anche perché non c'è bisogno di chiedere alcunché
e come facciamo a saperlo? lo interroghiamo ?A chi chiederà a Fire articoli su calciopoli e poi non se li legge sarà scartavetrato lo scroto con cartavetro numero 20 (Camus 4:3)![]()
I commenti agli articoli di fire, e le relative risposte, vanno messe sotto spoiler per non allungare a dismisura la lunghezza del topic pena un rapporto sessuale con la signora in giallo (Camus 4:1)
pentitevi voi tifosi di serie A.....pentitevi o finirete nei gironi nerazzurri di san siro per l'eternità.
Empio signore dei tubi neri degli aspirapolveri infernali....stai lontano da Fratello Frangifoco e le sue quartine inquisitorie sullo Diavolo di Calciopoli e gli eretici blasfemi che seguono i dettami Sandulliani.
Siccome il ferro s’arrugginisce sanza l’esercizio e l’acqua si putrefa o nel freddo s’addiaccia,
così lo ‘ngegno sanza esercizio si guasta.
Pentitevi!!!
vade retro.....tu stesso ammetti di essere un ingordo....ami essere adorato....il messia non brama l'adorazione egli ricerca la verità
Aprite gli occhi stolti il vero Messia non è CamusE questa è la testimonianza di XxVeNoMxX, quando gli interisti gli inviarono dalla Pinetina commissari straordinari per interrogarlo: «Chi sei tu?». Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono Firewall». Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Kefeo?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No». Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto»![]()
Occio che arriva Legrottaglie...![]()
bene fratelli: vi siete meritati un breve pensiero.
Chi di voi?
Dopo l'esito del processo Gea, ma ancora più dopo la sua fase dibattimentale, in cui abbiamo scoperto i rapporti tra Franco Baldini e Auricchio, che ha coordinato le attività investigative sfociate nel CD da cui è nato lo scandalo Calciopoli, oggi otteniamo un'ennesima conferma da parte dell'interessato sulla trattativa imbastita dalla Nuova Juventus per portarlo a Torino, affidandogli il ruolo che fu del suo acerrimo nemico Moggi.
Intervistato dal Messaggero, Franco Baldini spiega: "Sinceramente non ero pronto. Era una Juventus molto diversa da quella di oggi. Questa l'avrei potuta prendere in considerazione, mi pare che anche per loro siano cambiati decisamente i tempi. Allora non ero in grado di prendere una decisione del genere".
Queste le premesse.
I tifosi juventini hanno pertanto il diritto di sapere chi abbia proposto il ruolo di direttore sportivo della Juventus a Franco Baldini. Una domanda da cui non si può scappare.
Chi di voi?
Sant'Albano? Gabetti? Più in alto ancora? Jaki Elkann? Montezemolo?
Chi? La domanda è imprescindibile. Tocca rispondere, cari miei.
La Juve esce dal processo Calciopoli
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NAPOLI, 24 marzo - E' ripartito oggi il processo per Calciopoli. Alle ore 10.35 è arrivato il primo break dell'udienza perchè non sono state correttamente presentate le notifiche per gli arbitri De Sanctis e Dattilo. Il presidente della commissione Teresa Caroria assieme al suo collegio (tutto al femminile) è in camera di consiglio per decidere sul da farsi.
MOGGI ASSENTE - Si è costituito l'ex giocatore della Lazio Arcadio Spinozzi, difeso dall'avvocato Renato Miele (anch'egli ex calciatore della Lazio anni '80), che aveva scritto libro denuncia sul mondo del calcio. Si sono costituiti come parte civile contro Luciano Moggi anche i due ex giovani della Juve Boudianski e Ilyas Zetulayev. Assente l'imputato Moggi mentre sono in aula l'arbitro Bertini e l'assistente Ambrosino.
SPOSTARE IL PROCESSO - Per tutti gli avvocati eccezione di competenza territoriale, il legale di Moggi, Paolo Trofino, sostiene che competente sia il tribunale di Roma («Dove hanno sede la Figc, dove si tenevano i sorteggi, dove venne eletto Carraro...») o in secondo ordine a Torino. «Perché - siega Trofino - le schede sim svizzere date a Paparesta padre a Napoli erano state comprate su ordine di Moggi dato dalla sede di Torino». L'altro legale dell'ex dt, Prioreschi, chiede la nullità del procedimento: «In sede di udienza preliminare non si è formato il fascicolo processuale come previsto dalla legge». Ora si va avanti con le parti civili, dopo la batteria di fila delle eccezioni dei legali difensori dei 24 imputati.
L'ATTESA - Il Giudice Casoria è da qualche ora in Camera di consiglio per prendere una decisione su tutte le eccezioni preliminari presentate dalle parti. Dovrebbe uscire intorno alle 18.30-19. Ha comunque già fissato un fittissimo calendario di udienze (ben 14) di qui alla sosta estiva.
PROCESSO RESTA A NAPOLI, ESTROMESSE PARTI CIVILI - Resta a Napoli il processo di Calciopoli. Lo ha deciso stasera la nona sezione del tribunale di Napoli dopo cinque ore di Camera di Consiglio che ha respinto le istanze di incompetenza territoriale avanzate dalla difesa. I giudici hanno anche deciso l' estromissione di tutte le parti civili, ritenendo che non sussistano "danni diretti e immediati".
JUVE FUORI DAL PROCESSO - Escono quindi dal processo la Juve, tutte le società calcistiche che avevano proposto la costituzione di parte civile, l' Avvocatura dello Stato e la Figc. È stata stralciata per un difetto di notifica la posizione dell' arbitro Massimo de Santis, su cui sarà chiamato a pronunciarsi di nuovo il Gup in udienza preliminare.
PROCESSO VELOCE - Sarà un procedimento veloce: previste 13 udienze dalla prossima del 21 aprile, fino alla pausa estiva.
Licenze Uefa, Platini ha fatto gol!
Scrive l'Ansa che oggi l'Uefa ha "approvato la creazione di un Panel di Controllo Finanziario per Club", cioè di un organismo formato da esperti finanziari e legali che assicurerà la "corretta applicazione delle licenze Uefa".
Pensiamo che si tratti di una notizia molto importante e anche di un piccolo successo per chi ha avuto modo di documentare come i bilanci di alcune nostre società, e segnatamente dell'Inter, eludessero la normativa sui parametri fissati dalla Figc grazie a trucchi contabili che portavano a finte plusvalenze.
Secondo il comunicato Ansa gli esperti nominati dall'Uefa "avranno accesso ai conti dei club e potranno verificare se le federazioni nazionali hanno avuto ragione ad attribuire le licenze per partecipare alla Champions League". Si tratta di un passaggio estremamente importante perché, in parole povere, l'Uefa esprime delle riserve sul fatto che gli organismi nazionali abbiano operato con rigore e correttezza. Queste riserve le abbiamo fatte nostre da tempo; da tempo sosteniamo che la Covisoc è completamente venuta meno ai suoi compiti di controllo e deferimento, in particolare a partire dall'estate 2006 quando il commissario Guido Rossi approvò sostanzialmente la furbata della finta compravendita del marchio da parte dell'Inter.
Gli esperti Uefa, più in dettaglio, potranno fare le loro verifiche per "assicurare che le regole di integrità dei bilanci siano rispettate". Noi l'avevamo sperato, adesso sembra proprio che l'idea di platini, vietare di vincere barando, abbia fatto centro.
sperèmLicenze Uefa, Platini ha fatto gol!
Scrive l'Ansa che oggi l'Uefa ha "approvato la creazione di un Panel di Controllo Finanziario per Club", cioè di un organismo formato da esperti finanziari e legali che assicurerà la "corretta applicazione delle licenze Uefa".
Pensiamo che si tratti di una notizia molto importante e anche di un piccolo successo per chi ha avuto modo di documentare come i bilanci di alcune nostre società, e segnatamente dell'Inter, eludessero la normativa sui parametri fissati dalla Figc grazie a trucchi contabili che portavano a finte plusvalenze.
Secondo il comunicato Ansa gli esperti nominati dall'Uefa "avranno accesso ai conti dei club e potranno verificare se le federazioni nazionali hanno avuto ragione ad attribuire le licenze per partecipare alla Champions League". Si tratta di un passaggio estremamente importante perché, in parole povere, l'Uefa esprime delle riserve sul fatto che gli organismi nazionali abbiano operato con rigore e correttezza. Queste riserve le abbiamo fatte nostre da tempo; da tempo sosteniamo che la Covisoc è completamente venuta meno ai suoi compiti di controllo e deferimento, in particolare a partire dall'estate 2006 quando il commissario Guido Rossi approvò sostanzialmente la furbata della finta compravendita del marchio da parte dell'Inter.
Gli esperti Uefa, più in dettaglio, potranno fare le loro verifiche per "assicurare che le regole di integrità dei bilanci siano rispettate". Noi l'avevamo sperato, adesso sembra proprio che l'idea di platini, vietare di vincere barando, abbia fatto centro.
Calciopoli: NO alle parti civili
No, il processo rimane a Napoli. Dopo cinque ore di Camera di Consiglio lo ha deciso la nona sezione del Tribunale di Napoli che ha respinto le istanze di incompetenza territoriale avanzate dalla difesa dell'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Questa è la notizia che utilizzeranno molti giornali per raccontare la ripresa delle udienze del processo a calciopoli. Ma la decisione veramente deflagrante è quella che i giudici hanno deciso l' estromissione dal processo di tutte le parti civili, ritenendo che non sussistano "danni diretti e immediati". Escono quindi dal processo tutte le società calcistiche che avevano proposto la costituzione di parte civile, l'Avvocatura dello Stato, la Figc, e gli altri enti.
A chiedere risarcimenti alla Juventus erano il Brescia, il Bologna e l'Atalanta, in fila per la richiesta alla Fiorentina c'erano invece il Lecce, l'Atalanta e il Bologna, mentre per la Lazio solamente il Brescia. Solo nel caso della fu Salernitana di Aniello Aliberti la responsabilità civile veniva allargata alla Federcalcio.Si contavano oltre 300 milioni di euro di richiesta danni complessiva, in una somma che sembrava destinata ad aumentare ancora. Il pallottoliere della Salernitana aveva sommato risarcimenti per cento di milioni di euro, mentre Bologna, Brescia e Atalanta retrocessi avevano quantificato il danno tra i 54 e i 56 milioni. Chissà la Roma quanti milioni richiedeva per ognuna delle 40 pagine di presunti torti subiti, e poi c'era anche il Lecce a presentarsi come parte lesa, per via di quel 3-3 con il Parma arbitrato da Massimo De Santis che poi non trovò di meglio da fare se non lodarsi e imbrodarsi di tanto "capolavoro". L'Inter non compariva fra le parti lese, forse soddisfatta di aver ricevuto in dono uno scudetto di cartone e Ibrahimovic a prezzo di saldo su cui impostare almeno tre o quattro anni di scudetti sicuri.
Ma a salire sul carro dei questuanti di calciopoli non sono state le sole società di calcio. I danni li chiedeva niente meno che il Ministero delle Finanze, sotto la cui responsabilità rientrano le scommesse, e poi il Ministero delle Politiche giovanili, nel 2006 guidato da Giovanna Melandri che tutti ricordiamo scodinzolare di gioia a bordo del bus con i campioni del mondo insieme all'ex consigliere di amministrazione dell'Inter Guido Rossi in procinto di assegnare all'Inter lo scudo di cartone di cui si diceva poche righe addietro. La lista continua con l'Avvocatura e i Monopoli di Stato e poi la Rai. Con chi ce l'aveva la tv di Stato? Ce l'aveva con i propri giornalisti Ciro Venerato e Ignazio Scardina chiamati a rispondere di danni per 1 milione di euro colpevoli niente meno di resoconti con un occhio di riguardo alla Juventus. Addirittura un'inviata Rai, Francesca Sanipoli, si era inserita sulla scia chiedendo i danni per essere stata dequalificata per volontà dello stesso Moggi, che ne impose l'allontanamento dalle partite della Juventus. Ma avete presente Francesca Sanipoli? Ci voleva Moggi?
Non poteva mancare naturalmente la Federcalcio con la sua costituzione di parte civile, ma allo stesso tempo attaccata da Aliberti: l'ex presidente della Salernitana avanzava richieste di onerosi risarcimenti per i consigli federali svolti all'epoca Carraro che portarono alla retrocessione e al fallimento del club. Nella lunga lista dei ricorrenti persino due abbonati di Sky che chiedevano la restituzione di una stagione di "canone pagato al calcio", 6-700 euro. Un abbonato romanista di tribuna Monte Mario voleva indietro 1.150 euro "per aver visto diverse partite false con risultati alterati" mentre un tifoso della curva nord romanista chiedeva il rimborso di nove biglietti con la seguente curiosa motivazione: "Per nove domeniche sono partito dalla Puglia per andare a vedere gare già decise". Non poteva naturalmente mancare la richiesta di danni morali quantificata in 5.000 euro.
Nella lista di quelli che pagheranno solo le spese dei propri avvocati ci sono anche quattro associazioni dei consumatori, costituitisi parte civile per tutelare abbonati allo stadio e telespettatori: si tratta di Codacons, Adiconsum, Federconsumatori e Casa dei consumatori. Ma non finisce qui perché nella lista figuravano le deposizioni anche di sette privati, mentre la casa editrice Edigamma Publishing reclamava dalla Juventus quattro milioni: "Abbiamo creato merchandising attorno allo scudetto della Juve - spiegavano quelli della Edigamma - bicchieri, posaceneri e un milione di figurine stampate. Il processo sportivo e la retrocessione hanno rovinato un'impresa".
Chissà che i danni veri, prima o poi, non li chiedano gli azionisti della Juventus che in quella nefasta estate 2006 furono letteralmente abbandonati insieme alla dirigenza da una proprietà che non trovò di meglio da fare che ammettere non si sa ancora quali colpe e chiedere scusa per il male procurato. A chi? Per che cosa? Ma soprattutto, perché? Sono domande che oggi come allora attendono una risposta da chi, dovendosene occupare, se ne lavò invece letteralmente le mani.
L'Amauri visto fino a dicembre merita la nazionale, in quanto cittadino naturalizzato e ottimo giocatore. L'amauri visto dopo la sosta natalizia può anche sacrificare la moglie sull'altare della patria che tanto i mondiali se li guarda nel salotto di casa e non perchè cittadino naturalizzato ma perchè appena sufficiente come giocatoreToni protezionista: "Amauri non
ci serve, i campioni ci sono già"
Il passaporto di Amauri dovrebbe arrivare entro l'estate
L'azzurro contro il brasiliano. Ma Lippi lo stoppa: «Non conta ciò che dicono gli altri giocatori»
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
Fosse per Luca Toni, bisognerebbe negare il visto azzurro ad Amauri. Semplicemente, il brasiliano prossimo naturalizzato grazie alla moglie ora cittadina italiana non serve, almeno secondo l’attaccante del Bayern Monaco: «Io non sarei d’accordo - ha detto Toni in un’intervista al settimanale “Chi” - perché in Italia abbiamo dei campioni eccezionali. Parlo di Marco Di Vaio e Giampaolo Pazzini. Due che non hanno problemi di carta d’identità o di passaporto». Peccato che all’ufficio immigrazione ci sia Marcello Lippi, che ha idee diverse: «Non tengo mai in considerazione le cose che dicono gli altri giocatori sulle convocazioni - ha detto ieri il ct dell’Italia - anche perché so che spesso danno risposte che si prestano a due o tre interpretazioni: e spesso viene scelta quella che fa più polemica».
Sarà maligna macchinazione, allora, perché altre risposte del genere, da giocatori diversi, già erano sbucate. La prima pietra la tirò Alberto Gilardino, guarda caso un altro attaccante, l’8 settembre 2008, dopo la prestazione molto resistibile fatta da lui e Toni contro Cipro: «Amauri è un grande giocatore - disse il centravanti della Fiorentina - ma noi stiamo bene così. Io difendo la coppia Toni-Gilardino, anche se a Cipro non è andata bene». Più che questione di cittadinanza, istinto di sopravvivenza, e mantenimento del posto di lavoro (azzurro): perché se Amauri è quello visto all’opera nella prima parte della stagione, e Toni quello formato Europei, per esempio, non c’è partita. Chiaro, poi, che il brasiliano dovrà tornarci a quei livelli, perché finora, nel 2009, ha spedito in campo quasi sempre la controfigura. Basti il banale confronto tra i fatturati, con un 2009 in stile Lehman Brothers: 13 reti in 25 partite nel 2008, una sola in 14 uscite quest’anno. Con cifre del genere, Gilardino potrebbe rispolverare il suo ragionamento settembrino: non è necessario farlo giocare in azzurro, io e Toni dimostreremo di fare la differenza.
L’unico ad aver difeso il brasiliano era stato Vincenzo Iaquinta, collega bianconero: «Amauri ci serve, sarebbe un valore aggiunto per l’Italia». Al solito, era invece entrato a piedi uniti Gennaro Gattuso, verso la fine di febbraio: «Il campione non si discute - aveva detto - ma ha gestito male la vicenda. Prima aspetta il Brasile… ma noi non siamo l’Azerbaigian o la Finlandia, noi siamo l’Italia: abbiamo vinto quattro Mondiali e il nostro calcio non ha nulla da invidiare a nessuno. Penso sia giusto che giochi con il Brasile». Un decreto di espulsione. Amauri aveva risposto la sera stessa, uscendo da Stamford Bridge: «Di quello che dice Gattuso non me ne frega nulla». Presto, si chiariranno di persona.
Ora come ora dubito che il suo rendimento sia meglio di quello di Pepe...
cmq ha ragione gattuso. amauri usa la nazionale italiana come ripiego, la sua priorità assoluta resta il brasile. vero che è un grande giocatore, ma imho possiamo e dobbiamo cavarcela anche senza di lui... voi che dite?
Dico che Amauri può tranquillamente giocare a calcetto con gli amici quando c'è la nazionale.
Ora, non prendetemi per xenofobo, ma non mi piacciono gli 'oriundi' in nazionale.
E poi, di attaccanti forti ne abbiamo parecchi.