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17/3/2009 (7:16) - IL PUNTO
Juve, Roma e i pezzi di ricambio
Del Piero e Giovinco: presente e futuro della Juventus
Gli infortuni di Totti, l'eredità soft di Del Piero: cercansi alternative
BUCCHERI e NEROZZI
Prima o seconda punta, poco importa. Ciò che unisce i tacchetti di Alex Del Piero e Francesco Totti è quell’area non più blindata dove trovano spazio, cosa finora inedita, strategie di mercato e primi dubbi. Se da corso Galileo Ferraris arrivano solo spifferi, dal bunker di Trigoria esce qualcosa di più pesante e ufficiale, ma la sostanza non muta: gli Intoccabili non sono più tali. Le bandiere Totti e Del Piero continuano a sventolare, nessun tradimento o golpe alle spalle, ma la carta d’identità (e, soprattutto per il romanista, gli scricchiolii del fisico) comincia a pesare, variabile che occupa l’agenda dei dirigenti bianconeri e giallorossi con sempre più spazio.
Cominciando dal più giovane - Totti avrà 33 anni il prossimo 27 settembre - il botto l’ha lanciato Spalletti, ufficializzando riflessioni più o meno conosciute nei salotti o bar romani. La Roma sta pensando a un futuro con il suo capitano non più al centro del mondo, questa è la sintesi dell’uscita del tecnico romanista. Una svolta già provata la scorsa estate quando indicando in Mutu il colpo da 19 milioni di euro, a Trigoria avevano pensato di imboccare una strada in controtendenza. L’affare sfumò e i più maliziosi cominciarono il tam tam che raccontava di un Totti attivo nel giocare di rimessa davanti ai nomi che venivano associati al mercato d’attacco della Roma. In verità, l’ex Pupone si attaccò al telefono per convincere Mutu a dire sì, ma solo perché (così sempre i più maligni) il romeno di mestiere fa la seconda punta e non avrebbe in alcun modo messo a repentaglio lo spazio del capitano.
Niente Mutu, ma Menez e Baptista, così è nata la nuova Roma sette mesi fa. Due giocatori offensivi, ma non bomber secondo il vocabolario e Totti ancora là davanti agli altri con il ginocchio fuori posto e i numeri come nemico. Gioca, non gioca: questo il rompicapo che prende in ostaggio Trigoria e i piani di volo di Spalletti a ogni vigilia. Fino a quello che, adesso, suona come il punto di rottura, senza colpe o colpevoli. Totti ha un sogno («Vorrei smettere a 38 anni») e un contratto in scadenza nel giugno del 2010 che vorrebbe rinnovare fino al 2014: il club gli propone un triennale al ribasso, ma l’accordo è comunque possibile. Spalletti ha un futuro incerto, ma anche la convinzione che per migliorare la truppa occorra una punta di ruolo e senza il fantasma dell’infermeria come compagno d’avventura. I nomi? L’atalantino Floccari su tutti - 27 anni, 12 milioni di euro di valutazione, 12 reti quest’anno - ma anche Quagliarella - l’Udinese lo valuta 10 milioni di euro - o il duttile Iaquinta. Ostacoli? I conti del club e il budget per il mercato.
Se parlare di Totti come ex intoccabile sa di rivoluzione, altrettanto può dirsi per il destino di Del Piero. La Juve tace, i vertici bianconeri spigolano lontano da trappole o trabocchetti, ma, seppur lentamente, qualcosa si muove. Cassano è più di un’idea, il genio meno ribelle piace allo spogliatoio - Buffon in testa - perché ha abbandonato gli atteggiamenti da bulletto per indossare la divisa del professionista di carriera. Juve e Samp sono in contatto, Marotta (ad doriano) e Blanc si sono dati appuntamento da oggi a poche settimane, tempo che servirà al club bianconero per completare il giro d’orizzonte in cerca di giovani talenti, guarda caso tutti abili a interpretare il ruolo di seconda punta (nell’agenda c’è il brasiliano Dentinho), ovvero zolle di campo care ad Alex. Totti e Del Piero, gli ex Intoccabili. La Juve progetta un ricambio soft, anche perché Del Piero si è tolto da tempo i cerotti e continua a segnare, la Roma è un passo più avanti. «Fatelo giocare davanti alla difesa e regge fino a 40 anni», così Mazzone che di Totti fu il primo maestro.