No, state tranquilli, non sto parlando del Sudoku (sic), mania dell'estate imposta in maniera quasi dittatoriale dai due principali quotidiani italiani, ovviamente in perfetta sincronia, ma di NERO, acronimo di Neuro-Evolving Robotic Operatives, videogioco per PC sviluppato dall'università del Texas ambientato in un futuro post apocalittico nel quale dei giganteschi robottoni combattono per la supremazia. La trama non serve assolutamente a nulla, e l'utilizzo dell'engine Torque serve solo a rendere più "gradevole" l'esperienza ludica; il nocciolo del "gioco" sta nel modo in cui l'AI dei propri e altrui robot è stata sviluppata e che utilizza le più avanzate tecniche di apprendimento artificiale in tempo reale. Le mie conoscenze nel settore sono piuttosto arruginite, non cercherò neppure lontanamente di fingere di capire di che si tratta, il tutto viene raccontato con dovizia di particolari sul sito ufficiale e nella documentazione.
Quello che si può dire è che l'esperimento ha un interesse che va al di là dell'ambito puramente accademico: a parte qualche rara eccezione, gli avversari digitali sono sempre molto prevedibili, limitati nei loro comportamenti ad una serie di azioni intraprese sulla base di un albero decisionale, nulla di particolarmente nuovo o avveniristico.
In questo senso, la speranza è che NERO possa servire agli (altri) sviluppatori per regalarci qualche emozione in più nei giochi che verranno.