Originariamente Scritto da
showa
Sono circa tutte le stesse obiezioni che di volta in volta si ripetono
Magari io mi immedesimo troppo nel libro, e dò "troppa" ragione a Brooks, però secondo me la fai/fate "facile". Prima di tutto, lo shock di vedersi di fronte ORDE di cadaveri che fino a X settimane prima si comportavano come tali, poi si alzano e mangiano gli esseri viventi non dev'essere roba da poco
Questo in un mondo (come nel 99% dei casi di libri e film sugli zombie) dove non ci sono mai stati libri o film sull'argomento.
Un fenomeno quindi completamente nuovo, inaspettato, e che proviene direttamente dall'inferno. IO, fossi anche il + incallito dei soldati, farei molta fatica a mantenere la calma e pensare contro l'addestramento di una VITA "Devo sparare un colpo singolo perché ci sono fottilioni di altri mostri dietro di questo, quindi devo far durare le munizioni il + a lungo possibile. Ah, beccarlo alla testa, altrimenti nisba". Questo per ORE e ORE e ORE (dato appunto il n° esorbitante di zombie)!
Ecco perché il progetto del SIR (standard infantry rifle): semplicissimo, con la calciatura in legno (dato che non avevano le risorse per farla in sintetici - durante il Grande Panico quello che rimane della società americana si ritira a ovest delle Montagne Rocciose - mentre il governo va alle Hawaii, e quindi ci si trova di fronte ad un MOSTRUOSO lavoro di accoglienza/alloggio/cibo dei rifugiati, eliminazione comunque degli zombie... riorganizzazione del lavoro e ottimizzazione delle poche risorse disponibili), che non si inceppa MAI (in una delle battaglie più grosse, quella di L.A. credo, durano un giorno e mezzo a sparare contro gli zombie: circa 1,5 milioni di zombie fatti fuori
). E muoio quando intervistano la pilota dell'USAF che incazza come una vipera perchè avevano messo a terra il suo F-22 dato che era totalmente inutile contro gli zombie
(è comunque un esempio della radicale trasformazione che tutte le forze armate devono intraprendere: non te ne fai niente del miglior aereo per la guerra aria-aria quando il problema è un cadavere rianimato che zoppica verso di te per mangiarti).