotto cinese è un prodotto di scarsa, scarsissima qualità, che in troppi casi, forse tutti non rispetta gli standard di sicurezza del mercato occidentale al quale si rivolge (materiali tossici e malfunzionamenti).
Inoltre non dimentichiamoci che sì, è vero che se ti compri la borsa di Louis Vuitton in centro a Milano puoi stare sicuro che l'hanno prodotta in Cina, ma l'hanno prodotta, ovvero c'è un industria della Louis Vuitton s.p.a in Cina, dove sfruttano Cinesi a due soldi in impianti che senza aria condizionata con le vernici al piombo sui muri (perchè è la Cina che lo permette) dove bambini e donne cinesi cuciono (male) le borse del signor Luigi Vuittone.
Non stai comprando la borsa di Wu Cheng Ziah, stai comprando la borsa di Luigi.
Così come la Behringer, produttrice di effetti per chitarra, rimane pur sempre una compagnia Tedesca che produce in Cina.
A conti fatti la Cina dalla sua ha solo una manodopera a bassissimo costo (che non comporta solo i soldi dati all'operaio ma anche i soldi che "non" devi spendere per la fabbrica in cui lavora), ma non produce servizi, ne tantomeno professionisti con alto livello di competenza.
Praticamente, vi assicuro senza voler essere offensivo, un popolo di agricoltori e operai non specializzati che difficilmente usciranno dalla loro fossa senza poter accedere ad un istruzione di livello internazionale, cosa impedita da un regime che filtra le informazioni, e che decide cosa si deve e cosa non si deve sapere.
Ripeto, quanto tempo ci metteranno i Cinesi (gli operai) ad accorgersi che fuori si sta meglio, che fuori le cose sono diverse.
Parlano sempre, anche adesso durante le olimpiadi, di vittoria della Cina, di nazionalismo, cercano di annullare l'identità dei singoli in favore di un "bene" comune.
Pensate che nella lega di basket cinese, ai tempi in cui entrò Yao Ming in NBA, quindi non più di 4 anni fà, non tenevano le statistiche personali dei giocatori.
Mi spiace ma le pulsioni umane vanno in un altra direzione, l'uomo è nel bene e nel male un essere molto individualista, e questa natura l'avrà vinta su qualsiasi regime, sopratutto se c'è una finestra (che fino a qualche anno fa è stata chiusa, vorrei sottolineare) su un mondo finora sconosciuto.
C'è chi pensa che la grande muraglia sia stata eretta non tanto per tenere lontano gli invasori ma piuttosto per non far vedere fuori.