Il potere degli Antichi funziona.
Il potere degli Antichi funziona.
ancora...
lascio a voi i commenti, io non ne ho più."La parita' scolastica e il diritto delle famiglie di scegliere il progetto educativo che ritengono piu' opportuno per i loro figli e' stato e continua ad essere un caposaldo del programma di governo del centrodestra". Lo afferma il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sen. Carlo Giovanardi. "Il ripristino dei fondi alle scuole paritarie e' pertanto un primario impegno politico e un aiuto concreto alla scuola pubblica, per il fondamentale ruolo di supplenza che la scuola non statale senza scopo di lucro svolge nel nostro paese, facendo risparmiare enormi somme al bilancio dello Stato"
Io li ho ma Ratzinger ne morirebbe di infarto fulminante se li postassi
Si, poi posto dal tuo account dato che il mio lo bannano senza passare dal via
Scherzi a parte, la piega che ha preso la cosa è un pò paradossale...non ho però ben capito una cosa: I tagli non erano previsti fin dall'inizio oppure erano previsti e sono stati, già molto tempo fa, annullati poichè si è visto che non era necessario farli? In entrambi i casi sono ovviamente molto bestemmiante eh Perchè cacchio dobbiamo sovvenzionarla noi non si capisce...il mio odio per il clero ormai ha raggiunto livelli indicibili
Per alitalia bisognava far protestare ai preti, "vogliamo che fallisca",secondo me sarebbe fallita
la chiesa non ha potere sullo stato (cit.)
un commento solo
quindi a loro basta che facciano risparmiare lo stato chissene se molte sono dei diplomifici di livello infimo? Forse serve mantenerle per creare un nuova generazione di politici?
Siamo l'unico stato del primo mondo in cui scuola e ricerca sono considerati un costo e non un investimento...
Visto che comunque lo Stato li finanzia non vedo tutto questo risparmio. Avrebbero potuto destinare quei soldi alle scuole pubbliche (cosa valida anche per il precedente governo).
beh le finanzia ma una buona dose le pagano le famiglie che ce li mandano.
Eh beh quelli delle scuole private si che studiano
Noialtri del pubblico se protestiamo ci pigliam pure gli insulti del "fannullonismo"
Ah, gg a chi ha votato sti tizi eh, pagassero loro le tasse...
Dopo l'intesa governo-sindacati il ministro parla di piccola correzione di rotta
ma di fatto sul maestro unico a decidere saranno genitori e scuole
Gelmini: "Nessuna retromarcia"
Ma i documenti la smentiscono
di SALVO INTRAVAIA
Ventiquattro ore dopo l'inattesa marcia indietro del governo sulla scuola restano diversi dubbi. Insegnanti e dirigenti scolastici si chiedono: ma il maestro unico c'è oppure no? Secondo il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, quella di ieri pomeriggio è stata soltanto una piccola correzione di rotta sul piano e "non c'è nessuna retromarcia".
"E' tutto confermato", dichiara il giorno dopo la responsabile del dicastero di viale Trastevere che aggiunge: "Un unico maestro sarà il punto di riferimento educativo del bambino e viene abolito il modello a più maestri degli anni 90". Per la Gelmini, quindi, per il cosiddetto "modulo" di tre insegnanti su due classi è tempo di andare in soffitta. "Chiunque affermi in queste ore che è cambiato qualcosa sta semplicemente dicendo una falsità - incalza - e cerca in maniera strumentale di mettere in discussione la linea del governo che non è mai cambiata e che non cambia".
Ma come stanno le cose? Per stabilirlo basta rileggere le carte. La versione del Piano-Gelmini passata dalle commissioni di Camera e Senato (atto numero 36) in proposito dice che "nella scuola primaria va privilegiata l'attivazione di classi affidate ad un unico docente e funzionanti per un orario di 24 ore settimanali". Per il governo "tale modello didattico e organizzativo, infatti, appare più funzionale all'innalzamento degli obiettivi di apprendimento, (...) favorisce l'unitarietà dell'insegnamento soprattutto nelle classi iniziali, rappresenta un elemento di rinforzo del rapporto educativo tra docente e alunno, semplifica e valorizza la relazione tra scuola e famiglia".
Ma, chiamata a esprimere un parere, la commissione Cultura della Camera ha condizionato l'approvazione del Piano precisando che (punto d) "in relazione alla scuola primaria sia previsto che l'attivazione di classi affidate ad unico docente, funzionanti per un orario di 24 ore settimanali, sia effettuata sulla base di specifiche richieste delle famiglie e siano garantiti gli insegnamenti specialistici di religione e di inglese". E che (punto e) "sia stabilito il tempo scuola in funzione non soltanto delle esigenze di riorganizzazione didattica, ma soprattutto in ragione della domanda delle famiglie e pertanto siano garantiti differenti articolazioni dell'orario scolastico a 24, 27, 30 e 40 ore, mantenendo la figura dell'insegnante prevalente" secondo quanto previsto dal decreto Moratti.
E il testo dell'accordo tra governo e sindacati firmato ieri sembra proprio pendere verso questa strada. "In particolare, per l'orario a 24 (solo prime classi per l'anno scolastico 2009/2010) e 27 ore, si terrà conto delle specifiche richiesta delle famiglie", specifica il punto b del verbale. Non sembrano esserci dubbi. Saranno le famiglie e le scuole nell'ambito della loro autonomia, e non più il ministero attraverso la leva degli organici, a determinare quanti insegnanti entreranno in classe. A questo punto occorrerà aspettare le scelte delle famiglie. Quanti saranno i genitori disposti ad accompagnare i bambini alle 8 e riprenderli alle 12.30?
"Riteniamo più che positivo il ruolo attivo dato alle famiglie e ai genitori nel settore scuola grazie alla possibilità di scelta tra diversi modelli di orario e di conseguenza tra diversi modelli formativi", dichiara il movimento dei genitori (Moige) attraverso il suo responsabile. "Questo nuovo elemento lascia un margine decisionale importante ai genitori - continua Bruno Iadaresta - che potranno, quindi, decidere insieme alle autorità scolastiche il metodo educativo migliore per i propri figli".
Le altre novità, marcia indietro o no, riguardano le lezioni pomeridiane nel primo ciclo (scuola dell'infanzia, scuola primaria e media) che continueranno ad essere garantite. La scuola materna ed elementare a 40 ore, che continueranno a funzionare con due insegnanti per classe. La scuola media che, anziché 29 ore di orario obbligatorio, ne avrà 30. Il congelamento "in connessione con l'attivazione dei piani di riqualificazione dell'edilizia scolastica" dell'innalzamento del numero massimo di alunni per classe. Sarà, inoltre, "tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili" mentre la riforma della scuola superiore partirà dal 2010/2011.
Il governo si è anche impegnato "a costituire un tavolo permanente di confronto per ricercare le possibili soluzioni a tutela del personale precario attualmente con nomina annuale o fino al termine delle attività didattiche, per favorire continuità delle attività di insegnamento e di funzionamento" e "a prevedere, qualora le risorse di bilancio lo consentano, l'estensione degli sgravi fiscali previsti in materia di salario accessorio" anche per il personale della scuola.
La riforma del secondo ciclo (licei, istituti tecnici e istituti professionali), inizialmente prevista per il primi settembre 2009, partirà dal 2010/2011. L'informazione per famiglie e ragazzi sul "nuovo corso" inizierà dal primo gennaio 2009.
Dal 2009 partiranno i regolamenti riguardanti il Dimensionamento della rete scolastica, quello relativo all'intero primo ciclo e il regolamento sull'utilizzo delle risorse della scuola (del personale). I tagli, insomma, sono confermati ma con le modifiche apportate oggi potrebbero non raggiungere le 132 mila unità in tre anni previste dal Piano.
A parte che Prodi aveva in mente una manovra identica, che non so se è poi andata in fondo senza che nessuno si stracciasse le vesti
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=64742
Si volevano tagliare i fondi da destinare alla scuola privata, perché di certo non li si poteva obbligare al maestro unico. Il problema è a monte, o lo Stato garantisce un contributo alla scuola Privata per calmierare le rette, oppure si fa il federalismo fiscale e ogni cittadino decide se i suoi soldi vanno ai Preti oppure no. Io sono per la seconda soluzione. Di sicuro non potevano mandare in fallimento gli istituti dei Preti, come non mandano in fallimento le università private che sono comunque sovvenzionate dal ministero.
e decidere che non servono tutti gli insegnati di religione che ci sono o far pagare l'ICI a tutti gli ostelli ristoranti o case date in affitto a giornata a persona (di solito in nero) di proprietà della chiesa che ci sono in giro per l'italia?
l'8 per mille (che dovrebbe essere usato per ben altro tipo interventi di solidarietà cui sarei ben contento di contribuire) che va pagare gli stipendi dei parroci...se non hai i soldi diminuisci gli addetti non te li fai finanziare da altri oppure se una comunità vuole il suo prete se lo paga se no si fa un prete in una o 2 o 3 parrocchie che sono abbastanza vicine da essere gestite...
Molte parrocchie cattoliche in altri stati il prete lo mantengono dopotutto non è che sia quel grande impegno finanziario.
Questa non l'ho capita... che c'entra il federalismo fiscale con la scelta di finanziare o meno le scuole private?o lo Stato garantisce un contributo alla scuola Privata per calmierare le rette, oppure si fa il federalismo fiscale e ogni cittadino decide se i suoi soldi vanno ai Preti oppure no
Comunque credo proprio che i vari diplomifici sopravviverebbero tranquillamente anche senza contributi statali.
Ad oggi tu puoi scaricare dalla dichiarazione dei redditi le spese per gli studi Privati, ma non puoi decidere che le tue tasse vadano a finanziare direttamente la scuola privata che frequenti. Fatto sta che il cittadino che frequenta la scuola privata, paga anche quella pubblica. Per bilanciare questo maggior costo per sostenere gli studi la privata è finanziata dallo stato, e l'effetto è che viene a costare meno rispetto ad una situazione nella quale la scuola privata dovesse essere sovvenzionata unicamente dagli iscritti. Il federalismo fiscale in una delle sue prime formulazioni (e la Riforma Moratti) proponeva che il cittadino potesse scegliere se spendere i propri soldi in una scuola pubblica o in una scuola privata, pagando le tasse direttamente alla Scuola, come avviene per l'Università.
la pubblica la pagano tutti.Ad oggi tu puoi scaricare dalla dichiarazione dei redditi le spese per gli studi Privati, ma non puoi decidere che le tue tasse vadano a finanziare direttamente la scuola privata che frequenti. Fatto sta che il cittadino che frequenta la scuola privata, paga anche quella pubblica. Per bilanciare questo maggior costo per sostenere gli studi la privata è finanziata dallo stato, e l'effetto è che viene a costare meno rispetto ad una situazione nella quale la scuola privata dovesse essere sovvenzionata unicamente dagli iscritti. Il federalismo fiscale in una delle sue prime formulazioni (e la Riforma Moratti) proponeva che il cittadino potesse scegliere se spendere i propri soldi in una scuola pubblica o in una scuola privata, pagando le tasse direttamente alla Scuola, come avviene per l'Università.
si chiama società civile.
nessuno ti obbliga ad andare alla privata.
Qui da me ci sono un paio di scuole medie pubbliche frequentate dagli abitanti delle gescal, e di società civile ce n'è mica tanta, te lo posso assicurare
E si, in questo caso la privata è purtroppo un obbligo.
vivo a roma e ho sempre frequentato scuole con il "meglio" della borghesìa, quindi non so di cosa parli.
elementari con le suore, medie coi preti, liceo scientifico pubblico di sinistra.
***** sono una macchietta
se mi spieghi che cosa bevi mi fai un piacere...
la scuola privata non è la risoluzione ad ogni male dell'istruzione, anzi in molti casi è il male peggiore dato che molte sono diplomifici di infimo livello...Non stiamo parlando di harvard Pricenton o il MIT stiamo parlando di scuole che regalano titoli a destra e a manca solo perchè paghi la retta con professori incompetenti perchè arrivati li grazie all'amico dell'amico...bella roba
La scuola pubblica tu la devi pagare sempre e comunque poi se non la vuoi frequentare cavoli tuoi in media in Italia è superiore alla privata perchè per quanto se ne parli i professori motivati sono molto superiori ai fannulloni anche se sono solo loro che fanno notizia...Forse in altri stati dove le scuole private sono fatte di pura luce la situazione è migliore ma ne dubito.
In ogni caso la scuola privata non è un diritto è una cosa in più che ti devi pagare tutta senza richiedere contributi pubblici a meno che tu non sia molto bravo e in base ai risultati devono confrontati con le scuole pubbliche ti meriti una borsa di studio.
Ammettiamo che voglio andare alla scuola privata perché VOGLIO. Perché devo essere obbligato dal fisco a frequentare la scuola pubblica?
Ammettiamo che io abbia una salute di ferro. Perchè il fisco mi obbliga a pagare la sanità se ad ammalarsi sono gli altri?
Puoi sempre schiantarti contro un muro. La scuola invece è un servizio di durata limitata. Ora, chiedo troppo se chiedo di scegliere tra pubblico e privato, almeno per quanto riguarda il periodo durante il quale frequento personalmente?