Ieri, mentre mi preparavo il caffè, ripensavo distrattamente allo spam che inonda continuamente la mia casella di posta, e sono stato improvvisamente folgorato da una domanda che non mi aspettavo, alla quale non so come rispondere, e che prontamente vi giro: se vi capitasse di trovare, tra una pillola anti invecchiamento e offerte di sesso a pagamento, tra una finanziaria che si occupa di prestiti (e che vi può donare la "libertà finanziaria che avete sempre sognato!") e una chat line erotica, la pubblicità di un prodotto che potrebbe (uso il condizionale) vagamente interessarvi, come vi comportereste?
Il dubbio mi è venuto leggendo la pubblicità di un tale che vende il famoso mazzo di carte dei criminali più ricercati in Iraq, quello con Saddam Hussein asso di picche e Tareq Aziz otto di picche. Non che mi interessi particolarmente, mi serve solo come esempio: potrebbero essere sigarette di marca a buon mercato, software per PC, biglietti da visita o quello che volete voi.
Che fare, insomma? Una parte di me rifiuta anche solo l'idea di acquistare qualcosa pubblicizzato tramite spam, ben consapevole che il proprio acquisto legittimerebbe automaticamente una pratica di marketing che abbiamo sempre deprecato in questa sede. Se compro, allora implicitamente dico al venditore che il suo metodo di vendita funziona. E con che faccia poi oserò lamentarmi ancora di tutti i messaggi che mi arrivano?
Un'altra parte di me, più pragmatica e cinica, si chiede: quante volte sono andato al Bricocenter, al Castorama o da Media World solo perchè ho trovato alcune interessanti offerte sui pieghevoli nella cassetta delle lettere? Avrei arredato la mia casa con mobili Ikea, se l'azienda svedese non avesse cominciato a farsi conoscere disseminando i propri cataloghi sui sedili del treno che prendevo per andare all'università? Per un videoregistratore di marca a buon prezzo e un divano comodo, quanta cartaccia ho ignorato e stracciato? E con questo (almeno per me) amletico dubbio, vi auguro un buon fine settimana!