Sulla Realis Prime, una Corvetta Corelliana di ispezione nell'Orlo Medio, vicino al pianeta Riflor, erano di stanza alcune nuove leve dell'esercito della Repubblica. Wotan, Qui-Gon e Akyr, questi i loro nomi. La Realis Prime aveva avuto un compito abbastanza semplice, vagare per l'Orlo Medio alla ricerca delle piccole cellule di Remnant che si sapeva avessero degli avamposti proprio in quella zona. Il viaggio di ispezione era proseguito tranquillo, finchè...
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"Signore, qui sala comando, stiamo identificando qualcosa di strano sugli strumenti."
Disse il guardiamarina Frown.
Capitano: "Mi dia più informazioni guardiamarina, che vuol dire strano?"
G. Frown: "Non lo so, da Riflor, è come se una flottiglia di navi si stesse avvicinando...ma non ha senso. Riflor è ormai abitato da una forma primitiva di alieni, non hanno la tecnologia necessaria a fare voli nello spazio..."
Capitano: "Roman, attiva le comunicazioni, cerca di capire da dove proveng..."
Fu interrotto dall'addetto ai radar.
"Signore, si stanno avvicinando a grande velocità...trenta secondi e li avremo in contatto visivo!"
Capitano: "Quante navi sono?"
G. Frown: "Dieci...venti...venticinque...signore sono una infinità. Che diavolo sta succedendo..."
"Conttatto visivo signore."
Immediatamente tutti trasalirono e si precipitarono ad osservare dagli oblò della nave. Erano almeno quaranta, forse cinquanta navi. Molte navi corvette, una nave ammiraglia centrale e decine di caccia e piccole navi.
Capitano: "Ma che diavolo...codice rosso, codice rosso, incontro ostile. Comunicate le coordinate alla Repubblica."
G. Frown: "Negativo signore, negativo. Abbiamo gli strumenti di comunicazione bloccati."
Improvvisamente la Ralis Prime fu colpita, prima una, poi due volte. Tutti erano rimasti sbalorditi.
Capitano: "Che sta succedendo?"
G. Frown: "Signore stanno entrando nel nostro canale di comunicazioni."
Una voce metallica cominciò ad uscire dagli artoparlanti del ponte: "Stiamo per abbordarvi, non opponete resistenza, consegnate le armi."
Capitano: "Dannazione! Allertate tutti i soldati! Immediatamente! Ci stanno abbborando!"
Nel frattempo un paio di navi si erano avvicinate alla Realis Prime, si erano agganciate ad essa ed avevano fatto saltare le parti più esterne dello scafo. L'invasione era cominciata.
Nelle loro rispettive stanze Akyr, Wotan e Qui-Gon si erano immediatamente messi in allerta. Nel loro settore della nave si erano riversati decine di soldati con delle armature misteriose...ci fu un grosso momento di confusione, un momento di bagarre. In una maniera o nell'altra i tre si ritrovarono insieme al Maggiore Rauth, un Bothan, in un piccolo settore, dietro una paratia stagna. Addosso avevano soltanto l'armamento di ordinanza: un blaster, un determinato numero di munizioni e qualche detonatore termico.
Maggiore Rauth: "Bene soldati, siamo in pericolo, come penso avrete capito. Mi presento, sono il Maggiore Rauth, e se vogliamo uscire vivi da questo inferno, dobbiamo veramente mettercela tutta. Soprattutto, in un modo o nell'altro dobbiamo cercare di comunicare alla Repubblica quello che sta succedendo. Questa situazione è misteriosa...."
Il maggiore Rauth mise a posto il suo mitragliatore blaster, lo caricò e sistemò per bene il suo casco.
M. Rauth: "Bene soldati. Secondo il mio datapad ci dovrebbe essere un terminale da cui sarebbe possibile accedere alla rete della sala comunicazioni. Forse riuscendo a bypassare qualche sistema potremo riuscire a mandare l'S.0.S. Ecco la mappa dell'area, vi spiego il mio piano..."
Estrasse il datapad e comincio a scrivervi sopra con la sua optical pen..dopo qualche secondo mostrò il datapad ai soldati.
M. Rauth: "Noi ci troviamo bloccati nel settore che ho indicato con la lettera A nella mappa, la sala comunicazioni è a soldi due scompartimenti stagni da noi. Le porte che vedere contrassegnate in blu sono facilmente aggirabili attraverso un hacking, ma potremmo in effetti anche farle saltare. Non possiamo essere certi di quello che troveremo dietro di esse, quindi in guardia. Nel settore C potremmo prendere controllo della torretta che ho segnato sulla mappa, ci darebbe un grosso vantaggio di fuoco...
-fece una pausa-
Arrivati fuori dalla stanza delle comunicazioni il grosso è fatto. Quella porta però è più dura da far saltare in aria e da hackare, dovremo inventarci qualcosa. Se arriveremo vivi fino a là ci pensermo. Le comunicazioni interne alla nave sono bloccate, quindi non possiamo sapere se ci sono superstiti o altro. Qualche obiezione soldati? Dite ora quello che pensate, non abbiamo molto tempo."
Qui-Gon armeggiò per un po' con la console, quando una luce verde finalmente si accese sul piccolo monitor. La porta era stata sbloccata.
M.Rauth: "Ci siamo soldati! In guardia, preparate le armi, ripariamoci dietro quelle casse laggiù. Akyr tu rimani dietro quel pilastro di copertura."
Le casse e i pilastri erano ai due estremi, destro e sinistro, della stanza.
La porta si sollevò lentamente, entrarono quattro soldati. Avevano una uniforme sconosciuta, un'armatura marrone scuro, con le spalline argentate e degli elmi molto simili a sfere, completamente argentati, senza buchi o visori di sorta per gli occhi. Due di loro immediatamente cominciarono a fare fuoco verso le casse, gli altri due si ripararono dietro ad alcuni rottami nell'altro settore e coprivano i due che avevano attaccato per primi.
Sembrava che non si fossero accorti di Akyr nascosto dietro il pilastro.
mentre uso le casse come copertura comincio a sparare ai due soldati in piedi in mezzo al passaggio, cercando di distoglierli ulteriormente da pilasto dietro al quale è appostato Akyr
Ero ben nascosto dietro il pilastro e le quattro guardie sembravano molto occupate,quindi non potevo far altro che approfittare dell'occasione e mi diressi,correndo e senza che i soldati si accorgessero della mia presenza, verso il secondo portello che sembrava avere la stessa console d'apertura,ma prima da dietro le spalle delle guardie sparai dei colpi di blaster in aiuto dei miei compagni abbattendole,quindi mi avvicinai alla console e cominciai a provare ad aprire il secondo portello
Akyr riuscì ad abbattere solo uno dei quattro soldati e a ferirne un'altro, che comunque rimase al suolo. I due nascosti dietro alla cassa si accorsero di lui e uno dei due indirizzo il fuoco verso Akyr...poteva solo cercare di tornare indietro o rischiare di essere colpito.
Il Maggiore Rauth apri un fuoco di copertura per coprire Akyr nel suo ritorno, poi disse.
i colpi dei blaster nemici mi sfioravano il viso come fosse dei piccoli fulmini,e mentre cercavo di ritornare,facevo in modo di evitare i colpi che mi venivano addosso.Uno dei soldati era nascosto dietro una cassa e l'unico momento per colpirlo era l'istante in cui si affacciava per abbattermi,e così feci.La guardia si affacciò e dopo una serie di colpi riuscìì finalmente a colpire il suo braccio,così approfittai dell'occasione e ,mentre il maggiore e Qui-Gon mi coprivano mi affrettai a tornare indietro sparando il colpo definitivo al medesimo nemico
La scontro a fuoco era terminato. Akyr aveva comunque riportato una ferita di striscio ad una spalla. Il maggiore Rauth prese parola...
M. Rauth: "Bene soldati, passiamo al prossimo scompartimento, non abbiamo tempo da perdere...Qui-Gon tu hai già hackato una console, provaci anche con questa. Wotan, Akyr, dietro quelle casse in copertura, io copro le spalle a Qui-Gon."
La porta si sollevò lentamente, dall'altro lato entrò un leggero fumo e l'odore di bruciato. Doveva esserci stato uno scontro. Improvvisamente dal fumo cominciò ad emergere una figura umana, i soldati scattarono con le armi pronte a far fuoco...
M. Rauth: "Fermi, non sparate, è dei nostri!"
Dall'altro lato apparve la figura di Kirk, pilota della Ribellione, che si era trovato in fuga in quelo scompartimento al momento dell'abbordaggio, un attimo prima che fossero abbassate le paratie. Un altro uomo si univa al piccolo commando della Realis Prime.
appena si aprì il portello si intravide attraverso la nube di fumo si distinse qualcuno.Poi la figura si rese più chiara e da quel che avevo capito era un compagno.Così feci un sospiro di sollievo
quando il portello si sollevò, vidi puntati verso di me diversi blaster...le persone che gli impugnavano erano i miei compagni...immediattamente alzai le braccia e dissi di non sparare...poi mi rivolsi verso Qi-Gon e gli dissi:
Kirk: Qui-Gon che piacere rivederti sano e salvo...pensavo che vi avessero catturati tutti...
dopo di che mi avvicino al capo spedizione e gli dico:
Kirk: niente in contrario se mi unisco al vostro gruppo?
dopo di che mi avvicino a Qui-Gon per sapere come è riuscito a fuggire...
[GDR]Realis Prime
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