Allora, oggi ho comprato sto libro soprattutto perchè mi ha incuriosito la copertina, dove campeggia lo stesso identico disegno della faccia del lupo che è presente sulla copertina del gioco The Witcher...ho pensato potesse avere qualche collegamento col gioco.
Visto che si parlava del romanzo (o dei romanzi ora non ricordo bene) da cui si sono ispirati gli sviluppatori di quel fantastico gdr, ho pensato potesse addirittura essere la tanto attesa traduzione di quello.
Forse mi sono sbagliato?
Se mi fossi sbagliato, vabbè, cmq letta la trama e i commenti, questo libro mi sembra interessante, magari una volta letto posto qualche parere.
Nel caso in effetti mi fossi sbagliato, si sa più nulla di questi benedetti romanzi da cui è stato tratto The Witcher?
Edit: tanto per parlare, ultimamente mi son comprato anche "I Figli di Hurin" e "Albero E Foglia" di Tolkien e "Presagio Triste" di Banana Yoshimoto (evitiamo battute idiote sul nome, ma so che di voi posso fidarmi), tutti da leggere quando avrò finito "Ristorante al Termine dell'Universo" di Douglas Adams (spettacolare).
Colgo l'occasione per consigliare a chi non li avesse letti di leggere "Guida Galattica per Autostoppisti" di Douglas Adams e seguenti (il secondo della serie è appunto "Ristorante...", dopo il quale leggerò anche gli altri ovviamente), fantascienza e ironia davvero ai massimi livelli, dei capolavori
Ma immagino che molti li abbiano già letti, cmq io diffondo, che fa sempre bene.
Tra l'altro ho in scaletta anche "Scorrete lacrime, disse il poliziotto" di Philip Dick (il titolo originale suona molto più figo "Flow My Tears, The Policeman Said"...dovevo scriverlo ).
Grande Philip Dick, grandissimo.
Ti sei sbagliato, questo parla di una guerra civile all'inferno o una cosa del genere. LEssi qualche recensione in inglese quando uscì, non dovrebbe essere nemmeno malaccio, prima o poi lo compro
Si, non siamo nell'ambito della citazione o cose simili, sono lo stesso esatto simbolo in due contesti completamente diversi.
E' anche vero che in fondo a me frega poco, insomma, ci sono cose più importanti nella vita che far passare un brutto quarto d'ora a un povero copertinista