[CLUB] Juventus

[Howard TD]

Che cacchio di squadra è il Ferencvaros ??

Una storica squadra ungherese

[*Reborn*]

Mai sentita.


Facciamo una petizione per il troione di controcampo

[Angelo]

Se nn conosci quella gloriosa squadra nn puoi capire di calcio

[*Reborn*]

La loro ultima coppa europea risale al '65

[Angelo]

Appunto...fa parte della storia del calcio

[*Reborn*]

Ho capito ma 13esima, il parma ne ha vinte 2 di uefe..

[Angelo]

E' la gloria...chiedi a Frittole, era una squadra della sua adoloscenza

[firewall76]

10.09.2009 - Moratti, sulle parole di Ibrahimovic che si auto-attribuisce il merito degli scudetti nerazzurri: "Bisogna giudicare quello che dice una persona in base al carattere che ha. Se le avesse dette uno dal carattere pacifico mi avrebbe messo paura, lui invece è così e io non ho antipatia nei suoi confronti. ed è vero che ci ha aiutato a vincere tre scudetti. Non è stato ingeneroso né ha detto niente di antipatico. Con me si è comportato sempre bene, lui adesso è del Barcellona e dice frasi da giocatore del Barcellona. Certo, sono frasi che non sono gradite da un interista ma le vedo nell'ambito sportivo. Una reazione del pubblico nei suoi confronti sarebbe naturale".
Traduzione per i geni della curva: "Insultate quel bastardo. E se continua, giù con i fumogeni e gli scooter".

10.09.2009 - Si conclude l'avventura a "Controcampo" della modella sudamericana Maria Josè Lopez, che con i suoi stacchetti sexy aveva conquistato il pubblico maschile.
Pare che Berlusconi sia andato su tutte le furie dopo lo strip involontario (?) di quindici giorni fa: "Fuori dai piedi! E' ora di finirla con l'esibizione di culi e tette fine a sé stessa. Se non si tromba non mi diverto"

10.09.2009 - Cobolli Gigli sulla querelle Mutu: "Non vale la pena replicare, non credo che la Juventus sia coinvolta".
Come sarebbe "Non credo"? Pronto, è connesso? Quante sono queste? Il presidente binario ormai è sul binario morto.

10.09.2009 - Cobolli Gilgli/2: "Mutu sta vivendo un momento difficile, gli sono vicino''.
La versione "light" di quel meraviglioso "siamo vicini alla squadra e all'allenatore", collezione John Elkann primavera 2006.

10.09.2009 - Materazzi seccato per le parole di Ibrahimovic: "Ci vediamo mercoledì".
Sì, però non troppo tardi se è per lo shopping. Zlatan verso le 20.45 ha la partita.

10.09.2009 - Amantino Mancini risponde ad Ibrahimovic: "Ci provoca. L'Inter esisteva da cento anni ed aveva vinto già senza di lui".
Vero, infatti i fossili di trofeo presenti nella loro sede sono lì a dimostrarlo.

[firewall76]

NazionalJuve e il nostro paese che non cambia





La Nazionale tornava a Torino, il pubblico piemontese ha risposto con entusiasmo e la squadra almeno per un tempo ha giocato un calcio divertente e arioso.

La serata era stata presentata come la notte dell’ItalJuve, vista la massiccia presenza di giocatori bianconeri nella formazione iniziale, ben 7.

Tralasciando la domanda più inutile, vista l'ovvietà della risposta, ovvero: "Dove il C.T. avrebbe potuto pescare un gruppo così nutrito di eleggibili in serie A? ", diciamo le cose come stanno e non nascondiamoci che, più o meno velatamente, al di là degli atteggiamenti di facciata c’era chi gufava e anche parecchio.

Lippi e la Juve sanno cosa li attende, la tregua obbligata con la stampa (visti i trascorsi del 2006, certi media preferiscono non rischiare di ripetere le stesse figure di fango di quell'estate...) e i campanilismi di questa piccola Itaglia nascondono in realtà uno spiegamento di forze antilippiane e antijuventine pronte a scatenarsi con violenza inaudita nel caso in cui la spedizione sudafricana dovesse naufragare.

Gli orfani di Cassano (tutti) e di Pazzini (meno); quelli di Ambrosini (Milano è sempre Milano...); gli scontenti per le panchine di “Personalità” Santon (se ne sono perse le tracce anche nel suo club); e quelli cui la Juve e Lippi stanno sulle pelotas a prescindere.

Le opinioni espresse stasera in telecronaca e a margine della partita sono già significative del clima che ci attenderà, soprattutto se, come pare, a breve anche l'oriundo Amauri (una decina di anni di calcio italiano) entrerà nel gruppo e Thiago Motta (scopertosi abile per l'azzurro qualche settimana fa) dovesse rimanere a casa.

“Troppi 7 giocatori juventini” (lo ha detto Marco Tardelli, vice del Trap sulla panchina irlandese: lo conosciamo bene, non fa testo...);

“Che partita di Pirlo e De Rossi!” (Civoli e Bagni, a più riprese, e De Grandis su Sky, ignorando gli altri, quando proprio il nostro asse centrale di centrocampo ha spesso lasciato i difensori in balìa degli attaccanti bulgari...);

“Prodezza di Buffon, ma sembrava gol” (RAI e Sky);

“Se sono troppi gli juventini, togli Marchisio e metti Perrotta” (Caressa, Sky Sport 1 dopo la partita);

“Purtroppo i bulgari non coprono” (Bagni);

“Da verificare la posizione di Iaquinta sull’assist di Gilardino” (frase ripetuta più volte da Civoli, invece di complimentarsi per un’azione da manuale sul gol del 2-0).

Peccato per tutti questi signori che Lippi il biglietto per i mondiali lo abbia praticamente staccato grazie ai gol di Iaquinta (bellissimo, e Vincenzo, come al solito, è stato inesauribile) e del redivivo Grosso, uno che conosce i verbi crossare e concludere: il gol del vantaggio è la fotocopia di quello segnato e ingiustamente annullato nell’amichevole londinese col Brasile dello scorso febbraio.

Un grazie a Chiellini e soprattutto a Cannavaro, anche stasera superlativo (come da inizio stagione d’altronde) almeno fino all’ingenua ammonizione.

Faremmo però un torto se dimenticassimo un Camoranesi che sembra aver ritrovato voglia e gusto di giocare e il quasi esordiente Marchisio, autore di una gara delle sue, intelligente e dinamica, bravo a chiudere e a proporsi.

Menzione particolare, e stavolta se la merita tutta, per il portiere più volte premiato quale migliore al mondo, che in tre giorni ha sfoderato due prodezze da urlo (anche se quella con la Georgia era inficiata dal fuorigioco della punta caucasica), salvando il risultato.

Si dirà: quanto entusiasmo per una gara contro la Bulgaria, non è mica il Brasile!

Ok, d’accordo, ma a parte il Brasile stesso, l'Inghilterra (cui dedichiamo una chiosa finale) e la Spagna che vola dritta in Sudafrica (adesso, vediamo al Mondiale se non finisce come alla Confederations Cup), chi se la passa meglio a livello planetario?

L’Olanda è la solita Olanda, difficile che cambi la propria indole;

il Portogallo "spruzzato" di Galacticos ha i suoi problemi a qualificarsi, come l’Argentinter e la Svezia del giocatore più determinante degli ultimi anni di serie A;

la Germania è la solita Germania della quale è sempre bene non fidarsi, ma se il suo uomo più in vista è ancora Ballack siamo a posto.

Dimenticavamo la Francia, finalista nel mondiale 2006 e ora costretta ad inseguire una Serbia che difficilmente riuscirà a raggiungere.

A proposito, fantastica la prodezza (l’ennesima diremmo) dell’arbitro Rosetti, l’uomo di punta del Nuovo Corso Colliniano, che ha falsato la partita di Belgrado, concedendo un rigore inesistente ai padroni di casa dopo 10 minuti con conseguente espulsione del portiere francese.

Non c’è che dire, chi di Calciopoli si è giovato dopo ha dovuto fare i conti con la propria inadeguatezza, purtroppo ben mimetizzata dai media di una certa corrente.

Finirà mai un giorno?

Invece, chi da Calciopoli è uscito in altro modo, ovvero costretto a vedere il personale palmarès ridotto di due scudetti dai parrucconi FIGC, nel frattempo si è tolto lo sfizio di vincere un titolo al primo colpo con il Real Madrid più sperimentale degli ultimi anni e, nel restante anno e mezzo che avanzava, ha semplicemente portato la Nazionale di prima fascia più deludente degli ultimi 40 anni a qualificarsi in maniera imperiosa ai prossimi Mondiali, tra l’ammirazione dei suoi giocatori e il rispetto della stampa britannica.

Un altro antipatico e arrogante come Lippi, un altro che ha costruito una squadra da primi 4 posti in Sudafrica.

Vogliamo scommettere?

[firewall76]

Cencelli in Nazionale

I più giovani forse non hanno mai sentito parlare dell'onorevole Cencelli, ma costui ha scritto una pagina (non tra le più edificanti) della cosiddetta Prima Repubblica. Infatti è l'autore del mitico Manuale, che da lui prende il nome, e che illustrava i criteri per la lottizzazione di Ministeri, Enti Parastatali, Assessorati, fino addirittura alle Asl.


Ieri, seguendo la partita della Nazionale, abbiamo avuto la sgradevole sensazione che questa teoria della spartizione sia approdata nel mondo del calcio. Alcuni, per esempio l'interista Tardelli, si lamentavano del fatto che "sette juventini sono troppi". Altri, per esempo il romanista Caressa, invocavano l'esclusione di Marchisio a vantaggio di Perrotta, con buona pace della meritocrazia, visto che il romanista è meno forte (eufemismo) dello juventino.

Oggi la perla finale: il presidente dell'Inter invoca la convocazione di Motta. Uno dei suoi pochissimi giocatori papabili, visto che l'Inter è oggettivamente una squadra straniera. Il problema è che Motta è brasiliano, anche se con passaporto italiano.
Ma per Moratti, e i suoi famigli, evidentemente non è un problema: se sta per essere convocato Amauri deve essere convocato anche l'interista.
Chi se ne frega se Amauri gioca in Italia da dieci anni e serve come il pane per rinforzare l'attacco, mentre Motta gioca in Italia da solo un anno, e il centrocampo italiano con Marchisio, De Rossi, Pirlo e Gattuso ed altri pare essere copertissimo.

Insomma, fa capolino il manuale Cencelli applicato al calcio: per ogni juventino in Nazionale ci deve essere un interista.

Lippi vada avanti per la sua strada, nel caso la Nazionale fallisse interisti e gazzettari non gli faranno comunque sconti.
Anzi, abbia il coraggio di espellere dalla Nazionale le poche scorie cencelliane presenti: si lasci a casa il fenomeno (forse dal parrucchiere) Santon e si convochi Motta (il romanista), o De Silvestri (il neofiorentino), che sono titolari fissi nelle loro squadre, mentre Santon frequenta solo la panchina ormai da mesi.

E Moratti si goda la sua ArgentInter (sempre che ai mondiali ci arrivi!)

[major1977]

La Juve ride: Del Piero c'è

Il capitano si è allenato coi compagni



Del Piero in gruppo fino al termine della seduta con i compagni. È questa la buona notizia in casa Juve giunta da Vinovo. Il numero 10 bianconero ha disputato anche la partitella al fianco di Amauri e contro la Lazio dovrebbe esserci, per lo meno in panchina. Dall'altra parte, Ferrara ha schierato Diego e Trezeguet, quest'ultimo in eccellente forma e pronto al debutto. Sotto lo sguardo dell'ad Blanc e del ds Secco si è rivisto anche Sissoko.
Il centrocampista maliano, fermo da ormai cinque mesi, ha svolto una leggera sgambata con le scarpe da ginnastica prima di rientrare in palestra. Buone nuove anche da Zebina: il difensore transalpino è in progresso e contro i biancocelesti potrebbe anche trovare un posto tra i 18 che finiranno sulla distinta dell'arbitro. Assenti alla seduta di allenamento Caceres e Felipe Melo, di rientro dal Sudamerica, mentre gli azzurri reduci dalla sfida di ieri con la Bulgaria hanno svolto una seduta defaticante tra campo e palestra.
10 settembre 2009

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vedrete che sarà come ho detto io..dall'inizio Ama+Treze e l'ultima mezz'ora Alex a scaldarsi le scarpette in vista della zempions...Maaa Vieniiiii (letta come se si dovesse cantare "The championssss")

[major1977]

Maria Josè, fuga d'amore

[Kralizek]

diciamo la verità... quei vestiti così sono un chiaro invito allo stupro, soprattutto se indossati da belle patonze con tasso sanguigno troppo basso nell'alcol.

Spoiler:

[Camus]

L'ItalJuve va di traverso a Moratti
Chiellini, Grosso, Iaquinta e Marchisio + Nel paese in cui tutto fa sospetto

Una nazionale vissuta come simbolo dei rivali: «Se Lippi tifa per i bianconeri, io dico: forza Lazio»
MARCO ANSALDO
TORINO
L’importante è litigare. Nemmeno la migliore partita da quando Lippi è tornato alla guida della Nazionale spegne i sospetti e le frecciate da parte di chi vede in questa squadra troppa Juve: i cocci restano cocci e se tra l’Inter e i bianconeri è guerra aperta in campionato non è che le cose si riaggiustino nel nome dell’Italia. Anzi. I nerazzurri hanno vissuto gli ultimi dieci giorni soppesando ogni sospiro da Coverciano e dintorni. La lettura è stata conflittuale, come quando Cannavaro si è permesso di consigliare a Santon e Balotelli di farsi trasferire là dove possono giocare se capiranno di non ottenere spazio da Mourinho. Moratti ieri ha mandato al ct un messaggio a favore di Thiago Motta e dei due giovani. «Fa sempre piacere se un proprio giocatore ha la maglia azzurra - ha detto il presidente a proposito dell’oriundo brasiliano snobbato da Lippi -. E mi farà piacere quando finalmente potranno giocare nella Nazionale gli altri due che abbiamo».

I rapporti risentono ovviamente della convinzione che il ct non sia “superpartes” ma sia schierato con i bianconeri. «Se lui ha detto che tifava Juve, io modestamente posso permettermi di tifare Lazio nel fine settimana», ha aggiunto Moratti. Scontata la replica di Lippi. «Ci voleva una serata come quella di Torino per restituire la certezza sulle nostre qualità Quanto al tifo, il mio è soltanto per la Nazionale. Ho fatto un pronostico: magari questa volta lo sbaglio». La battuta del presidente nerazzurro ha raggiunto anche Torino. «Mi sembra un simpatico tentativo di sfottò - ha cercato di conciliare il presidente juventino Cobolli Gigli -. Moratti mi ha fatto un po’ il verso e ci può stare: se ci considera i rivali più temibili per il campionato è naturale che speri di vederci perdere punti a Roma».

«Per quanto riguarda la Nazionale molto juventina - ha aggiunto Cobolli - a noi ovviamente sta benissimo perché ne riceviamo alcuni benefici dando all’Italia un contributo importante. A livello internazionale ne guadagniamo in prestigio perché tutto il mondo sa che molti giocatori di una Nazionale vincente sono nostri. Inoltre il gruppo si cementa: li vedevo cantare l’inno tutti insieme e ci scorgevo una coesione che farà bene anche a noi. Grosso ad esempio è già partito con il piede giusto e Iaquinta ha ricevuto dalla Nazionale una conferma della propria potenza». Nell’evidenza di queste ragioni sta in parte l’irritazione interista. La Juve infatti ottiene un vantaggio indiretto da prestazioni come la vittoria con la Bulgaria: giocatori motivati e coscienti della propria forza mentre i nerazzurri si disperdono a gruppetti per il Sudamerica.

La polemica ricorda quella degli Anni Settanta, quando Bearzot privilegiava il blocco bianconero e teneva il Toro di rincalzo. «Loro erano in nove e giocavano quasi sempre - ricorda Renato Zaccarelli - noi eravamo in sei e stavamo in panchina. Qualche occasione ci fu concessa ma non era facile scalzare giocatori di quella forza e Bearzot puntava sulla coesione tra gente cui bastava un’occhiata per capirsi. Comunque c’è una differenza: adesso non vedo dove Lippi potrebbe pescare se non nella Juve. I migliori di Milan e Roma giocano, l’Inter privilegia gli stranieri: nella scelta tra calciatori “normali” è logico preferire chi sta insieme più spesso». L’ItalJuve è una necessità. Bisognerà farsene una ragione.

Mourinho prima se ne va dall'italia meglio sto

Nel paese in cui tutto fa sospetto
Lippi è stato accusato di favorire il blocco Juve in nazionale + L'ItalJuve va di traverso a Moratti

Ogni gesto è analizzato con la lente della dietrologia. Mourinho ne ha tracciato il solco, gli altri si adeguano.
MARCO ANSALDO
L’intolleranza di cui si è permeata l’Italia ha trovato un terreno fertilissimo nel calcio: non c’è constatazione, anche la più tranquilla e banale, che non scateni una reazione di segno contrario ma dal tono non uguale. Mourinho ne ha tracciato il solco, gli altri si adeguano per non perdere il passo. Ogni gesto è analizzato con la lente della dietrologia spicciola e scandalizzata. Arriverà il giorno in cui si faticherà persino a salutare un amico per timore della polemica. E’ un Paese cafone e sospettoso.

Si è saputo, ad esempio, che Lippi mercoledì mattina ha incrociato Amauri e Del Piero che si allenavano a Vinovo sul campo attiguo a quello dove la Nazionale faceva la rifinitura. Invece di girare loro le spalle e di mandarli a quel paese, come aveva fatto a Tbilisi con Varriale per una domanda sgradita su Cassano, il ct li ha incomprensibilmente salutati e ha avuto addirittura «un breve colloquio con capitan Del Piero» che è stato un suo giocatore per 12 anni. Lippi ha stretto la mano anche a Giovinco, Zebina, Molinaro e Trezeguet ma questo non conta. Era un depistaggio. Sono le due chiacchiere con Del Piero che non quadrano. Cosa avrà mai voluto dirgli se non promettergli di portarlo al Mondiale se farà una stagione appena appena decente? Un caso evidente di collusione. Speriamo che la prossima volta si insultino così nessuno avrà nulla da dire: in Italia è diventato più normale.

[MrVermont]

Gli interisti sono patetici da sempre e ogni giorno ne riceviamo conferma...

[Ben_Weasel]

regge regge, io lo faccio al mare
Fratello! A me oggi una simpatica vecchina ha fatto lo stesso trick, siamo arrivati insieme al posto a sedere, quando ho alzato lo sguardo ho visto la vecchina che mi sorrideva e li purtroppo ho reso le armi ad un professionista e l'ho lasciata sedere

Sì sì

Auauauaau

Sono veramente pVo le maledette

[Fbh™]

Gli interisti sono patetici da sempre e ogni giorno ne riceviamo conferma...

si ma si sà..

Basta ricordare che per anni hanno accusato gli altri di rubare, ma poi quando due anni fa hanno vinto lo scudetto grazie agli errori arbitrali il 95% diceva "chissenefrega, l'importante è vincere"

[Ben_Weasel]

Se fossi Lippi per sfregio non convocherei nessun giocatore della Juve, e prenderei solo quelli che citano la cazzetta e imbecilli vari. Poi vediamo che si combina.

[frittole]

E' la gloria...chiedi a Frittole, era una squadra della sua adoloscenza

Erano squadre forti negli anni 70,80 andare a giocare in Ungheria o Belgio era un azzardo, ora come ora lo Standard Liegi, l'Anderlech, il Malines, il Bruges stesso fanno ridere i polli, ma all'epoca erano squadre forti, anzi la Juve piu' di una volta le ha incocciate e qualche volta e' stata anche eliminata. GNURANT!

[frittole]

Se fossi Lippi per sfregio non convocherei nessun giocatore della Juve, e prenderei solo quelli che citano la cazzetta e imbecilli vari. Poi vediamo che si combina.

Avevo letto " e prenderei solo quelli dell'Inter" e mi stavo giusto chiedendo ....ma quali, che italiani non c'e' ne sono...

[hansolo]

Quelli del 5 maggio

Il problema non è tanto se Lippi tifi per la Juve, per l’Italia o per tutt’e due, contemporaneamente e a prescindere dal fatto che negli ultimi tempi il bianconero e l’azzurro s’assomiglino così tanto. Il guaio - per adesso soltanto teorico ma inquietante, per l’Inter, in prospettiva - è che Moratti tifa contro la Juve. O meglio, che dica di tifarle contro. Non già perché sia inopportuno, scandaloso o sconveniente (come sarebbe invece risultata un’esplicita dichiarazione di partigianeria filojuventina da parte del ct, che ovviamente adesso la nega anche nelle intenzioni). Ci sta che il petroliere interista, dentro di sé, provi avversione sportiva e filosofica per la sua principale antagonista. Ne ha perfino più diritto lui di Mourinho, che in fondo è arrivato l’altro ieri. Ciò che piuttosto fa specie, e può riassumere emblematicamente un progressivo livellamento dei valori calcistici ai vertici dell’Italia nel pallone, e in prospettiva prefigurarne magari un ribaltamento, è che Moratti ammetta di gufare contro la Juve. Cioè si scopra. Riconoscendo, implicitamente, di averne paura. Alla prossima domanda diretta in merito con ogni probabilità negherà, il patron nerazzurro, di temere la squadra di Ferrara. Ma la sua effettiva dichiarazione d’ansia è ormai agli atti. Fino a poco tempo fa, anche dopo che Ranieri aveva fatto ilsuo tempo, il Massimo dirigente dell’Inter non avrebbe mai detto una cosa del genere. Avrebbe al massimo espresso un rispettoso ancorché generico apprezzamento per la (relativa) competitività della rivale, specificando però - nella consapevolezza della propria superiorità tecnica figlia di quella finanziaria - che l’Inter può avere paura solo di se stessa, che se gioca come sa non ce n’è per nessuno, che anche un eventuale passaggio a vuoto sarebbe stato azzerato dalla continuità del rendimento nerazzurro alla distanza e alla peggio con un regolamento di conti negli scontri diretti. Ma adesso, quella consapevolezza morattiana, non sembra più così consapevole. Il che equivale a un’autocertificazione pro Juve della quale i tifosi bianconeri, dopo anni di subalternità figlia di calciopoli, non possono non godere. Chiedere aiuto alla Lazio, suvvia: proprio a quelli del 5 maggio. Diego deve averlo davvero spaventato, Moratti. Perfino più dei fantasmi.

Tuttosport


Editoriale di Tuttojuve.........

[Ben_Weasel]

Si vabbè Han...

[dragonzo]

han, ma che hai scritto?

traduzione

Il problema non è tanto se Lippi tifi per la Juve, per l’Italia o per tutt’e due, contemporaneamente e a prescindere dal fatto che negli ultimi tempi il bianconero e l’azzurro s’assomiglino così tanto. Il guaio - per adesso soltanto teorico ma inquietante, per l’Inter, in prospettiva - è che Moratti tifa contro la Juve. O meglio, che dica di tifarle contro. Non già perché sia inopportuno, scandaloso o sconveniente (come sarebbe invece risultata un’esplicita dichiarazione di partigianeria filojuventina da parte del ct, che ovviamente adesso la nega anche nelle intenzioni). Ci sta che il petroliere interista, dentro di sé, provi avversione sportiva e filosofica per la sua principale antagonista. Ne ha perfino più diritto lui di Mourinho, che in fondo è arrivato l’altro ieri. Ciò che piuttosto fa specie, e può riassumere emblematicamente un progressivo livellamento dei valori calcistici ai vertici dell’Italia nel pallone, e in prospettiva prefigurarne magari un ribaltamento, è che Moratti ammetta di gufare contro la Juve. Cioè si scopra. Riconoscendo, implicitamente, di averne paura. Alla prossima domanda diretta in merito con ogni probabilità negherà, il patron nerazzurro, di temere la squadra di Ferrara. Ma la sua effettiva dichiarazione d’ansia è ormai agli atti. Fino a poco tempo fa, anche dopo che Ranieri aveva fatto ilsuo tempo, il Massimo dirigente dell’Inter non avrebbe mai detto una cosa del genere. Avrebbe al massimo espresso un rispettoso ancorché generico apprezzamento per la (relativa) competitività della rivale, specificando però - nella consapevolezza della propria superiorità tecnica figlia di quella finanziaria - che l’Inter può avere paura solo di se stessa, che se gioca come sa non ce n’è per nessuno, che anche un eventuale passaggio a vuoto sarebbe stato azzerato dalla continuità del rendimento nerazzurro alla distanza e alla peggio con un regolamento di conti negli scontri diretti. Ma adesso, quella consapevolezza morattiana, non sembra più così consapevole. Il che equivale a un’autocertificazione pro Juve della quale i tifosi bianconeri, dopo anni di subalternità figlia di calciopoli, non possono non godere. Chiedere aiuto alla Lazio, suvvia: proprio a quelli del 5 maggio. Diego deve averlo davvero spaventato, Moratti. Perfino più dei fantasmi.

[frittole]

La sagra dell'asterisco....venghino siori venghino...

[Bobo]

Si vabbè Han...

Stendo un velo (molto) pietoso sulle parole di morattolo