Automatic Jack ha scritto lun, 30 giugno 2003 17:19
Una volta, durante una gita scolastica a barcellona, in 5^ superiore (ah, l'ITIS, quanti ricordi *sospiro*) eravamo tutti un pochino ubriachi di sangria, e decidemmo quindi di tornare in albergo (distante circa 600 metri dall'ultimo barettino visitato) in metropolitana. Dopo circa due ore passate nella vicina stazione per capire quale linea dovevamo prendere, ci siamo accorti che il nostro treno era quello che stava partendo di lì a un minuto circa. Anche se sarebbe stato sufficiente aspettare altri cinque minuti per il treno successivo, noi decidemmo che
quello era il
nostro treno. Per cui di corsa a capofitto per entrare nella carrozza. Però gli ubriachi, come voi ben sapete, non camminano, nè corrono tanto bene, percui su 12 che eravamo, dieci dei miei compagni riuscirono a entrare, e, gridando come forsennati, ci invitavano a salire (me e un mio amico ancora più fradicio) Io ci sono riuscito a entrare perchè ho forzato con le mani la porta che si stava chiudendo, e sono entrato schiantandomi di schiena all'interno del vagone (e lussandomi una spalla). In quel mentre il mio amico, che vedeva riaprisi le porte (beh, mica ti tagliano in due, se le fermi a mano con una certa pressione poi si riaprono) si mette a corrrere tutto storto, spicca un salto alla superman (ciè si è tuffato di testa, come si fa per entrare in piscina) e viene intercettato
al volo dalle porte che si stavano chiudendo, senza nessuna possibilità di toccare terra neppure coi piedi.
Beh, noi ridevamo, gli spagnoli ridevano, io in particolare ridevo con le lacrime agli occhi perchè dopotutto mi ero lussato la spalla, il treno stava partendo, nessuno tirava dentro il nostro compare che bestemmiava come un turcomanno chiuso
nella porta. Porta che in fin dei conti gli ha salvato la vita, perchè se portava a compimento il tuffo, si sarebbe spetasciato contro i sedili
di metallo del vagone.
Amara..
la sangria ci sta dentro