Vediamo una volta per tutte di fare chiarezza.
Era il 2003, avevo appena finito le superiori e non sapevo ancora che strada imboccare, cosa fare del mio avvenire. In un giornale di annunci trovai un'offerta da parte del Comune di Vicenza. L'annuncio era dello Zoo: lavoro poco qualificato ma pagato decentemente.
Presi il primo traghetto verso il continente e cominciai a lavorare allo zoo.
La mia mansione era quella del "cibatore": davo da mangiare a foche, leoni, orsi ecc.
Ormai li conoscevo per nome: c'erano le foche Joe, Jim e Jack, la mamma orsa Giovanna, la tigre Leopoldo, ma il mio preferito era il vecchio leone Gionatan.
Aveva la pelle solcata da innumerevoli cicatrici, gli occhi bianchicci per il glaucoma, e ormai al posto di ruggire grugniva, ma dentro di lui ardeva un'indomito spirito combattivo. Lo notavo quando dopo avergli tirato la carne lo vedevo squartare le bistecche digrignando le fauci puntute di denti aguzzi.
Un mercoledì di Aprile stavo facendo il mio solito giro per dare il cibo agli animali, quando, come tutti i mercoledì, arrivò una scolaresca.
Questo mercoledì c'era in visita una classe del Liceo, ragazzine con pantaloni a vita bassa e ragazzini con i cappellini da baseball tenuti storti su teste rasate e vuote. A capitanarli una vecchia professoressa di latino stretta in un tailleur bordeaux che doveva essere stato pensato per quando aveva 20 anni e 20 taglie in meno, e un professore di fisica che gli studenti chiamavano Boris.
Il professore a prima vista sembrava il solito professore di fisica sfigato e nerd, uno di quelli che per la festa di laurea andrebbero persino in giro travestiti da Gatsu, ma in realtà era sfigato nerd e orribilmente spocchioso e rompicojoni.
"Prof. posso andare in bagnio devo andare in bagno ocio che mi piscio addosso :("
"NO, vai via. Ghey pompinaro."
La professoressa di latino scuoteva la testa ogni volta che Boris apriva la bocca riversando all'esterno un torrente in piena di turpiloqui di varia natura.
Presi il mio carrellino con scopa, paletta e 35kg di carne fresca, e mi misi a seguire la comitiva per sentire i continui improperi del professore di fisica.
La professoressa di latino era quasi scandalizzata dal continuo turpiloquio di BORIS, ma aveva paura di lamentarsi per non essere sotterrata dal fiume di improperi del baldo veneto.
La comitiva era arrivata al recinto degli orsi. L'orsa Giovanna era annoiata e non rispondeva ai lanci di chewingum e alle urla dei piccoli bastardelli.
Notai che una delle ragazze della scolaresca, nonostante avesse un anello di fidanzamento al dito, camminava mano nella mano con quello che non poteva assolutamente essere il suo fidanzato.
Lui era NERO e aveva una maglia dell'inter.
[continua]
2° parte
3° parte
4° parte
5° parte
6° parte