Il Parlamento della California ha approvato, con 65 voti favorevoli contro 7 (dopo essere passata con 22 voti favorevoli contro 9 in Senato), la legge AB1179 che proibisce la vendita di giochi violenti ai minori, con multe fino a mille dollari per ogni violazione riscontrata. A questo punto la parola passa al governatore Schwarzenegger (che ha già posto il veto alla recente legge sui matrimoni omosessuali), che ha tempo fino al nove ottobre per rigettarla o firmarla, nel qual caso sarebbe operativa già dal primo gennaio del prossimo anno.
Una scelta non facile per "The Governor", visti i suoi non esattamente educativi precedenti in quel di Hollywood.
La AB1179 non è altro che un "remake" della AB450 passata lo scorso anno, rapidamente finita nel dimenticatoio, e prevedibilmente ripescata dal fondo di qualche cassetto dopo lo scandalo Hot Coffee; al divieto di vendita si aggiunge un gigantesco bollino "18" (di cinque centimetri di grandezza, più o meno) da apporre sulle scatole dei giochi incriminati. E l'ESRB? Che si arrangi, come ha detto il promotore della legge, il parlamentare Yee: «chiaramente la ESRB ha un conflitto di interessi nella valutazione dei giochi. Per dirla chiara, i genitori non possono fidarsi delle classificazioni della ESRB, o che l'industria si preoccupi di cosa è meglio per i loro figli».
La legge prevede che sia lo stato a definire il contenuto violento di un gioco, nel quale «le opzioni disponibili per il giocatore comprendono uccisione, smembramento o aggressione sessuale ad una rappresentazione di un essere umano», che possa risultare offensivo agli «standard di una comunità» o permetta al giocatore di colpire altri personaggi «in maniera particolarmente cruenta, coinvolgendo tortura e abusi fisici sulla vittima».
Per inciso, come ha fatto notare qualcuno, la legge non si occupa del sesso consensuale tra personaggi del gioco, che stava alla base di Hot Coffee...
Attualmente la legge non prevede l'istituzione di una commissione ad hoc che si occupi della valutazione dei giochi, il che significa che dovranno essere le case di produzione a stabilire cosa rientri nelle definizioni della legge e cosa no, preoccupandosi in un secondo momento delle conseguenze. Ricordo che altre leggi approvate in passato in altri stati sono state definite incostituzionali. Evviva.