Essendo storie brevi però, la formula del what-if è spesso la soluzione migliore: non c'è bisogno di spiegare tutti i trascorsi, e basta mostrare lo svolgersi degli eventi per mostrare il mondo com'è diventato.
Discorso diverso però, a mio parere, per la prima storia di Bilotta, che aveva un grandissimo potenziale anche se sviluppata su 94 pagine.