Basta prendersela con Microsoft.
O meglio, adesso la società di Bill Gates si trova in buona compagnia.
Il nuovo nemico è Google, «la compagnia che non sbaglia un colpo». A pensarla così non sono certo io (che anzi mi rammarico di non comprato le sue azioni - il loro valore è quadruplicato in un anno), ma la Silicon Valley, che comincia a storcere il naso di fronte al sempre maggior potere e arrgoanza di quella che da motore di ricerca sta diventando una gigantesca macchina sforna-cose: email gratis da 2Gb, mappe interattive, catalogazione di immagini, video on demand, fino al recente Google Talk (uscito ieri), programma di messaggistica istantanea.
E nel giro dei prossimi mesi se ne vedranno delle belle: i pettegolezzi di queste settimane parlano dell'arrivo di un sistema di pagamento analogo a Paypal, di un nuovo browser, dell'acquisizione di Skype....
L'aria è pesante, da quelle parti: la «cultura intraprendente» e innovativa che ha portato alla nascita del fenomeno Google sta morendo, trasformandosi in una vera e propria minaccia: le piccole società non riescono a trovare fondi e a far decollare le proprie idee, perchè si trovano di fronte ai fornitori di capitali che chiedono "questa cosa non potrebbe farla già Google"? Il costo degli stipendi è aumentato, perchè pare che Google paghi a peso d'oro i suoi ingegneri, il che ha anche generato una certa difficoltà a reperire persone di talento da assumere.
Insomma, il grande Borg non è più da solo...