9 agosto - FORNIVA L'EPO A MARION JONES: "NELLA FINALE DEI 100 DI PECHINO ARRIVERANNO TUTTI DOPATI"
BERLINO - Tra i velocisti che ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 correranno la finalissima dei 100 metri piani, non ce ne sarà uno che non si sia dopato. Lo afferma in un'intervista al settimanale tedesco 'Der Spiegel' il messicano Angel Heredia, principale testimone d'accusa delle autorità americane nei confronti della sprinter Marion Jones. Nella finale dei 100 metri "non ci sarà nessun atleta pulito perché - denuncia colui che a suo tempo fu il fornitore di Epo dell'ex fuoriclasse Usa, ormai ritiratasi dopo essere stata travolta dagli scandali - la differenza tra 10 secondi e 9,7 la fa il doping". Heredia, già discobolo e figlio di un professore universitario di Chimica, rivendica di aver aiutato a doparsi anche Maurice Greene, tre anni dopo la sua vittoria olimpica proprio sui 100 piani a Sydney 2000. "L'ho rifornito io", afferma. "Abbiamo collaborato nel 2003 e nel 2004. Se lui dice di essere stato pulito, posso solo rispondere che è una menzogna". Secondo Heredia, "l'Epo è di moda, ma funziona a metà senza la somministrazione di ferro nel sangue". Poi illustra come il ritrovato da lui stesso distribuito, il cosiddetto 'Epo Boost', sia in grado di aumentare di dieci volte le prestazioni ottenute con l'eritropoietina 'classica'.
Il messicano racconta che da atleta cominciò a doparsi "perchè lo facevano tutti"; e ricorda: "Atleti che avevo battuto lanciavano all'improvviso il disco una decina di metri più lontano rispetto a me. Anch'io volevo qualificarmi per i Giochi". Heredia sostiene poi di conoscere sostanze dopanti che non si riescono a scoprire in occasione dei controlli. "Abbiamo utilizzato creme - spiega - che non lasciano tracce ma che determinano in un atleta un livello di testosterone costantemente più elevato". Heredia precisa anche che gli atleti con minori disponibilità economiche "prendono gli steroidi, sperando di non essere scoperti, ma se uno è in grado di investire 100.000 dollari, gli procuro una sostanza che nessuno riesce a individuare". Conclude il messicano: "Mi basta modificare un paio di molecole alla fine della catena chimica, e tutta la struttura scivola via senza poter essere individuata dai controllori".