Il troppo stroppia, anche per Electronic Arts 27-02-09 di Claudio Todeschini
Non capita spesso, ma quando capita di leggere dichiarazioni come quella rilasciata ieri da Glen Schofield di Redwood Shores, lo studio di EA che ha realizzato Dead Space e che sta attualmente lavorando a Dante's Inferno, un po' ci si rallegra.
Cosa ha detto Glen di tanto importante? Che continuare a far uscire tutti i principali titoli, i cosiddetti blockbuster, in occasione della "holiday season" (che per noi sono le vacanze di Natale, ma che negli Stati Uniti inizia a novembre con la festa del Ringraziamento), non ha più molto senso. Stipare in poche settimane i prodotti più importanti per le aziende, nella speranza di venire travolti dagli acquisti compulsivi della gente in piena frenzy natalizia, a quanto pare non paga come dovrebbe. Mirror's Edge e Dead Space, i due nuovi IP (e due ottimi titoli, tra le altre cose, che pure non è poco) su cui EA ha molto puntato lo scorso anno, hanno fallito gli obiettivi di vendita.
"Credo che l'industria dei videogiochi sia finalmente arrivata al punto di dire 'wow, possiamo far uscire i giochi come fanno le major con i film'", ha detto Schofield. "I film escono il giorno di Natale, i blockbuster in estate, e adesso stiamo imparando che potremmo probabilmente far uscire un gioco in qualsiasi momento, e se è un bel gioco verrà accolto positivamente in ogni caso. Credo che siamo sempre stati convinti, tradizionalmente, che la gente comprasse i giochi solo sotto Natale, e adesso ci guardiamo indietro e diciamo 'sai, GTA è uscito a maggio; Resident Evil esce a marzo'".
Non è per fare quelli che "ve l'avevo detto", ma quante volte abbiamo scritto lamentandoci proprio di questa situazione? La cosa che maggiormente sorprende è che ci siano arrivati solo adesso... È vero che sotto Natale siamo tutti più buoni, in particolare con le nostre mani bucate, ma a meno di avere una Carta Oro (cit.) non si può comprare TUTTO indiscriminatamente. E quando ci si trova di fronte a scaffali (anche virtuali) pieni zeppi di titoloni, qualche scelta va pur fatta. Magari a malincuore, ma va fatta. Rimandando l'acquisto di "quell'altro gioco" a dopo Natale, quando magari costa pure meno, o lo si trova di seconda mano, con buona pace dei publisher che tanto si lamentano del mercato dell'usato. A questo aggiungiamo pure che la congiuntura economica non è delle più favorevoli, e i conti si fanno alla svelta.
L'unica speranza è che la "presa di coscienza" di Electronic Arts sia un segnale di apertura che anche gli altri publisher abbiano voglia di raccogliere.
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