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ma contro chi ce l'ha? col partito comunista cinese?L'Avana, 25 ago. - (Adnkronos/Dpa) - A Pechino hanno rubato medaglie a Cuba. A Londra ci sara' corruzione arbitrale, sciovinismo europeo, mercato di muscoli e cervelli. Fidel Castro assolve l'atleta cubano che ha rifilato un calcione ad un arbitro di taekwondo e accusa la "mafia" che si e' presa gioco delle "regole del Comitato olimpico". "Non sono obbligato a rimanere zitto davanti alla mafia", scrive il lider maximo nel primo articolo post-olimpico. Ai Giochi, Cuba ha conquistato 24 medaglie: 2 ori, 11 argenti e 11 bronzi. La boxe ha contribuito al bottino con 4 argenti e 4 bronzi. Dal ring, tradizionale terreno di conquista dei pugili cubani, non e' arrivata pero' nemmeno una medaglia del metallo piu' pregiato. Secondo Fidel Castro, la responsabilita' non e' degli atleti. ''I giudici hanno sottratto senza vergogna la vittoria a due pugili cubani nelle semifinali'', dice senza scendere nei dettagli. I due rappresentanti di Cuba si sono comportati con ''dignita''' e hanno mostrato il loro ''valore''. Tutto inutile, pero': ''Erano stati condannati prima ancora di cominciare''. Tutto rientrerebbe in un disegno ''criminale'', ''per portare a termine il lavoro di chi ruba atleti ai paesi del Terzo Mondo''. Il risultato e' sotto gli occhi di tutti: ''Hanno lasciato Cuba senza nemmeno una medaglia d'oro in questa disciplina. Noi non abbiamo mai comprato un arbitro o un atleta''.