Ma come si fa a fare un anime su un tizio che sta sempre recluso in casa??
Comunque c'è in Ita?
Si fa si fa anche perchè comunque il protagonista, a differenza dei casi reali più gravi, è parzialmente conscio della sua posizione e certa di uscirne
comunque il manga sta uscendo in italia in questo periodo, l' anime credo sia ancora in alto mare. Per i fansub, è un altro discorso
Ultima modifica di Howl; 12-02-09 alle 12:16:22
Sinceramente ho vissuto una situazione affine per circa 2 anni e mezzo...
Certo non così esasperata, però ho smesso di frequentare l'università, di
dare esami, di frequentare gran parte delle mie amicizie e mi sono rinchiuso
su IRC, forum vari e videogiochi (per me rpg offline e simulatori di guida online).
Solo un pugno di amici che vedevo una volta a settimana (o ogni due o tre
settimane), per il resto da solo... ma con un mondo online ricchissimo e
pieno di fascino.
Poi ho iniziato ad uscirne e adesso sono quasi del tutto guarito: ho recuperato le amicizie più importanti, ho trovato una ragazza, ho ricominciato con l'università e progressivamente lo sbrilluccicante mondo
virtuale ha perso attrazione... processo che continua tutt'ora.
Un mio amico ha fatto anche di peggio: per un anno e mezzo si è rinchiuso
in una solitudine profondissima... non voleva vedere nessuno, anche con
me usciva di rado (intervalli di mesi, intendo). Adesso è passata, fortunatamente.
In entrambi i casi però i genitori non hanno fatto niente: nessun contratto
di adsl stralciato, nessun pc "ritirato" o simili iniziative... Posso però dire
che sarebbe servito invece, e molto.
Perché quello che siamo riusciti a fare con mesi di riflessioni, a volte dolorose, un'azione più mirata l'avrebbe raggiunto in poche settimane.
In fondo avevamo bisogno di struttura, di appartenenza, di misurarci con
la vita regolarmente per mantenerci "allenati".
Non esiste solo vincere o perdere, esiste qualcosa di peggiore: non partecipare nemmeno. Quello sì che è pericoloso perché quando perdi
l'abitudine a decidere di "buttarti", finisce che temi qualsiasi cosa non sia
nella tua zona di confort, peraltro sempre più stretta...
mettiamo la sigla d'apertura che quella di chiusura mi mette un'angoscia tremenda!
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Anch'io consiglio la lettura del manga "Welcome to the NHK" (più che la visione dell'anime, che taglia un bel po' di cose), anche per capire che chi si riduce a non uscire mai dalla su stanza non lo fa per un capriccio o perchè "non ha voglia di lavorare": ci saranno anche casi simili eh, non lo nego , ma si tratta di una forma molto acuta e soprattutto non curata di depressione, che sfocia nel rifiuto del mondo esterno...non è un caso se il fenomeno è diffuso soprattutto in Giappone, dove la pressione sui giovani è fortissima (devono essere i migliori a scuola, all'università, nel lavoro, nonostante la crisi economica), ma non c'è da sorprendersi che si diffonda anche da noi, dove alla nuove generazioni il futuro appare negato...
Ovvio che se i genitori sopportano la situazione senza far nulla sbagliano, ma "tagliare i fondi" senza affrontare il problema può portare solo a conseguenze peggiori; la persona purtroppo non è quasi mai in grado di uscirne da sola, l'unica soluzione è affrontare un percorso di guarigione con uno specialista. Possibilmente già ai primi segnali e senza arrivare a queste situazioni estreme. Parlo per esperienza, non sono mai arrivata a questi estremi ma anni fa ho affrontato un periodo di depressione e so cosa vuol dire non vedere nessuna via d'uscita senza qualcuno in grado di indicartela...
Guarda, io sono convinto che invece la terapia d'urto sia l'unica soluzione. Se sei fragile hai un'unica soluzione, ossia diventare più forte, perchè tanto prima o dopo con il mondo ci devi sgrugnare la faccia, e prima lo fai ed impari a farlo, meglio e', al di là del fatto che i tuoi genitori non ci saranno per sempre e non potranno mica mantenerti a vita.Comunque, a tutta la gente che ha proposto terapie d'urto: vi rendete conto di quanto sono emotivamente fragili quelle persone se si richiudono in casa e nel loro guscio? Se li strappi via dall'unica cosa che ha valore per loro non ci penseranno due volte a suicidarsi...
se mamma e papà non pagano l'internet vogliono vedere poi come vivono questi tipi